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domenica 10 dicembre 2017

8 segni che indicano sei molto intuitivo, empatico e sensibile all'energia

Il nostro universo scorre su onde di frequenze infinite. Tutto ciò che vediamo, facciamo o sentiamo vibra creando energie attorno. 

Le persone sensibili o empatiche possono percepire queste energie ed essere altamente intuitive.



Un certo numero di volte, dubitiamo di noi stessi o riteniamo che qualcosa stia succedendo per pura coincidenza. La verità è che spesso non riusciamo a capire che probabilmente siamo più intuitivi di altri.


Ecco 8 segni per aiutarti a scoprire se sei molto intuitivo e anche sensibile all'energia.


1. Non ti piacciono i rumori forti o la folla:

Potresti sentirti un introverso e odiare la folla, ma non solo. Potrebbero darti fastidio anche i rumori forti, potresti odiare le riunioni o qualsiasi cosa che includa troppe persone o troppo rumore.
Il motivo è che in queste aree sei esposto a troppe frequenze. Dal momento che sei un empatico molto intuitivo, puoi sentire queste frequenze e troppe di loro ti lasciano confuso e potresti anche spaventarti. Fai un respiro profondo e rilassati. Hai solo bisogno di domare i tuoi poteri intuitivi.

2. Non hai sogni, hai visioni:

I tuoi sogni hanno significati e li vedi perché sono connessi alla tua vita. Non è solo una coincidenza. È la tua energia intuitiva in grado di percepire qualcosa che dovrai affrontare nel futuro; questa rivelazione di energia si manifesta nei tuoi sogni e diventa una visione.

3. Semplicemente "conosci" le cose prima che accadano:

Non hai nemmeno bisogno di sognare per vedere il futuro, in qualche modo sai sempre ciò che accadrà in futuro. Dal momento che sei empatico con  un'intuizione elevata, comprendere le energie di questo universo è il tuo forte.

4. Sai se l'altra persona sta mentendo:

Puoi facilmente capire gli altri, non con le loro parole ma con i loro gesti, le loro frequenze e non hai mai bisogno di una prova per cogliere sul fatto un bugiardo. Ma anche se sai che l'altra persona mente, non sempre lo sveli.



5. Ti colleghi solo con poche persone:

Parli con molte persone, ma ci sono pochissime persone con cui puoi ottenere quella speciale connessione dell'anima. Ti conoscono da molto tempo, ti capiscono. Non ti avvicineresti a nessuno che dia energie negative. Sei più a tuo agio con quelli con cui senti questo legame con l'anima.

6. La gente viene da te per trovare la pace:

La maggior parte delle persone viene da te per ottenere sollievo dai loro problemi personali. Anche se non puoi risolverli, si sentono meglio semplicemente stando con te. Ottengono la forza dalla tua energia positiva.

7. Sei estremamente sensibile:

Che si tratti di luce, suono, odore, tatto o qualsiasi cosa relativa ai nostri sensi, ne vieni colpito. Puoi sentire le loro energie. Alcuni colori ti rendono felice mentre altri ti rovinano l'umore. Puoi sentire la positività o la negatività di un ambiente semplicemente sentendone l'atmosfera.

8. Cerchi spesso la solitudine per ricaricarti:

Devi ricaricarti molto e puoi farlo tu stesso. Trascorrendo del tempo con te stesso puoi rianimare la tua forza interiore in modo poi da poter uscire a salvare il mondo. Se sei un empatico altamente intuitivo, sentiti fortunato di esserlo. Prenditi cura di te mentre sei impegnato a prenderti cura dell'universo.



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venerdì 8 dicembre 2017

Questo TEST rivela quanto sia rara la tua PERSONALITA'!

Ognuno di noi è diverso e questo gioco lo dimostra: cosa rappresenta questa immagine non è uguale per tutti. Voi cosa ci vedete?




Vi proponiamo un test psicologico veloce, che può dare risultati sorprendenti. 


Basta osservare l'immagine che troverete e dire istintivamente cosa si vede. Non pensateci troppo, non abbiate paura di rispondere in maniera sbagliata. Non esiste una risposta giusta. C'è solo la vostra affermazione!


  • Due mani: avete una fantasia molto spiccata ma è prevalente la ragione. Siete dei tipo molto razionali, sapete riflettere per prendere la decisione giusta e cercate sempre di capire quello che avete di fronte a voi. Spesso le persone si rivolgono a voi per un consiglio. 
  • Un'esplosione: una creatività sempre in fermento. Ecco l'aspetto che caratterizza la vostra personalità. Se ancora non avete un hobby manuale, dovreste iniziarne uno. Vi piace cantare, ballare e danzare e la vostra mente è sempre in movimento. 
  • Un albero: siete sempre molto attenti ai dettagli. Di un oggetto non guardate mai l'aspetto integrale, ma il vostro sguardo si rivolge più spesso ai dettagli. Sapete come interagire con le persone, capite in poco tempo quelle con le quali potreste stabilire un rapporto sincero.
  • Niente: non riuscite ad identificare nulla di definito? Anche questo vuol dire qualcosa. Significa che dovete prendervi una pausa. Lo stress vi rende così oppressi che la fantasia non riesce a svolgere il suo ruolo, quello di distogliere l'attenzione dalla realtà. Anche se avete a disposizione solo un giorno da dedicare a voi stessi, riposatevi. Vi farà stare bene. 


