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domenica 12 dicembre 2021

Il beneficio del dubbio per costruire una vita significativa

 “So solo che non so nulla”, disse Socrate. E con quelle parole non solo mostrò un’enorme umiltà intellettuale, ma mise anche il dubbio su un piedistallo.





Il dubbio è stato e continua ad essere il compagno dei grandi pensatori. 

Il pensiero libero e trasformativo nasce dal dubbio. Solo sfidando le convinzioni e le credenze più profonde possiamo andare oltre ciò che diamo per scontato e costruire qualcosa di diverso e nostro.

Purtroppo, di questi tempi il dubbio viene spesso vilipeso mentre si rende omaggio a un pensiero unico che si nutre di verità inamovibili. Tuttavia, affrontare problemi complessi armati di certezze e verità assolute porta solo a grandi errori.

Dubitare ha una brutta fama. La nostra società non premia chi dubita e se la prende comoda. Non premia coloro che vogliono concentrarsi, prendersi del tempo per riflettere e dissentire con ciò che è prestabilito per costruire le proprie verità e la propria vita sulla base di esse.

Invece, premia il più veloce. Chi applaude e amplifica il discorso ufficiale. Chi prende decisioni automatizzate senza pensarci troppo perché ci hanno convinto che la cosa più importante è andare avanti. Ad ogni costo. Avanzare, avanzare e avanzare. Nessuno spazio per dubbi e dissensi.


In questo modo, motivati ​​da slogan e luoghi comuni – che spesso suonano bene, ma mancano di significato – ci precipitiamo a giudicare senza conoscere le circostanze, tanto meno le motivazioni. La risonanza empatica diventa una rara avis quando abbiamo fretta di andare avanti e il dubbio è visto come una perdita di tempo.


Pertanto, sempre meno persone concedono il beneficio del dubbio. Quando viviamo in una società che è diventata una macchina per fabbricare verità attraverso sentenze politicamente corrette, ma prevenute e distanziate dalla realtà, diventiamo giudici implacabili che credono di possedere una Grande Verità. Quella definitiva!

 

Praticamente senza rendercene conto, evitiamo tutto ciò che è diverso. Ignoriamo ciò che genera dubbi. Puntiamo il dito accusatorio sugli altri senza tempo né voglia di approfondire le loro cause e scoprire le attenuanti. Il verdetto di colpevolezza è una mera formalità, perché non abbiamo bisogno di molte prove in un mondo che premia la velocità sulla pausa riflessiva e si lascia trasportare dalle apparenze piuttosto che approfondire l’essenza.


Ma giudicare senza dubitare e decidere senza riflettere è la via più diretta verso la rigidità mentale e la stagnazione intellettuale. Una vita significativa implica dubitare, tornare sui nostri passi, ripensare alle nostre possibilità, riconsiderare le nostre convinzioni e cambiare la nostra opinione una, due o tutte le volte necessarie.


Dubito, quindi esisto

“Il dubbio è l’inizio della saggezza”, diceva Aristotele. Da un punto di vista filosofico, dubitare ci permette di frenare l’impeto del giudizio. Ci aiuta a rispondere piuttosto che semplicemente a reagire alle circostanze. Ci incoraggia a metterci nei panni dell’altro, ma ci permette anche di fare un passo indietro per allontanarci da noi stessi e non cedere alla spontaneità del primo impulso.


“Chi dubita considera e riconsidera, pesa e ripesa, discerne e distingue”, secondo il filosofo Óscar de la Borbolla. Il dubbio è la conditio sine qua non di un atteggiamento più riflessivo e prudente. Chi dubita abbandona l’inerzia della quotidianità e il flusso del pensiero dominante per trasformare la propria vita in una scelta personale. Il dubbio, infatti, è un’arma letale contro il conformismo, un balsamo contro l’irrazionalità e il miglior antidoto contro gli automatismi mentali.


Dubitare è un esercizio fondamentale per trovare altri modi di vedere e comprendere il mondo. 

Il dubbio ci fa mettere in discussione le cose, anche quelle che abbiamo sempre dato per scontate. Attiva il pensiero critico. Ci costringe a mettere in discussione tutto. Ci incoraggia a non accontentarci della prima risposta o di quello che ci dicono.


Dubitare implica anche l’assenza di pregiudizio. È un’opportunità per vedere le cose da un altro punto di vista, non necessariamente più vero o più falso, ma solo diverso e più personale. Il dubbio è ciò che ci spinge a interrogarci e mettere in discussione tutto per dare un senso a ciò che viviamo, un significato profondamente personale.


Per sfruttare il beneficio del dubbio, dobbiamo solo assicurarci di non rimanere bloccati in nel traballante equilibrio tra sì e no. Dobbiamo analizzare le cose, ma poi dobbiamo prendere delle decisioni e agire. Il dubbio non è paralizzante, né implica una perdita di tempo se il processo di rimuginazione è seguito da una trasformazione evolutiva.


