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giovedì 31 agosto 2017

LA CURA DELL’UVA PER DEPURARE E RINGIOVANIRE

UNA BEVANDA CHE VIENE DA MOLTO LONTANO

L’uva, per le sue componenti e caratteristiche, si presta in modo eccellente a una cura disintossicante e ricostituente. La cura dell’uva consiste nel nutrirsi degli acini, oppure nel bere esclusivamente il succo, o anche nel fare ricorso ad ambedue le pratiche. 


L’uva è il frutto della vite (Vitis vinifera) ed è uno dei più antichi, si ritiene sia comparsa sulla terra 100 milioni di anni fa, è originaria dell’Asia minore.
La cura dell’uva veniva praticata dalle antiche popolazioni arabe ed anche nell’antica Grecia. La raccomandava pure Galeno a un suo paziente speciale di nome Marco Aurelio. Cura dell’uva dunque in auge anche nella Roma dell’impero.


RINFORZANTE DEL SISTEMA IMMUNITARIO

Ricca di vitamine A, B1, B2, C, PP e sali minerali. Rafforza le difese immunitarie ed è un buon ricostituente (mantiene elastico il tessuto cutaneo, stimolando la sintesi del collagene), combatte l’anemia, la stitichezza e aiuta a depurare il fegato dalle tossine. Nella buccia dell’acino d’uva è presente il resveratrolo che ha un’azione antitumorale, antiinfiammatoria e fluidificante del sangue, che limita l’insorgenza di placche trombotiche e difende da batteri e funghi.

E' ricca di sali minerali come potassio, manganese, ferro, calcio, rame e fosforo. Contiene inoltre vitamine ed è ricca di zuccheri facilmente assimilabili (al contrario degli zuccheri industriali che necessitano dell’intervento del fegato) ovvero glucosio e fruttosio. E’ uno dei pochi frutti che contiene boro: il  boro facilita l’ assimilazione del calcio e la deposizione all’interno del tessuto osseo.


UVA COME POTENTE ANTI-ACIDO

L’uva è estremamente digeribile e possiede numerose proprietà terapeutiche. Dolce, succosa ed energetica. Bianca, dorata, violacea o nera, l’uva è un tipo di frutta particolarmente saporito e ricco di virtù salutari conosciute fin dai tempi antichi. Mezzo chilo d’uva ha lo stesso potere antiacido di tre cucchiaini di bicarbonato. Lo riporta pure il dr. René Andreani.


PREZIOSA NELLE CONVALESCENZE E NELLE GRAVIDANZE

La cura dell’uva è indicata nelle convalescenze, durante la gravidanza, nell’astenia, nell’artritismo. Può servire negli stati febbrili, nei soggetti sofferenti di nefrite, azotemia, edemi, ipertensione, dermatosi. Le uve più adatte includono Aleatico, Barbera, Cabernet Sauvignon, Cabernet Cardinal, Ciliegiolo, Fragola nera (Isabella), Lacrima di Moro d’Alba, Merlot, Montepulciano, Sangiovese, Vernaccia nera e tante altre ancora.


PRINCIPALI PROPRIETÀ DELL’UVA

Energetica, rimineralizzante, disintossicante (favorisce il drenaggio organico). Grande alleata di bellezza e benessere, oltre che efficace antidoto contro lo stress generato dal rientro alla vita normale dopo un periodo di vacanza e relax, grazie alle sue proprietà tranquillanti.


LA MELATONINA STA NELLA BUCCIA E NEI VINACCIOLI

La melatonina contenuta nella buccia e nei chicchi di uva può contrastare il cosiddetto “stress da rientro al lavoro” dopo la pausa estiva, regolando i ritmi circadiani (i ritmi biologici che hanno la durata di 24 ore) negli esseri umani, proprio come fa l’ormone prodotto naturalmente dalla ghiandola pineale situata nel cervello.


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UNA BEVANDA NON-PLUS-ULTRA VALIDA PER TUTTI

Molto digeribile, contribuisce a ridurre il livello di colesterolo nel sangue e a eliminare l’acido urico. Provoca una ipersecrezione biliare. Un bicchiere di succo d’uva nera rallenta l’attività delle piastrine del 75%, per ridurre in modo significativo il rischio di trombosi e di infarto cerebrale, favorisce l’attività cardiaca, purificando il sangue, giova al sistema nervoso, ed è preziosa nel corso di sforzi fisici e psichici. Indicata per i dispeptici, gli stitici, i litiasici biliari e urinari.