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mercoledì 6 dicembre 2017

3 REGOLE D'ORO: Ama senza possedere, accompagna senza invadere e vivi senza dipendere

La maggior prova d’amore consiste in lasciare che la persona amata sia se stessa. È anche un grande segno di maturità. Ed è molto difficile da mettere in pratica perché la nostra società ci ha “programmato” a possedere cose e persone. In una cultura in cui vale di più chi più ha, è difficile non estrapolare questo concetto anche ai rapporti interpersonali. Allora diventiamo possessivi.



L’origine della possessività sta nella paura della perdita


Appena abbiamo qualcosa, appena sentiamo che qualcosa ci appartiene, veniamo assaliti dalla paura di perderlo. E più ci aggrappiamo al possesso o più amiamo questa persona, maggiore è la paura.




In molti casi questa paura della perdita dipende da esperienze passate, in particolare dell’infanzia, che hanno lasciato delle cicatrici dolorose nel nostro cervello. Si è notato che le persone che hanno subito perdite durante l’infanzia o che non hanno ricevuto sufficiente attenzione, tendono a sviluppare un attaccamento insicuro che le porta a dipendere dagli altri o desiderare di controllare la loro vita. Queste persone pretendono costantemente attenzione e non vogliono condividere quella persona speciale con nessun altro per timore di perderla, e ciò farà loro sperimentare i sentimenti d’impotenza che provavano quando erano bambini.

Ma ci possono essere altre ragioni perché una persona sviluppi questo atteggiamento possessivo. Infatti, la possessività comporta sempre insicurezza e una bassa autostima. Le persone insicure tendono ad essere più possessive perché hanno più paura di perdere ciò che hanno conquistato perché, nel fondo, credono di non meritarlo.

Il problema è che queste persone, invece di analizzare da dove proviene la possessività, cercano di contrastare le loro paure e insicurezze con maggiore controllo.

La perversa dinamica del controllo


C’era una volta un monaco seguace di Buddha. Il monaco vagava giorno e notte alla ricerca dell’illuminazione. Portava con sé una statua di legno del Buddha che aveva intagliato lui stesso e tutti i giorno bruciava incenso davanti alla statua e adorava il Buddha. Un giorno, arrivò in un villaggio tranquillo e decise di trascorrere qualche giorno lì. Alloggiò in un tempio buddista dove c’erano diverse statue del Buddha. Il monaco continuò a seguire la sua routine quotidiana, così bruciava incenso davanti alla sua statua nel tempio, ma non gli piaceva l’idea che il fumo dell’incenso che bruciava per la sua statua arrivasse anche alle altre.

Allora ebbe un’idea: mise un imbuto davanti alla sua statua in modo che l’odore dell’incenso arrivasse solo a lei. Dopo qualche giorno, si accorse che il naso della sua statua era nero e brutto a causa del fumo dell’incenso.




Questa semplice parabola ci mostra cosa può accadere quando la possessività ci acceca. In realtà, non è difficile cadere in comportamenti simili a quelli del monaco e finire per strangolare la persona che amiamo. Tuttavia, l’aspetto curioso del controllo è che più si applica più si desidera applicarlo a tutto, ma questo diventerà sempre più sfuggente.

Per amare e lasciare essere è necessario cambiare la nostra mentalità


– Non confondere l’attaccamento con l’amore.

 La possessività spesso deriva da una confusione: interpretiamo erroneamente il nostro attaccamento come amore. L’attaccamento è un’emozione superficiale che ci lega, mentre l’amore è un sentimento più profondo che ci libera. Amare qualcuno è lasciarlo libero, legare qualcuno significa vivere nella dipendenza. Così la possessività è una forma di attaccamento che non riflette amore, ma il nostro desiderio e bisogno di controllo.


– Lascia andare la necessità di controllare.

 La possessività nasce dall’insicurezza, che cerchiamo di mitigare attraverso il controllo, perché questo ci dà l’illusione della sicurezza. Ma quando ti rendi conto che in realtà il controllo che eserciti è minimo perché in qualsiasi momento la vita ti può strappare qualcosa o qualcuno, allora capisci che non ha senso sprecare così tanta energia inutilmente. Allora accade un piccolo miracolo: invece di sforzarti di controllare, ti sforzi di godere di più di quella persona o delle cose che possiedi.