Fermarsi a consultare, soppesare, riflettere e dubitare, prima di prendere una decisione, alla fine dei conti non fa male, anzi. Bisogna lasciarci andare e concederci il beneficio del dubbio invece di immergerci ad occhi chiusi in un mare di certezze assolute che ci trasformano in giudici parziali degli altri e di noi stessi. Forse dovremmo frequentare di più l’agorà della Magna Grecia, ma non alla ricerca di risposte e verità, bensì di dubbi e domande, come diceva il giornalista Guillermo Altares.


FONTE

sabato 28 novembre 2020

Giove e Saturno congiunti in Aquario il 21DICEMBRE: “Grande Mutamento”

 SATURNO CONGIUNTO A GIOVE IN ACQUARIO


Il 21 dicembre 2020 si formerà una congiunzione fra Giove e Saturno a 0° gradi dell’Acquario. Si tratta di un aspetto molto significativo, perché si verifica ogni 20 anni e si ripete nello stesso elemento ogni 200 anni. La congiunzione del prossimo 21 dicembre è chiamata “Grande Mutamento”, perché da essa inizierà il ciclo di congiunzioni nei segni d’Aria. Poiché questa congiunzione avverrà in Acquario, nei prossimi anni i valori della democrazia, della società aperta, del rispetto dei diritti umani e dell’uguaglianza saranno probabilmente in primo piano, così come la necessità di colmare il divario fra ricchi e poveri per garantire una maggiore giustizia sociale.



I grandi cambiamenti della società mondiale sono spesso osservati nel linguaggio astrologico dalle congiunzioni Giove-Saturno chiamate Grandi Congiunzioni


La grande congiunzione Giove-Saturno diventa veramente imponente quando ci annuncia un cambiamento della triplicità, ovvero quando segna un futuro in cui le successive congiunzioni saranno rappresentate da un nuovo elemento zodiacale.

Si ritiene che la congiunzione Giove-Saturno sia apportatrice di cambiamenti nelle religioni e nelle dinastie, quindi nell’orientamento spirituale collettivo, nelle istituzioni religiose nonché in quelle politiche o dove è detenuto un potere importante, di dominio sulle masse. 

Oggi direi che la grande congiunzione Giove-Saturno specie quando mutazionale, ovvero pronta a cambiare elemento e dunque pronta ad un nuovo ciclo nella triplicità, ci offre una indicazione di cambio del paradigma delle società mondiali, nelle sue attività e caratteristiche fondamentali, un cambiamento globale che riguarderà i temi fondamentali di un popolo, di una società, di una nazione, quindi temi differenti in base al luogo geografico, sociale e politico in cui decidiamo di applicarla.

Se hai guardato nel cielo notturno negli ultimi mesi, potresti aver visto Giove e Saturno avvicinarsi sempre di più. A dicembre sono a meno di 1° di distanza l’uno dall’altro.
E proprio quando Giove sta per catturare Saturno, Saturno lascia il Capricorno e scivola in Acquario, il 17 dicembre 2020. Giove segue l’esempio 2 giorni dopo, e infine il 21 dicembre 2020, i due si incontrano in una congiunzione epocale a 0 ° Acquario.


Non aspettarti che tutto cambi in un batter d’occhio il 21 dicembre 2020. Giove e Saturno non sono Urano o Plutone. Non capovolgeranno le nostre vite (Urano) né spazzeranno via tutto senza pietà (Plutone).

Cosa aspettarci dunque nel concreto? 


Non aspettarti che tutto cambi in un batter d’occhio il 21 dicembre 2020. 
Giove e Saturno non sono Urano o Plutone. Non capovolgeranno le nostre vite (Urano) né spazzeranno via tutto senza pietà (Plutone). 

Giove arriva con la visione. Saturno con l’attuazione.


Insieme, sono gli architetti del nostro sistema solare. Quando uniscono le forze, creano una struttura che ha coerenza (Giove) e che è costruita per durare (Saturno).

E mentre Giove e Saturno sono grandi architetti in Acquario, costruiranno un diverso tipo di struttura. La congiunzione Giove-Saturno del 21 dicembre 2020 è la nostra opportunità, ma anche il nostro obbligo di essere coinvolti e creare un futuro migliore per noi stessi, così come per le generazioni a venire. Prendi seriamente questa opportunità: questo potrebbe essere uno dei momenti più importanti della nostra vita.

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giovedì 21 maggio 2020

Le origini archetipiche di JOKER: IL MATTO dei TAROCCHI. Simboli e significato



I 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi hanno tutti un profondo significato esoterico e trasmettono nel corso dei secoli l’antica sapienza Ermetica originaria dell’antico Egitto.

Il Matto è l’ultima carta dei tarocchi, essendo una carta senza numero, che i cartomanti mettono o prima o dopo i 21 arcani maggiori all’atto di mescolare le carte.

