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venerdì 6 novembre 2015

DMT: PASSAPORTO PER DIMENSIONI PARALLELE?




E’ stato accertato che alcune sostanze endògene a spiccata azione psicomimetica, quali le encefaline e le endorfine, già sperimentate con successo sui ratti nel 1976, sono molto simili ai derivati dell’indolo, precursore di un importante mediatore chimico cerebrale, la serotonina

Questo amminoacido assume particolare importanza nel discorso delle "abductions", in quanto recenti studi ne hanno rilevato un abnorme incremento nel sangue degli individui sottoposti a presunti episodi di "rapimento" ad opera di entità aliene.
Tutte queste sostanze, che come s’è detto vengono prodotte autonomamente dal metabolismo umano, sono in grado di suscitare nell’organismo effetti particolari, a carico del sistema nervoso centrale, equiparabili a quelli prodotti da alcuni principi attivi isolati dai ricercatori, a partire dagli anni ‘50, in alcuni funghi (Psilocybe, Stropharia, Conocybe, Panaeolus) che crescono spontanei nel Messico meridionale.

I principi attivi presenti in questi funghi, chiamati in lingua locale TEONANACATL ( = carne divina ), sono stati chiamati per l’appunto psilocibina e psilocina ed erano utilizzati dalle popolazioni indigene, insieme ad altre sostanze allucinatorie, nei riti magici e divinatori. 
Descrizioni degli effetti provocati dall’assunzione di quei tipi di funghi si possono rintracciare nelle cronache degli storiografi che seguirono Cortés e Pizarro nelle loro conquiste in America centrale.
Gli studi combinati da parte di etnografi, botanici e farmacologi hanno appurato che l’introduzione per os di 10-15 mg. di psilocibina è sufficiente a provocare in un individuo adulto distorsioni della percezione spaziotemporale e disturbi neurovegetativi (quali nausea, cefalea, midriasi, bradicardia, ipotensione).
Gli effetti durano circa 2-4 ore.
Più recentemente alcuni neurofisiologi hanno dimostrato che una sostanza molto simile alle precedenti, sia chimicamente che farmacologicamente, denominata DMT (dimetiltriptamina), viene prodotta spontaneamente dal cervello umano. 

Anche se lo scopo per cui viene sintetizzata rimane per il momento oscuro, si è potuto accertare che la DMT è una delle sostanze più "fugaci" che siano mai state osservate nel corpo umano.

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Rimane in circolo, infatti, per soli 5 minuti: se ne può rilevare la presenza nel fluido cerebrospinale, ma dopo questo breve lasso di tempo quantità anche considerevoli di essa vengono rapidamente riportate nell’organismo ai livelli di base. Raggiunge la massima concentrazione fra le 3 e le 4 del mattino, periodo che corrisponde di solito alla fase REM (Rapid Eye Movements) del sonno.
Nel maggio del 1997 l’etnobotanico Terence McKenna ha formulato una propria teoria circa la DMT e i suoi effetti sul comportamento umano. Egli sostiene che lo studio di questa sostanza, contenuta anche in alcune essenze vegetali che crescono nelle foreste amazzoniche (Psycotrio viridis, Desmenthacellanoianthus) e già note da tempo ad alcune tribù indigene della Colombia e dell’Ecuador, potrebbe dare un contributo non indifferente alle indagini sulle problematiche legate ai cosiddetti "rapimenti alieni", senza pretendere tuttavia che in questo risieda la spiegazione del fenomeno UFO.

Il Dr. McKenna afferma in buona sostanza che, una volta assunta la DMT, dopo circa 15 secondi si avverte la netta sensazione di "essere andati" d’improvviso in un luogo particolare, completamente diverso da quello in cui si era prima di entrare nello stato alterato di coscienza. Molte tra le persone che si sono volontariamente sottoposte alla sperimentazione della DMT hanno riferito di essersi ritrovate all’interno dei "dischi volanti" e di aver trascorso "tre minuti circa del nostro tempo" in mezzo a stranissime "macchine elfiche", manovrate da "piccole creature" dalla pelle grigia, dagli occhi grandi e dal cranio enorme, per poi essere ridepositate nel proprio appartamento quasi senza recare i segni dell’avventura. Immagini identiche, se ci facciamo caso, a quelle che da sempre riferiscono le popolazioni dedite, per tradizione culturale o necessità ambientali, al consumo di sostanze psicòtrope: dagli aborigeni australiani agli aztechi, dagli indios amazzonici ai maya, ecc.
In altre parole, attraverso gli effetti della DMT l’Uomo ogni notte, durante gli stati profondi del sonno, accede probabilmente ad altre dimensioni, che appartengono ad una realtà effettiva ma diversa da quella in cui si trova allo stato di veglia e di cui conserva, faticosamente, un vago ed ancestrale ricordo.
Insomma, gli Alieni esistono, ma ESSI ci possono raggiungere soltanto attraverso le nostre menti.

- Giorgio Pattera (Biologo e Resp. Scientifico del CUN)

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