– Coltivare il tuo “io”. La dipendenza emotiva dagli altri e il desiderio di controllarli sorgono quando sentiamo che non siamo in grado di soddisfare le nostre esigenze. Quando abbiamo un “io” maturo, quando abbiamo fiducia nelle nostre capacità e siamo connessi con le nostre emozioni, la possessività scompare, semplicemente perché non ne abbiamo più bisogno, non ha più ragion d’essere. Pertanto, per amare senza dominare o dipendere, è necessario realizzare un profondo lavoro interiore.

– Assumi che tutti hanno diritto di essere. Non facciamo del bene agli altri quando imponiamo loro le nostre opinioni e modi di fare. Quindi non fare l’errore di cercare d’imporre il tuo modo di vedere il mondo per “aiutare” l’altro. Nessuno è obbligato a soddisfare le nostre aspettative, così il regalo più grande che possiamo fare è quello di permettere a coloro che amiamo di essere se stessi, e accettarli incondizionatamente.





Fritz Perls riassunse in modo eccelso questa idea:


Io sono io;Tu sei tu.Io non sono in questo mondo per soddisfare le tue aspettative;Tu non sei in questo mondo per soddisfare le mie.Io faccio la mia cosa, tu fai la tua.
Se in qualsiasi momento o ad un certo punto ci incontriamo,sarà meraviglioso, altrimenti, non ci sarà stato niente da fare.
Manco d’amore verso di meQuando nel tentativo di farti piacere mi tradisco.
Manco d’amore per teQuando cerco di fare in modo che tu sia come ti voglio io
Piuttosto che accettarti come sei veramente,Tu sei tu e io sono io.



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lunedì 27 novembre 2017

20 regole degli Indiani d’America per ritrovare la pace e l’armonia

La cultura dei nativi americani è altamente spirituale e pone una grande enfasi sul rispetto per la Madre Terra, Padre Cielo, Nonno Sole e la Nonna Luna, così come tutti gli oggetti viventi e non viventi.


Gli indiani d’America hanno anche un loro “codice etico” che viene rispettato da tutta la comunità.


Ecco i 20 punti del codice etico di questo meraviglioso popolo:

1. Prega con il sole,  prega da solo. Prega spesso. Il Grande Spirito ti ascolterà, se ci parli da solo.

2. Sii tollerante con le persone che si sono perse nel loro percorso. Ignoranza, presunzione, rabbia, gelosia e avidità sono lo stelo di un’anima perduta. Prega che essi trovino una guida.

3. Cerca per te, da solo. Non permettere ad altri di fare il tuo percorso al posto tuo. E’ la tua strada. Altri possono camminare con te, ma nessuno può camminare per te.

4. Tratta gli ospiti nella tua casa con molta considerazione. Servi loro il cibo migliore, dai loro il miglior letto e trattali con rispetto e onore.

5. Non prendere ciò che non è tuo: da una persona, una comunità, dal deserto o da una cultura se non l’hai guadagnato o ti è stato dato non è tuo.

6. Rispetta tutte le cose che sono su questa terra – che si tratti di persone o altri esseri viventi.

7. Onora i pensieri degli altri, i desideri e le parole della gente. Non interrompere mai un’ altra persona, non limitarla mai. Consenti ad ogni individuo il diritto di espressione personale.

8. Non parlare male degli altri. L’energia negativa che si mette fuori nell’universo moltiplicherà quando ritorna a te.

9. Tutte le persone commettono errori. E tutti gli errori possono essere perdonati.

10. I cattivi pensieri causano malattie della mente, del corpo e dello spirito. Pratica l’ottimismo.

11. La natura non è per te, è una parte di te. Fa parte della tua famiglia terrena.

12. I bambini sono i semi del nostro futuro. Pianta l’amore nei loro cuori e le loro acque, con saggezza, ti impartiranno le lezioni della vita. Quando sono cresciuti, dai loro spazio per crescere.

13. Evita di danneggiare il cuore degli altri. Il veleno del tuo dolore tornerà a te.

14. Sii sincero in ogni momento. L’onestà è la prova di quelle volontà che sono all’interno di questo universo.

15. Tieni l’equilibrio. Il tuo sé mentale, sé spirituale, sé emotivo, e fisico, tutti hanno bisogno di essere forti, puri e sani. Elaborare il corpo per rafforzare la mente. Arricchirsi di spirito per curare la tua parte emotiva.

16. Prendi decisioni consapevoli su chi sarai e come reagirai. Sii responsabile delle tue azioni.

17. Rispetta la privacy e lo spazio personale degli altri. Non toccare i beni personali di altri, soprattutto oggetti sacri e religiosi. Questo è vietato.

18. Prima di tutto sii fedele a te stesso. Non si può nutrire e aiutare gli altri, se non nutriamo e aiutiamo noi stessi per primi.