Il Matto poi è diventato il Jolly/Joker nella carte da gioco derivanti dagli arcani minori.  Questa carta rappresenta la pura follia che permette di cominciare la vita da zero per ricrearla dal principio. Lo sguardo perso del Matto indica il distacco dalla realtà illusoria.

L’archetipo del folle risveglia nell’individuo ogni tipo di espressione e di libertà, le quali vengono da lui accettate e praticate, in quanto libere espressioni del piacere del vivere l’esperienza della vita.

Il Matto da le spalle al mondo ed ha il coraggio di avanzare verso la conoscenza e la sua figura suscita l’ilarità del popolo ma egli è indifferente alla derisione altrui derivante dalla sua diversità. Egli è l’eterno pellegrino che non è sopraffatto dalle passioni, senza legami, indifferente a ciò che lo circonda, distaccato dalle cose terrene e materiali ed affronta il viaggio verso mete irraggiungibili dagli altri.

Ma quale necessità ha il Jolly all’interno di un mazzo da gioco o divinatorio e quali sono le sue caratteristiche?

Il primo naturalmente è l’Imprevedibilità, e nulla è più imprevedibile di qualcosa che non è numerato, definito, codificato, e la sua presenza determina “deviazione” da quello che è a quello che è destinato a essere, che più non sarà. Ciò determina nuove possibilità come nuove disgrazie, ma sempre non previste e prevedibili dal dato di partenza e questo in parte giustifica l’effetto Jolly, che può modificare gli esiti di una partita in corso per chi lo possiede ma anche per chi può sottrarlo al suo possessore.

Il secondo è il Disordine, in parte diretto effetto del primo ma anche conseguenza immediata degli altri aspetti “archetipici” del Matto stesso: l’atemporalità, l’assenza di valore e significato come espressione del nulla e del vuoto, l’adirezionalità del movimento nello spazio, che nel gioco di carte giustifica la possibilità del Joker di assumere il valore della carta che ad esso si associa.


“Ti sembro un tipo che fa piani? Lo sai cosa sono? Un cane che insegue le macchine, non saprei che farmene se le prendessi. Io agisco e basta.”
- Joker

Il terzo è l’Irregolarità, effetto sommatorio dei due precedenti nella relazione con un contesto: quello che vale per le altre carte/persone non vale per il Joker/Matto, la sua unica regola è l’assenza di regole

Il quarto, ma non meno importante, è l’effetto indiretto dell’Inversione; le caratteristiche del Joker determinano un livellamento e un azzeramento delle differenze precostituite fino ad invertire le stesse, non solo per effetto del disordine e quindi della casualità della distribuzione delle forze, non più soggette a meriti e capacità, ma paradossalmente per affinità favorisce coloro che giocano male (o l’agiscono il male) o non sanno giocare (la fortuna dei principianti). È’ il protettore degli Altri, delle minoranze e delle devianze.


Infine il motivo principale per cui la carta è inserita tra gli arcani maggiori è che paradossalmente è la Matrice da cui si diparte tutto il senso dell’opera e a cui l’opera stessa volge, da cui naturalmente lo si assimila alla Materia Prima ed al Caos.

Questo archetipo si esprime attraverso la spontaneità e la curiosità liberi da ogni giudizio e condizionamento, ecco perché i folli possono dire e fare tutto quello che vogliono.
Mentre il sovrano organizza l’espressione dello spirito attraverso l’io, il folle ne da libera espressione non considerando le regole imposte dal sovrano. Questo rapporto tra sovrano e folle rappresenta la medesima relazione cosmica tra ordine e caos.



“Se introduci un po' di anarchia... se stravolgi l'ordine prestabilito... tutto diventa improvvisamente caos. Io sono un agente del caos. E sai qual è il bello del caos? È equo!”
- Joker
Spesso si afferma che è il tragitto che conta ed in effetti i 21 arcani maggiori sono per l’iniziato istruttivi per il suo cammino ma poi tutto si risolve nel Caos da cui tutto è partito. Infatti il lavoro dell’iniziato si svolge proprio ai margini del Caos, dove il Drago custodisce il suo tesoro, ai confini del Mondo (l’ultima carta dei Tarocchi che precede il Matto).

Il Matto, invece delle maschere sociali, indossa le proprie convinzioni.


Diverso e separato dal mondo profano egli va controcorrente risalendo con intelligenza il mondo del comune pensare.
È l’anticonformista che non segue il così fan tutti, ma cerca di capire la verità oltre l’apparenza.

Il Matto parla, ma le sue idee sono incomprensibili ai più. Essendo la sua povertà assoluta non può essere condizionato o strumentalizzato da nessuno. Non ha casa né famiglia perché la sua casa è il mondo, di conseguenza non ha legami e ne’ affetti; vive solo con il suo spirito.

