Nel 1930, al discorso commemorativo per la morte di Richard Wilhelm, Jung disse: "La scienza dell’I-Ching non è basata sul principio di causalità ma su un principio che io ho provato a chiamare principio sincronico". Cinque anni dopo, ad una conferenza tenuta a Londra, Jung sostenne che "il Tao può essere ogni cosa, io uso un altro termine per designarlo... lo chiamo sincronicità".
Dopo l’incontro con Pauli, Jung fu in grado di cristallizzare le sue idee. Nel 1952 i due studiosi pubblicarono insieme. L’interpretazione e la natura della psiche che conteneva due saggi, uno di Pauli sull'influenza degli archetipi nella teoria di Keplero, l'altro di Jung sulla natura della sincronicità. In questo saggio Jung descrive la sincronicità come "la coincidenza nel tempo di due o più eventi causalmente non correlati anche se legati dallo stesso o simile significato" o come "parallelismo a-causale" o anche come "atto creativo". Su suggerimento di Pauli, Jung produsse il diagramma in cui la sincronicità bilanciava la causalità così come il tempo bilancia lo spazio. Il fisico suggerì che si enfatizzassero le differenze e le similitudini di sincronicità e causalità e che si introducesse il concetto di "significato"; così facendo, Pauli suggeriva una via attraverso la quale l’approccio obiettivo della scienza e della fisica (basata sulla connessione attraverso effetti) potesse essere integrato con valori più soggettivi (connessione attraverso equivalenza o significato). L'intera nozione di "significato" è di fatto il cuore stesso della sincronicità: l'essenza di un evento sincronico è proprio il significato che esso ha per colui che lo sperimenta.
Un confronto su materia e psiche
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La sincronicità agisce come specchio dei processi interiori, creando forti paralleli tra eventi esteriori e interiori, una similitudine delle informazioni e delle coscienze. Pauli credeva che la sincronicità potesse rendere possibile il dialogo tra fisica e psicologia, facendo entrare il soggettivo nella fisica e l’oggettivo nella psicologia. Fisica e psicologia qui valgono come materia e coscienza, come scienza e sacralità. Secondo Pauli era necessaria questa visione globale per poter comprendere gli aspetti soggettivi e oggettivi come manifestazioni implicite di uno stesso fenomeno.
Fino al termine della sua vita, - riporta David Peat nel suo libro Synchronicity: the bridge between matter and mind - Pauli conservò una profonda convinzione del potere della simmetria. Mentre lavorava intensamente alla teoria del campo unificato, scrisse al suo amico Heisenberg: "Divisione e riduzione della simmetria, questo è il bandolo della matassa! La forma è un antico attributo del diavolo... se solo i due contendenti divini - Cristo e il Diavolo - potessero notare che sono cresciuti in modo così simmetrico!" Forma e coscienza, spazio e tempo, energia quantica e informazioni sono sempre cresciuti parallelamente.
Il legame tra Fisica e Psiche da Pauli e Jung a Chopra
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Manuale di attivazioni sincroniche per l'anima
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