19. Rispetta gli altri credi religiosi. Non forzare la tua fede negli altri.

20. Condividi la tua fortuna con gli altri. Partecipa nella carità.



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sabato 25 novembre 2017

Ecco 17 modi per individuare una persona tossica nella tua vita

La tossicità non è mai una buona cosa. Perché altrimenti tutti quei segnali di avvertimento sarebbero stampati intorno a barili tossici? Entrare in contatto con sostanze tossiche può farti star male e potrebbe persino ucciderti. Non è diverso con le persone tossiche!

Gli individui tossici possono drenare la tua motivazione, ispirazione e il tuo benessere emotivo. Queste relazioni possono portare moltissimi problemi!!!

 

Non c'è modo di evitare di incontrare questi vampiri energetici, ma ci sono alcuni segnali di avvertimento infallibili che puoi individuare per essere più consapevole!

Conoscere questi 17 segni può aiutarti a rivelare le persone tossiche nella tua vita!

N.B. Tieni presente che le persone tossiche non mostrano sempre tutte le 17 caratteristiche, ma piuttosto alcuni tratti combinati a cui prestare attenzione.


Se nella tua vita ci sono persone tossiche, assicurati di valutare il modo migliore per gestire la relazione. A volte può significare porre fine alla relazione, altre volte può significare trovare una soluzione in qualche altra forma. In ogni caso cercate di adottare misure appropriate per proteggervi e stare al sicuro.


Ecco quindi 17 modi per individuare una persona tossica nella tua vita

1. Negatività

Uno dei maggiori segni che una persona tossica può rivelare è un pessimismo costante e un atteggiamento negativo. Questo non deve essere confuso con il realismo in quanto molti realisti sono  etichettati come persone negative. Qui la negatività include molti fattori come essere eccessivamente sarcastici, lamentarsi costantemente, lamentarsi e, soprattutto, giudicare persone e situazioni.


2. Non sbaglia mai

Se qualcuno non può semplicemente accettare il fatto che non ha ragione, non importa quante prove o prove siano presenti, allora questo è un segno che potrebbe essere una persona tossica. Tieni presente che molte persone che sono insicure o profondamente ferite possono comportarsi in questo modo, ma se si tratta di un problema costante nella relazione. 

Le persone tossiche sentono il bisogno di avere sempre ragione, in ogni momento, spesso tagliando fuori qualcuno da un discussione o, ad esempio interrompendo gli altri. Le persone tossiche cercano di dimostrare che hanno ragione e quando non possono farlo, ricorrono alla chiusura di ogni nuova informazione e interrompono la conversazione, di solito con un insulto.



3. Il dramma non cessa 

Quando sei coinvolto in una relazione persona tossica, c'è sempre un dramma in atto. Che si tratti di una crisi o di un conflitto, è sempre qualcosa. Le persone tossiche si nutrono del dramma, sebbene recitino spesso la parte della vittima

Nota anche che se la persona è sempre stressata, questo è un altro segno che potrebbero essere tossici per te. La vita è stressante per tutti, ma alcune persone trovano sempre un modo per amplificare il loro stress e aggravarlo.


4. Prende troppo del tuo tempo

Le persone tossiche tendono a presentarsi spesso senza preavviso e/o succhiano il tuo tempo senza riguardo per te o per quello che stai facendo.


5. Manca di compassione

Uno dei segni rivelatori di una persona tossica è la loro mancanza di empatia o compassione verso le altre persone e la condizione di ciò che gli altri stanno vivendo. Le persone tossiche fanno ipotesi negative sugli altri e non sono in grado di dimostrare empatia e compassione verso gli altri.


6. Critica costantemente

Se c'è qualcuno nella tua vita che ti critica costantemente, giudicandoti e dandoti consigli non richiesti, probabilmente non sei tu quello sbagliato, ma loro.


7. Parla più di quanto ascolta

Un'indicazione importante che qualcuno è tossico è che non è in grado di tenere una conversazione normale. 
Se qualcuno parla e difficilmente ascolta o, peggio ancora, non ascolta affatto, potrebbe essere tossico per te.


8. Mente

Le persone tossiche non solo mentono spudoratamente, ma inventano anche storie, creano variazioni rispetto alla verità e hanno anche l'abitudine di omettere anche i fatti critici.


9. Ferisce psicologicamente o fisicamente

Esprimere coerentemente parole offensive e impegnarsi in azioni offensive nei tuoi confronti è un segno di una persona tossica. L'abuso fisico non dovrebbe mai essere tollerato ed è qualcosa da rimuovere da subito, ma a parte questo se qualcuno disattende regolarmente i tuoi sentimenti, probabilmente non è una buona compagnia per te.




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10. Parla male di altri

Qualcuno che conosci costantemente parla o chiacchiera degli altri alle loro spalle? Se questo è il caso, le campane d'allarme dovrebbero accendersi immediatamente nella tua testa. I tossici sono anche persone insicure che cercano di sentirsi meglio parlando male degli altri quando non sono in giro. Puoi essere sicuro che qualcuno che parla degli altri alle loro spalle probabilmente utilizzerà lo stesso trattamento con te.