Il Matto è l’inizio di ogni cosa, il vivente nella sua primitiva purezza, l’entusiasmo e l’incertezza, la libertà perfetta e spaventosa, al di là di qualsiasi legame, prima di ogni relazione. Questo e’ il suo potere, il coraggio o la follia dell’andare avanti, senza pensieri, lasciandosi alle spalle ciò che non serve più.

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Il Joker, magistralmente interpretato, nel secondo episodio della trilogia del Cavaliere oscuro di Nolan, da Heath Ledger, ben manifesta queste caratteristiche soprattutto l’ultima. Ancora più che la carta rappresentata nei secoli dal matto che vagabonda, morso dal cane e senza meta, il Joker di Heath rivendica con forza la sua funzione principale. Tutto deve ritornare al Caos, perché è nella natura dell’uomo, al di là di ogni principio etico di bene e male. Naturalmente senza compiere la “Grande Opera”, ma l’eroe (Batman) gli si oppone e difende la strada e l’ordine costituito.

Ma il Joker sa aspettare, perché è destinato a rivincere sempre dopo ogni apparente sconfitta.

martedì 6 agosto 2019

LA VERA STORIA DEI DUE LUPI, UNO BIANCO E L’ALTRO NERO CHE POCHI CONOSCONO INTEGRALMENTE

IL PERICOLOSO E INUTILE BUONISMO FACILONE


di Priyavrata Das


Nella versione più nota di questo racconto, si parla di un anziano della tribù dei Cherokee che spiega al nipote come nel suo cuore e in quello di tutti gli esseri umani dimorino due lupi: un lupo nero e un lupo bianco. Il lupo bianco è docile e di buon animo, mentre quello nero è violento e rabbioso. I due lupi combattono continuamente tra di loro. Alla domanda del nipote su quale dei due lupi prevarrà, l’anziano Cherokee risponde: “Quello che nutriamo di più“.

Ne siamo sicuri? L’idea che il lupo rabbioso (nero) vada assolutamente affamato, come vedremo, non è certo la scelta migliore!


ANTICA LEGGENDA CHEROKEE DEI DUE LUPI INTEGRALE


Un giorno il capo di un villaggio Cherokee decise che era arrivato il momento di insegnare al suo nipote prediletto un’importante lezione di vita. Lo portò nella foresta, lo fece sedere ai piedi di un grande albero ed iniziò a raccontargli della lotta che ha luogo nel cuore di ogni essere umano:
Caro nipote, devi sapere che nella mente e nel cuore di ogni essere umano vi è un perpetuo scontro. Se non ne prendi consapevolezza, rischi di spaventarti e questo, prima o poi, ti porterà ad essere confuso, perso e vittima degli eventi. Sappi che questa battaglia alberga anche nel cuore di una persona saggia ed anziana come me.

Nel mio animo dimorano infatti due grandi lupi: uno bianco, l’altro nero. Il lupo bianco è buono, gentile e amorevole; ama l’armonia e combatte solo per proteggere sé stesso e il suo “branco”. Il lupo nero invece è scontroso, violento e rabbioso. Ogni piccolo contrattempo è un pretesto per un suo scatto d’ira. Egli litiga con chiunque, continuamente, senza ragione. Il suo pensiero è ottenebrato dall’odio, dall’avidità e dalla rabbia. Ma la sua è una rabbia inutile, perché non gli porta altro che guai. Devi sapere che ci sono giorni in cui è davvero difficile vivere con questi due lupi che lottano senza tregua per dominare la mia anima.

Al che il piccolo Cherokee chiese ansiosamente al nonno: “Ma alla fine quale dei due lupi vincerà?”

Il capo indiano rispose con voce ferma per sovrastare il rumore del vento che scuoteva le fronde degli alberi della foresta: 
Entrambi! Se nutrissi solo il lupo bianco, quello nero mi attenderebbe affamato nell’oscurità e alla prima distrazione attaccherebbe a morte il lupo buono. Se al contrario gli presto la giusta attenzione, cerco di comprenderne la natura ed imparo a sfruttarne la forza e la potenza nel momento del bisogno, i due lupi potranno convivere pacificamente nel mio animo.”
Il ragazzo sembrò confuso: “Come è possibile che vincano entrambi, nonno?”

L’anziano Cherokee sorrise al nipote e continuò il suo racconto: “Il lupo nero ha molte qualità di cui tutti noi possiamo avere bisogno in determinate circostanze. Egli è temerario e determinato, astuto e capace di ideare strategie indispensabili per dominare in battaglia. I suoi sensi sono affinati e i suoi occhi, abituati alle tenebre, possono scrutare anche il minimo movimento e salvarci così da un’imboscata notturna. Insomma, se sapremo addomesticare il nostro lupo nero egli potrà dimostrarsi il nostro più valido alleato.
Se darò ad entrambi da mangiare, i due lupi non lotteranno tra loro per conquistare la mia mente e potrò scegliere io a quale lupo rivolgermi ogni volta che ne avrò bisogno. Ricorda: la rabbia repressa, come il lupo affamato, è molto pericolosa.
Caro nipote, devi comprendere che non dobbiamo reprimere o affamare nessun aspetto del nostro carattere. Per controllare la rabbia e gli altri lati oscuri che si nascondono nei meandri della nostra mente, dobbiamo imparare a conoscerli, non reprimerli ma accettarli e saperli utilizzare nelle circostanze più adatte. Solo in questo modo la lotta interiore tra i nostri due lupi cesserà.