LA CURA DELL’UVA - PANACEA CONTRO L’OBESITÀ


Ottima cura contro il sovrappeso? Due giorni su 10 alimentarsi solo di uva, con 1200 kg/giorno. Disinfettante ed antivirale, è una panacea per obesi e per affetti da piorrea, previene patologie degenerative, quali il morbo di Alzheimer, aiuta a ostacolare la comparsa di tumori e rallenta la degenerazione delle cellule cerebrali. Esistono documentati casi di guarigioni importanti. Nel 1920 la dottoressa sudafricana Johanna Brandt riuscì con l’ampeloterapia a curare un cancro allo stomaco come racconta nel suo libro "Disintossicarsi con la Cura dell’Uva." Tutto questo è favorito di più dall’uva nera che da quella bianca, perché contiene una maggiore concentrazione di flavonoidi (circa 20 volte di più). È utile se associata alle cure contro gli avvelenamenti e le intossicazioni croniche da piombo e mercurio.


SUCCO D’UVA ADATTISSIMO PER L’INFANZIA E PER LO SVEZZAMENTO!


Impressionante l’equivalenza tra succo d’uva e latte di donna. Il latte di donna contiene acqua 87%, materie azotate 1,5 %, materie minerali 4% e zucchero 11%. Il succo d’uva contiene acqua 75-83%, materie azotate 1,7%, materie minerali 1,3%, zucchero naturale 12-30%. Il succo d’uva è da considerarsi una specie di latte vegetale ad alto valore calorico (oltre 900 calorie per 1 kg di uva). Il tutto senza introdurre nel corpo un sovrappiù di proteine negative.


CURA PROLUNGABILE A DUE SETTIMANE


Ecco dunque qualche consiglio per una cura dell’uva adatta a tutti. La cura va fatta se possibile con uva nera e si prolunga generalmente per un paio di settimane. Il succo d’uva, definito latte vegetale, molto simile, per la sua composizione al latte umano, è consigliato in particolar modo a bambini, studenti, sportivi, anziani, gestanti e puerpere. In fitocosmesi viene usato per lozioni tonificanti e maschere idratanti e schiarenti. Prima di essere mangiata, l’uva va sempre accuratamente lavata in acqua corrente, in modo da togliere la polvere e le eventuali tracce di solfato di rame che possono essere presenti sulla buccia. Prima di intraprendere una cura dell’uva è opportuno uno stop totale da ogni eventuale farmaco.


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LA CURA DELL’UVA È PRATICA COMUNE IN GERMANIA, AUSTRIA E SVIZZERA

Perché una cura a base di uva sia efficace bisogna alimentarsi di sola uva con 1-2 chili al giorno. Va iniziata alla fine di agosto fino alla fine di ottobre. Durante il periodo estivo il corpo umano tende a produrre una dose maggiore di radicali liberi, quindi prima della stagione fredda l’organismo va protetto. Viene particolarmente praticata in Germania, Austria e Svizzera, mentre in Italia si preferisce la cura del vino, che è ovviamente tutt’altra cosa.


NELLA CURA PROLUNGATA EVITARE SEMI E BUCCE

In genere va bene masticare la buccia ed anche i vinaccioli. Ma se la cura si prolunga per parecchi giorni, non ingerire mai, i vinaccioli e le bucce. Dopo diversi giorni di cura dell’uva, l’intestino si pulisce eliminando ogni traccia di olio e lubrificanti vari, quindi le bucce ed i semini faticherebbero a scorrere rischiando di formare un tappo che potrebbe provocare un pericolosissimo blocco intestinale. Contrariamente a quello che si crede, se si mangia esclusivamente uva, la glicemia si abbassa.


PREPARAZIONE ALLA CURA E RIPRESA DALLA CURA

Prima d’iniziare la cura è opportuna una preparazione di alcuni giorni a base di frutta e verdura cruda. Se la cura si prolunga oltre una settimana è opportuno al termine un periodo di rialimentazione graduale. Sono consigliati in questo periodo centrifugati di frutta e verdura, spremute, frullati. Quindi passare poi a frutta e verdura cruda (masticata molto) prima di riprendere la normale alimentazione. Per la cura, l’uva dovrebbe essere colta matura e fresca ogni giorno e possibilmente dovrebbe essere biologica!
- Valdo Vaccaro

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