11. Egocentrismo

Questa persona parla solo delle proprie cose e si mette sempre davanti a te? Si preoccupa anche di ciò che sta accadendo nella tua vita? Se è solo focalizzata su se stessa, considera la reazione con questa un segno di tossicità


12. Controlla

Dicendoti cosa fare e come sentirti tutto il tempo può controllarti meglio. Così manipola intenzionalmente le situazioni in cui ti trovi. 


13. Vittimismo

Lo scaricare la colpa frequentemente e l'incapacità di assumersi la responsabilità sono segni di una persona tossica. Prendi nota se questa persona incolpa dei suoi problemi altre persone o qualche situazione. Se è così, potrebbero essere tossici.


14. Tratta male gli altri

Le persone tossiche possono essere gentili con te e con le persone all'interno della tua cerchia ristretta, ma poi quando sei fuori con altre persone in una posizione "minore", le trattano male. Ciò includerebbe lavoratori dell'ospitalità e persone di servizio. Se si arrabbiano inutilmente con il cameriere o l'impiegato della drogheria, fate attenzione.


15. Problemi di dipendenza non risolti

Le persone con problemi di dipendenza non risolti possono essere molto difficili e a volte possono anche essere pericolose. Una relazione con qualcuno con un problema di dipendenza può essere molto dolorosa.


16. Frequente perdita di controllo

Se questa persona avrebbe bisogno di corso sulla gestione della rabbia, potrebbe benissimo essere tossica per te. Salva te stesso dallo stress e il dolore di stare vicino a qualcuno che spesso perde la calma.


17. Il tuo intuito ti dice così

Uno dei modi più grandi e più semplici modi per capire se qualcuno è tossico è semplicemente ascoltando il tuo intuito . Se il tuo sesto senso ti dice che qualcuno non è buono per te, il tuo istinto potrebbe essere giusto. Se hai la sensazione che una persona sia "negativa", ascolta questa sensazione, fidati e cerca di evitare quella persona.




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martedì 31 ottobre 2017

L’UNICO VERO MAESTRO E' L’ESSERE CHE SUSSURRA AL TUO INTERNO

Riportiamo l’ultimo dialogo tra il filosofo Giordano Bruno e Sagredo, così come citato nel libro "La futura scienza di Giordano Bruno e la nascita dell’uomo nuovo" di Giuliana Conforto


Un dialogo che rappresenta la visione di Bruno e dell’uomo nuovo che egli già intravedeva secoli or sono. Un inno alla ricerca della verità e del maestro interiore.

(Giordano Bruno 1548 -1600)
Nell’angusto, buio e lungo corridoio delle carceri di Castel Sant’Angelo, si odono passi che segnano l’avvicinarsi di ospiti ai condannati prossimi all’esecuzione. 

Con un forte rumore di chiavi si apre la pesante porta della cella ove è rinchiuso il condannato al rogo: Giordano Bruno; è lì, steso su un rude pagliericcio, mentre i suoi occhi lucidi, fermi e sereni si illuminano di gioia e di tenerezza alla vista dell’ospite.