UPADESAMRITA – IL NETTAR DELL’ISTRUZIONE – DI SRILA RUPA GOSVAMI

vaco vegam manasah krodha-vegam
jihva-vegam udaropastha-vegam
etan vegan yo visaheta dhirah
sarvam apimam prthivim sa sisyat (verso 1)

La persona equanime che riesce a controllare l’impulso di parlare, le esigenze della mente, l’influenza dell’ira, e gli stimoli della lingua, dello stomaco e dei genitali, è qualificata per fare discepoli in tutto il mondo.

Vegam, significa sempre controllare mai reprimere o ignorare.

Non accettare mai nulla ciecamente, ma rifletti e cerca fino alla completa soddisfazione del tuo cuore. 

Haribol!

martedì 7 maggio 2019

GIOCO della PRESENZA: Come MIGLIORARE LA TUA VITA in 2 facili passi

Oggi vi proponiamo un meraviglioso GIOCO DI PRESENZA a tutti voi! 





Questo GIOCO lo potete fare tra amici, con il proprio compagno/a, in famiglia, al lavoro tra i colleghi o con i vostri dipendenti o collaboratori o con chi volete voi.

Vi assicuriamo che se fatto a lungo migliorerà tantissimo i risultati su ogni ambito: mentale, affettivo, economico e molto altro, creando più armonia e felicità dentro e fuori di voi.

Siete pronti a mettervi in gioco? 
Iniziamo.

Le uniche due regole da seguire sono:

  • - Fissate un periodo di tempo di almeno 3 giorni, ma questo tempo si può dilatare quanto volete (in realtà dovrebbe essere una condizione naturale di vita, ma vedrete che non è proprio così);
  • Una volta scelto il periodo di tempo dovete ELIMINARE totalmente LA LAMENTELA E IL GIUDIZIO NEGATIVO SU VOI STESSI MA SOPRATTUTTO SU ALTRE PERSONE (PETTEGOLEZZI COMPRESI) O SITUAZIONI.

Questo ci porterà ad un osservazione di se stessi molto profonda, dove ci accorgeremo come escono in automatico questi dialoghi e che a volte non si ha nulla da dire in certi gruppi o contesti di amicizia o di lavoro perché i dialoghi si basavano per la loro gran parte sulla LAMENTELA E SUL GIUDIZIO. 




Questi sono i modi di fare di chi ancora non ha scoperto il proprio potere e che è così molto lontano dalla Gratitudine, del provare Amore vero. 

Detto questo si giocherà a punteggio, ogni persona che sceglie di giocare avrà un punteggio negativo per ogni sua frase, parola o affermazione di lamentela e giudizio, così chi perderà dovrà offrire una cena, un gelato o qualsiasi cosa voi decidiate prima all'intero gruppo. Stabilite delle date e poi quando avete finito, rifate di nuovo il gioco. Vi assicuriamo che già dopo un mese di pratica di questo GIOCO DI PRESENZA vi sentirete diversi, più consapevoli, più positivi, più forti, con molta più energia perché l'energia della lamentela è come un vampiro che drena il vostro potere di cambiare, crescere e migliorare.

Iniziando questo gioco potrete anche osservarvi intorno e capire che tipologie di persone avete scelto di avere vicino, se c'è vera profondità e scambio di informazioni costruttive o se avete creato rapporti superficiali che non vi apportano nulla di nuovo e profondo.

Siamo certi che sarà un GIOCO che può cambiare la vostra vita decisamente in meglio.

Vi avvisiamo che anche i social valgono, quindi per chi sceglie di giocare anche un post su Facebook dove ci si lamenta per il governo, per una data situazione o altro si va a sommare sul punteggio negativo.

Questo non significa non vedere i fatti che accadono, ma di scegliere di dare ENERGIA ALLE SOLUZIONI NON AI PROBLEMI, anche perché se non si hanno soluzioni meglio stare nel silenzio che è molto più costruttivo della lamentela automatica. Uscendo così fuori dal ruolo di vittima inizieremo ad avere un atteggiamento decisamente migliore. E questa nuova mentalità si può attuare in ogni ambito della propria vita familiare, affettiva, sociale e politica.