«Sagredo, mio giovane amico!» esclama il grande filosofo. I due si abbracciano; il guardiano esce in silenzio, richiudendo dietro di sé la porta della nuda e umida cella.
 «Corri gravi rischi, figliolo. L’inquisizione non ha simpatia per chi ha simpatia per gli eretici.»
«Maestro, non potevo non salutarvi.» Il giovane nasconde a stento l’emozione di trovarsi di fronte al grande saggio, ormai prossimo all’esecuzione della feroce sentenza.
«Sei un uomo ormai e il tuo coraggio comunque ti premierà.»
«Ho chiesto un permesso speciale al cardinale Bellarmino. Si è dimostrato disponibile… Forse qualcosa sta cambiando…»
«Si, sta cambiando» conferma Bruno «anche grazie alla mia morte: la storia di questo mondo è segnata più dalla morte che dalla Vita. La morte suscita paura, inquietudine, domande, tanto più se è illustre. Ciò mi rende sereno, amico mio, so di compiere il mio destino.»
«Maestro, ma non temete il fuoco che brucerà le vostre carni?»
«Si, Sagredo, ho paura; il mio corpo ha paura,»… riflette il «ma io so che non morirò… quando il mio corpo fisico morirà, io sarò lì; vedrò cadere il mio corpo, vedrò i volti trionfanti, attoniti e sgomenti dei miei persecutori…»
Malgrado le parole del maestro, il volto del giovane è triste e «Se io non vi avessi avvertito… dell’arresto di vostra figlia e della vostra amata, voi non sareste tornato a Venezia…» afferma, quasi per rimproverarsi.
«Sarei tornato comunque, prima o poi. Sì, la loro morte fu un segnale per me…» continua Bruno con lo sguardo rivolto verso l’infinito. 
«Quanto teneramente e voluttuosamente ho amato quella donna… L’amore, Sagredo, è la forza più grande della Natura… è Vita, fusione dei corpi degli amanti… 
Avvicinarmi a lei era sentire l’infinita dolcezza di Casa, del vero mondo, la dolce tenerezza che solo una donna intelligente e profonda sa dare e ricevere… Quanta illusione, quanta ignoranza…
L’uomo non è cattivo, Sagredo, è solo infelice… è la sua piccola mente la causa della sua infelicità… Sì, sapevo che erano state prese e anche della loro condanna. La tua è stata solo una triste conferma… 
Quando il mio corpo brucerà, io sarò libero, Sagredo, libero di ricongiungermi a loro, abbracciarle… Non ti crucciare, amico mio… 
Questo era il nostro destino, comune a tutti coloro che cercano la verità, bandita da un mondo che si regge sulla menzogna… 
Verrà un giorno, Sagredo, che l’uomo si risveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… 
L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.»
Si volta e guarda il suo allievo quasi raggiante: 
«Lo ha previsto da tempo immemorabile la Vita…»
«Maestro, ma perché questo destino crudele? Chi può aver voluto tutto questo?»
«Io stesso, Sagredo, ben prima di nascere in questa dimensione. La morte ignea del corpo fisico è una purificazione profonda, è il battesimo del fuoco. In tanti abbiamo scelto questa morte, non solo come esempio ad un’umanità ottusa, meschina e crudele, ma anche per adempiere il compito che la Vita ci ha assegnato e che abbiamo accettato di buon grado… per Amore… 
In fondo, anche se in modo inconsapevole, la Chiesa sta compiendo la nostra volontà.»
«Ma allora… il cardinale Bellarmino esegue la nostra volontà?»
«Bellarmino ora esegue la volontà della Chiesa, volta a conservare il potere; esegue però anche la Volontà vera, quella di una morte illustre che lasci traccia nella storia. 
Anche gli uomini di Chiesa sono parte dell’Uno: la mia morte servirà per mostrare il vero potere, quello occulto, che si muove dietro tutte le Chiese e tutti i poteri del mondo. 
In questo mondo illusorio, ove menzogna, bontà ipocrita e paura dominano, una morte illustre è più efficace di un’intera vita. 
Le umane genti la ricordano. L’uomo che infligge morte è colui che più la teme; è un paradosso, ma chi procura la morte, cerca disperatamente di comprenderla, di penetrare la mente di Dio.»
«Bellarmino quindi… anche lui, è alla ricerca di Dio?»
«Certo, anche Bellarmino è un fratello.»
«Maestro, ma perché tutto questo, perché tutta questa sofferenza, queste atrocità, ingiustizie, dolori: fratelli che uccidono loro fratelli! Come può Bellarmino firmare ad animo leggero la sentenza della vostra morte?»
«Non lo ha fatto ad animo leggero, Sagredo. È stata per lui una decisione sofferta e penosa, ma non poteva fare altrimenti; avrebbe dovuto rinunciare all’abito che porta e ai credi che predica. 
Egli non ha coscienza, non sente l’unità dell’infinito universo, non sa che la sua azione di oggi avrà per lui una reazione, in altra sua vita futura; questo vale anche per me e tutti coloro che hanno cercato invano di risvegliare l’umanità dall’inganno. 
La terra è una dura scuola: ogni opera lascia una traccia, perché la giustizia vera esiste, figliuolo, anche se in questo mondo non appare.»«La giustizia vera vuole la vostra morte?» Sagredo è tanto incredulo quanto ammirato della saggezza del suo maestro… 
«La vogliamo noi stessi, Sagredo, non i nostri corpi transeunti, ma i veri Esseri immortali che siamo. 
Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. L’Essere non teme la morte, perché sa bene che non esiste. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. 
Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi, persino lo Zodiaco… 
Siamo figli dell’unico vero sole che illumina i mondi. 
Il dolore e la sofferenza non c’erano all’inizio della storia, ai tempi dell’antico Egitto che conservava ancora memoria delle gloriose e immortali origini. 
Un giorno non lontano, una nuova era giungerà finalmente sulla Terra. La morte non esiste. La miseria, il dolore e le sue tante tragedie, sono il frutto della paura e dell’ignoranza di ciò che è la vera realtà.»
«Ma quanto tempo ancora sarà necessario?»
«Il tempo anche dipende da noi, Sagredo. Il tempo è l’intervallo tra il concepimento di un’idea e la sua manifestazione… 
L’umanità ha concepito il germe dell’utopia e la gestazione procede verso il suo compimento inevitabile: il secolo passato è una tappa importante, che precede la nascita. Gli Esseri divini vegliano sulla gestazione della terra e alcuni nascono qui per aiutare gli umani a comprendere che la trasformazione dipende anche dal loro risveglio.»
«Anche voi, maestro, siete sceso qui per questo scopo?»
«Anch’io Sagredo, ma non sono il solo. C’è un folto gruppo di Esseri che sono scesi più volte nel corso della storia e si riconoscono nel grande Ermete, Socrate, Pitagora, Platone, Empedocle… 
In questo secolo, Leonardo, Michelangelo, Shakespeare, Campanella, nomi noti, ma anche gente umile, semplici guaritrici, molte delle quali finite sul rogo…»
Giordano è commosso al ricordo dei tanti che l’hanno preceduto sulla via del patibolo.
Sagredo è profondamente colpito; è divenuto partecipe di una verità finora a lui sconosciuta. Giordano continua: «È il battesimo del fuoco che serve a trasmutare il corpo fisico e a manifestare i veri Esseri. La loro rivelazione ormai è inevitabile. Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di aver vinto.»
Rumori di fondo fanno intendere che la visita deve volgere al termine. Il respiro di Sagredo si fa affannoso…
«Maestro, come posso ritrovarvi?»
«Guarda dentro di te, Sagredo, ascolta la tua voce interiore e ricorda che l’unico vero maestro è l’Essere che sussurra al tuo interno. Ascoltala: è la verità ed è dentro di te. Sei divino, non lo dimenticare mai.»
La porta della cella si apre e compare il guardiano; è il volto di un uomo apparentemente duro, ma che ha anche timore reverenziale di quell’uomo di cui si trova ad essere il carceriere. Non pronuncia alcuna parola ed attende con rispetto che il visitatore si allontani.Giordano e Sagredo si alzano e si salutano, entrambi commossi.«Non ci stiamo separando Sagredo, la separazione non esiste. Siamo tutti Uno, in eterno contatto con l’Anima Unica…»