Ovviamente non serve a niente se non esprimiamo a voce la lamentela e il giudizio ma lo PENSIAMO nella nostra mente perché anche se nessuno lo saprà mai, se siamo sinceri con noi stessi dovremo ammettere che è partito un giudizio e se vogliamo crescere, migliorarci  e divenire padroni della nostra vita dobbiamo bloccare quel pensiero vampirico e sostituirlo immediatamente con un pensiero SCELTO IN MANIERA CONSAPEVOLE E NON MECCANICA.

Delle volte parliamo male anche delle persone che amiamo e alle quali teniamo, giudicando sbagliate le loro azioni o scelte, senza sapere che con questo nostro atteggiamento non solo mandiamo energia negativa a loro, quindi di certo non le aiutiamo a cambiare ma come un boomerang torna a noi sotto diverse forme tutte della stessa vibrazione che abbiamo emanato (quindi decisamente negativa e limitante).

Si imparerà ad apprezzare il silenzio invece di parlare in maniera meccanica, così sceglieremo cosa EMANARE E CREARE. 


N.B. SI DEVE TENER PRESENTE CHE LA PAROLA HA IL POTERE DI CREARE QUINDI SE NOI EVITIAMO DI SPRECARE QUESTO "FUOCO", LO POSSIAMO POI UTILIZZARE PER I NOSTRI SCOPI.

Vi accorgerete con il tempo anche di come la tv fa totalmente il contrario, e quindi saprete scegliere cosa vedere, leggere e ascoltare. Vi apporterà una consapevolezza nuova.

Per avere risultati diversi dobbiamo scegliere di fare azioni nuove e diverse! 
Perchè non iniziare con questo gioco?


Non dobbiamo giocare per essere migliore degli altri partecipanti, ma per essere migliori di come eravamo ieri.

Bene, siamo pronti per iniziare!!!!! 




FATE DIVENTARE VIRALE QUESTO GIOCO COSCENZIALE, PUO' VERAMENTE MIGLIORA LA VITA DI MOLTE MA MOLTE PERSONE, STA A VOI DECIDERE QUANTE!

Condividetelo con più che potete così avrete preso su di voi la responsabilità di migliorare non solo la vostra vita ma anche quella degli altri.
Questo è il primo passo per essere persone di successo e felici, che sanno amare e irradiare nuove possibilità di azione e di volontà.

NUTRI IL POTERE DEL PENSIERO CONSAPEVOLE E DEL VERBO, QUESTO E' IL PRIMO PASSO VERSO LA LIBERTA' E IL RISVEGLIO.




mercoledì 13 marzo 2019

La Ghiandola PINEALE è la nostra LANTERNA INTERIORE

La ghiandola pineale è un organo al centro della nostra testa, di una grandezza circa di due centimetri, è a forma di pigna, ed è uno degli organi più importanti perché è un centro alchemico che trasmuta tantissime sostanze e ormoni, producendo anche la serotonina, la melatonina e la il DMT che è la molecola della chiaroveggenza e dell'espansione della Coscienza.




La ghiandola pineale viene nominata anche terzo occhio perchè un buon funzionamento di questo centro che ci permette di andare oltre la visione duale e illusoria e ci riconduce alla visione UNITARIA, dell'Occhio Singolo. 

Uno degli ormoni che si generano nella ghiandola pineale è la melatonina, che ha grandi correlazioni nei disturbi psicofisici legati al sonno, diabete, infarto, sistema immunitario, correlazioni con cancro, schizzofrenia e depressione e così via.

Per questo è molto importante l'equilibrio della produzione della melatonina, che poi viene trasmutata dalla ghiandola pineale in DMT.

Chi controlla la g. p. controlla in qualche modo l'essere umano, e lo fa attraverso il fluoro che attiva una calcificazione della ghiandola pineale e altre sostanze nocive che respiriamo al giorno d'oggi o con i vaccini e medicine che si possono assumere. Per non parlare degli altri strumenti che hanno e che usano per bloccare questo centro davvero molto importante per la salute, l’equilibrio e la presa di consapevolezza.

In occidente il 60% della popolazione ha la g. p. calcificata, per questo è interessante capire quanto noi stessi utilizziamo questo centro o se abbiamo problemi che non ci permettono di accedere ai poteri di questa ghiandola.
Quando funziona bene abbiamo la possibilità di percepire la realtà non più solo a livello razionale, ma si inizia a percepire attraverso il cuore.
Dalla ghiandola pineale possiamo connetterci con le altre ghiandole del nostro corpo, usandola come suo terminale risvegliando le 7 principali ghiandole. E’ come se fosse la chiave di volta che sostiene e regge una tenda, con gli altri 7 assi (ghiandole) che vanno a sostenerla.

In questo corso online che inizierà ad Aprile verranno trasmesse delle tecniche della Scienza Ammonia, che porterà luce ed energia alla ghiandola pineale per accenderla, conquistando così il dominio sul proprio corpo fisico, mentale, sottile e spirituale. 




Si riattiverà e si andrà a decalcificare la ghiandola pineale, attraverso l'alchimia, l'utilizzo di geometria sacra e di strumenti ed esercizi mirati.
Con le antiche tecniche Ammonie si può rendere di nuovo libero e funzionante questo centro. In alchimia la Ghiandola Pineale è collegata a Saturno al Sole nero, chiamato anche "il Grande della Notte del Tempo". E questo termine ci va ad indicare il significato profondo dove vediamo che la ghiandola pineale è collegata all'oscurità e i contatti della divinità attraverso il buio. Infatti questo centro si attiva molto quando si rimane per molto tempo al buio. Per poter svegliare questo centro in alchimia vengono richieste delle pratiche ben precise, con piante collegate a Saturno che verranno spiegate nel corso che sta per partire online ad Aprile.

Agendo così a livello fisico, assumendo dei distillati, i risultati sono molto più veloci, di quelli che si possono raggiungere con la sola meditazione.

La telepatia è una sola delle varie possibilità che si vivono riattivando questa ghiandola, si sperimenterà anche la precognizione, visione dell’astrale, visione delle proprie malattie, si possono fare viaggi astrali, viaggi mentali e possiamo fare qualsiasi cosa che vogliamo, perchè è il Centro che dona la Libertà.
Questa ghiandola è connessa con la forza della kundalini, per questo bisogna sapere bene come lavorarci, perchè si vanno a smuovere delle energie molto potenti che se non si è seguiti da un vero Maestro si può rischiare di aumentare i propri blocchi e squilibri su ogni piano.


Uno dei suoi simboli è la lanterna, collegata anche alla carta dei tarocchi l’Eremita, questa luce interna iniziamo a vederla perchè quando si chiudono gli occhi si percepisce un alone e una luce fissa che può cambiare colori e prendere diverse forme. Nella g. p. si trova lo spazio infinito interiore così da lì ci si può vedere ogni mondo e dimensione.
Quindi attraverso un’alimentazione particolare, l’uso di forme geometriche adatte, di luci, l’assunzione di distillati, collegate ad altre tecniche magnetiche e pratiche ammonie antichissime noi con questo corso andiamo a riaccendere la nostra lanterna interiore, che è un passaggio essenziale per qualsiasi persona che decide di fare un lavoro di Risveglio reale.
Ogni pensiero è una forza magnetica e andremo a lavorare su questo piano, riportando anche il silenzio e la custodia dei 5 sensi.


Con la g. p. attiva noi entriamo nell’universo e negli universi, perchè è una PORTA ASSOLUTA E TOTALE PER OGNI PARTE DELL’UNIVERSO, è un TRASMETTITORE e la parte che RICEVE è IL CUORE. Si viaggia, ci si proietta e si vede la verità, è una porta e andiamo ad aprirla per entrare in contatto con la profondità di noi stessi stessi, per conoscersi e conoscere anche i propri poteri.
Le vie sciamaniche conoscono e usano alcune erbe per far aprire questo centro energetico ma poi solitamente si richiude, invece a noi interessa avere la vera padronanza di aprire e chiudere questa Porta Sacra, in modo che noi possiamo aprirla e chiudere quando vogliamo.
Oltre a questo la g. p. deve portare all’illuminazione, si dice che quando l’Occhio è Singolo esso illumina tutto il corpo, accade un esplosione di Luce che ci fa entrare in uno stato di luminosità molto profonda, quindi il sapersi guarire, guardare il futuro, telepatia ecc non è il fine. Il fine è far entrare l’autocoscienza nelle dimensioni di luce per vedere cosa vi è in noi. La realtà interna si può vedere solo quando la luce interna che è nel cervello noi possiamo vedere finalmente dentro, così si accede a tutta la parte ora invisibile. Noi andremo a toccare questo centro attraverso strumenti costruiti con del filo di rame che sono oggetti molto potenti e facili da fare da se. 




Se attiviamo la g. p. solo attraverso uno dei cinque sensi, non diventa completa quindi andremo ad usare tutti e cinque i sensi più il sesto.
Con la g. p. attiva si può accedere al’Akasha che è la “biblioteca” cosmica, è come un grande cervello che immagazzina tutte le conoscenze e gli eventi che accadono sul pianeta terra, donandoci così una conoscenza veramente al di sopra della norma.

Si può entrare anche in contatto con esseri di altre dimensioni, ma da anche la capacità di diventare DIVINO grazie alla conoscenza molto profonda di se stessi e dell’universo.
Le tecniche che verranno date in questo corso danno la possibilità anche di purificare il sangue, purificare la vista, l’udito, il gusto, il tocco purificando così tutti i sensi e dando una percezione più ampia e profonda.

Per maggiori informazioni sul corso scrivi a: manilanike@gmail.com 

Fonte: Preso dalla Scienza Ammonia data dal maestro MRA Mario Riccardo Villanova Sammarco

venerdì 11 gennaio 2019

Le 10 regole del "Magico Potere del Riordino"

Un'infinità di oggetti di ogni tipo (abbigliamento, libri, documenti, foto, apparecchi, ricordi...) ci sommergono all'interno di abitazioni e uffici sempre più piccoli e ci soffocano. Col risultato che non troviamo mai quello che davvero ci serve.