FONTE


lunedì 23 ottobre 2017

15 consigli per le pulizie di un monaco buddhista

I monaci buddisti considerano molto importanti le pulizie della casa, perché non sono mai fine a se stesse. 

Portandole a termine infatti non solo si avrà una casa pulita e ordinata ma anche lo spirito sarà rinnovato e rigenerato. 



È un'opportunità per meditare in una maniera unica: facendo le pulizie. 

Le finestre pulite, dice Keisuke Matsumoto, favoriscono la giusta visione. Attraverso un vetro pulito possiamo osservare fuori senza percepire alcun filtro tra noi e il mondo esterno. E questo ci avvicina alla verità delle cose e ci aiuta ad accettarle per quello che sono.

I monaci buddhisti sono molto attenti alla pulizia del tempio. Lavano i pavimenti tutti i giorni, tirano a lucido bagni e cucine, curano alla perfezione giardini e terrazze.
Il senso di questo libro però non è di certo spingerci a diventare dei maniaci delle pulizie. Piuttosto è un invito a rinnovare l'atteggiamento con cui affrontiamo il lavoro domestico. Un faticoso dovere ma anche un'occasione per riconnettersi con se stessi e con la natura.

Alla fine della lettura ti viene voglia di alzarti dal divano, prendere straccio e scopa e togliere finalmente le ragnatele dal soffitto e dalla tua anima.

Il libro è illustrato con dei piccoli disegni a tratto davvero graziosi e in stile minimale, in perfetta armonia con il clima di serena accettazione e semplicità che pervade tutte le pagine di questo manuale.

Da questa lettura abbiamo estratto 15 consigli utili per avere cura in modo amorevole di noi stessi e di ciò che ci circonda: dalla casa, agli oggetti, al pianeta intero.


1. Indossa abiti comodi e facili da lavare


Per fare le pulizie i monaci utilizzano un abito da lavoro tradizionale, il samue, si coprono la testa con un asciugamano tradizionale, il tengui, e indossano i loro sandali infradito. Una tuta da ginnastica morbida per me è l'ideale.


2. Scegli strumenti da lavoro semplici e robusti. 


A quanto pare le pulizie nel tempio si fanno alla vecchia maniera, con scopa, paletta, secchio e piumino per la polvere. Nulla ci vieta di avere un paio di elettrodomestici a darci una mano, ma non abbiamo sempre bisogno dell'ultimo ritrovato della tecnologia. Anzi, quanti aggeggi acquistati per pulire finiscono abbandonati nello sgabuzzino? Lo stesso per quanto riguarda i detersivi: non c'è bisogno di stipare l'armadietto con decine di flaconi diversi spesso pieni di sostanze non proprio benefiche per la nostra salute e per l'ambiente. Acqua calda, bicarbonato di sodio e aceto possono fare molto. 