Affermare che il riordino vi trasforma la vita potrebbe sembrare esagerato, ma è la verità. 

Ecco le 10 magiche regole di Marie Kondo tratte dal suo libro: il Magico Potere del Riordino

1. Prima di riordinare buttate tutto ciò che non usate più, in una volta sola, in poco tempo e senza tralasciare nulla. Il motivo per cui spesso è difficile portare a termine semplici operazioni di riordino sta proprio in questo: nel tempo che dovremmo passare a buttare via le cose, ci distraiamo pensando a come sistemare gli oggetti interrompendo il processo di eliminazione.

2. Non riordinate stanza per stanza, ma categoria per categoria. Se si riordina ogni stanza separatamente, si rimane intrappolati in un circolo vizioso in cui si continuano a riordinare le stesse cose senza rendersene conto. Meglio concentrarsi sulle categorie ponendosi obiettivi precisi, per esempio, gli abiti, i libri, gli utensili da cucina, le fotografie… Riordinare sarà più facile.

3. Selezionate ciò che vi regala un’emozione. In base a quale criterio scegliere che cosa buttare via? Il criterio dev’essere “se conservare quel qualcosa ci rende felici”. In altre parole, “se quella cosa ci fa battere il cuore”, allora va conservata. Il resto va buttato senza ripensamenti.

4. Riordinate il vostro vestiario tirando fuori tutti gli indumenti e radunandoli in un unico punto. Passate in rassegna i cassetti, il comò e ogni contenitore senza tralasciare nulla. Tirate fuori tutti gli abiti e ammucchiateli sul pavimento. Procedete quindi alla selezione prendendoli in mano uno per uno e decidete che cosa farne. Allenate l’istinto a individuare ciò che vi piace e regala un’emozione partendo dai vestiti fuori stagione. Continuate applicando lo stesso metodo a tutte le altre categorie di abiti.

5. Risolvete i problemi di spazio piegando i vestiti come se fossero origami. Dopo ogni piegatura, passate una mano su tutto l’indumento con un gesto affettuoso prima di passare alla piega seguente. Se esercitate una certa pressione l’abito manterrà la forma più a lungo. Se si piega con cura e nel modo giusto i propri vestiti, la volta successiva sarà molto più facile perché gli abiti conserveranno la memoria di quella forma. Piegate entrambi i bordi dell’indumento verso il centro per ottenere un rettangolo. Piegate a metà il rettangolo nel senso della lunghezza. Piegatelo in due o in tre.

6. Individuate un angolo della casa dove rifugiarvi e ricaricare le vostre batterie. Scegliete gli oggetti che più amate e radunateli in un unico punto per creare uno spazio speciale.

7. Riordinate gli oggetti con un valore affettivo. È il passaggio più difficile e, per tale motivo, sono le ultime cose da riordinare. La cosa più importante è affidarsi completamente alla propria percezione di felicità e fare buon uso dei ricordi che decidiamo di tenere. Se ci rendono felici, è importante conservarli per poterne godere quando lo desideriamo.

8. Organizzate gli spazi nel modo più semplice possibile e decidete la collocazione di ogni cosa. Siamo tutti consapevoli che la causa principale del disordine si deve al fatto che possediamo troppe cose. Il motivo per cui possediamo troppe cose, nella maggior parte dei casi, è che noi stessi non siamo consapevoli di tutto ciò che possediamo. E proprio questo rende difficile organizzarle. Per evitare che le cose diventino troppe, basta semplificare l’organizzazione degli spazi. Così facendo si vede subito quante cose ci sono e si ha maggior successo nel mettere in ordine una stanza.

9. Come preparare la valigia perfetta. Piegate e riponete gli abiti in verticale. Piegate i completi e disponeteli orizzontalmente sopra tutto il resto. Mettete gli articoli più piccoli in una borsa a parte da infilare in valigia. Versate creme e altri prodotti liquidi in bottigliette più piccole per ridurne il volume. Appena tornate a casa svuotate la valigia, mettete la roba da lavare in lavatrice e riponete ogni cosa al suo posto. Pulite la superficie esterna della valigia e le ruote.

10. Come riordinare le borse. Le borse non si possono piegare e sono voluminose, quindi si suggerisce di mettere una borsa dentro l’altra. Si utilizza metà dello spazio. Il trucco sta nel mettere insieme le borse dello stesso tipo. Create dei set e dividetele a seconda del materiale di cui sono fatte, della grandezza, della frequenza con cui sono utilizzate. Mettete al massimo due borse in ognuna così da non dimenticare la loro esistenza. I manici e le tracolle vanno lasciati bene in vista. i vostri spazi e la vostra vita