3. Rispetta le cose che ti circondano

In ogni singolo oggetto è contenuto lo sforzo impiegato da chi lo ha costruito nonché tutta la sua anima. Materie prime, tecnologia, lavoro, sudore, invenzioni, storia. Tutto questo è racchiuso anche negli oggetti di uso più comune. Rendersene conto è un esercizio di consapevolezza. Siate grati alle cose che vi sono state utili - dice Matsumoto - e quando non ne avete più bisogno fatele risplendere di nuova luce donandole a chi ne può fare buon uso.


4. Spalanca le finestre e cambia l'aria in tutte le stanze almeno una volta al giorno. 


Siamo troppo abituati a stare sigillati dentro case e uffici climatizzati per mantenere la temperatura ideale. Aprire le finestre e respirare l'aria dell'esterno - anche quando è troppo fredda o troppo calda - ci aiuta a entrare in comunicazione con lo spirito delle stagioni. Quelle stagioni che in città siamo abituati a percepire di meno, eppure ci sono e si portano dietro ogni anno i loro meravigliosi cambiamenti.


5. Fare gioco di squadra


I monaci del tempio sono abituati a distribuirsi i compiti e darsi il cambio in modo che tutti facciano tutto. In questo modo ognuno può agire imparando a dare il giusto valore a quello che gli altri fanno per noi ogni giorno. Non sarebbe male applicare lo stesso principio anche in famiglia.


6. Dedica particolare attenzione al bagno e alla cucina.


Sono luoghi in cui circola l'acqua. L'acqua è il principio della vita: dobbiamo vivere come se fossimo acqua, in maniera limpida e fluida. Dove è presente l'acqua c'è un sentiero da seguire. Anche il mitico Bruce Lee ci esortava a questo principio dicendo: "Sii acqua amico mio!"


7. Occupati del bucato.


A seconda di quello che c'è da fare: lavare, stendere, stirare, piegare e mettere via. Se non lo fai tutti i giorni (o quasi) presto ti ritroverai con troppa roba ammassata e sarà difficile smaltirla. E quando stiri fallo come se stessi eliminando le grinze dal tuo cuore.


8. Fai il cambio di stagione dei vestiti.


A fine stagione, in segno di riconoscimento, gli abiti che ci hanno accompagnato e supportato vanno lavati (o portati in lavanderia) e poi riposti con cura per poterli ritrovare in ordine quando ce ne sarà nuovamente bisogno. Grazie a questa attività possiamo percepire lo scorrere del tempo e il ciclo delle stagioni che si rinnova ogni anno.


9. Maneggia piatti e bicchieri con estrema cura.


Fai attenzione a non farli cadere. I monaci tengono sempre con due mani le loro scodelle. Un gesto funzionale ed elegante allo stesso tempo. Sono i nostri comportamenti a rivelare la capacità di fronteggiare gli eventi; bisogna dare il massimo anche nei piccoli gesti di tutti i giorni.


10. Prima di buttare una cosa vecchia o rotta.


Pensa se non puoi aggiustarla o riutilizzarla. Diamo importanza a ciò che abbiamo piuttosto che inseguire sempre cose nuove. Se siamo capaci di rammendare qualcosa di scucito, saremo anche in grado di ricucire rapporti umani.


11. Quando lavi i pavimenti.

Presta attenzione a ciò che stai facendo e lasciati assorbire dal qui e ora. L'attaccamento al passato e l'inquietudine per il futuro sono pensieri che si addensano nella mente e di conseguenza l'anima finisce con l'allontanarsi dal presente. Per questo i monaci impiegano tanto vigore e attenzione nel pulire i pavimenti, pratica che si concentra sul qui e ora.


12. Non dimenticare di pulire le lampade.

Servirà per accendere la luce della nostra anima!


13. Quando entri in casa togli le scarpe e mettile al loro posto. 

Dimenticarsene, e lasciare le scarpe in giro, è segno che lo spirito si sta allontanando dal qui e ora.


14. Pulisci le zanzariere delle finestre

Pensa alla tua casa come a un organismo che respira. Se l'aria passa dai fori ostruiti di una zanzariera sporca, la tua casa non potrà respirare bene. La respirazione è importante: ci mantiene in vita attraverso un continuo interscambio tra ciò che è esterno al nostro corpo e ciò che è interno.


15. Tieni pulito il vialetto di ingresso alla tua casa (se ce l'hai) o il pianerottolo.  

Questi sono i luoghi in cui ci si saluta quando si esce e quando si entra. Tieni sempre in ordine i pianerottolo, e magari arredalo con una bella pianta. Ti sentirai più in armonia con i tuoi vicini.


L'autore

Keisuke Matsumoto è un giovane bonzo del tempio di Komyoji di Tokyo. È laureato in letteratura, ha una moglie, un figlio, e un blog (in giapponese). In Italia sono stati pubblicati, sempre da Vallardi, altri due suoi libri: Manuale di un monaco buddhista per liberarsi dal rumore del mondo e Manuale di un monaco buddhista per sconfiggere la paura degli altri.