Igor Sibaldi è scrittore e studioso di teologia e storia delle religioni. Ha pubblicato diversi romanzi presso Mondadori e curato l'edizione e la traduzione di numerosi classici della letteratura russa. Studioso di teologia neotestamentaria dal 1997, con il suo romanzo saggio "I maestri invisibili", ha cominciato a narrare la sua personale esplorazione "dei miti e dei territori dell'aldilà". Tiene conferenze e seminari in tutta Italia su argomenti di mitologia e di psicologia del profondo.
Introduzione alla tecnica dei 101 desideri
Questo metodo permette uscire dalla propria condizione di normalità, cioè porta fuori da sè, proprio come una meditazione profonda o digiuno. Lo fa attraverso la mente, con delicatezza, leggerezza, e porta nel lungo periodo, cambiamenti duraturi e vasti, proprio perché è continuo e aggiunge sempre un pezzetto. Pian piano, a forza di lavorare con queste regole, la percezione del mondo intorno a te cambia. Infatti la normalità, è di avere 10-12 desideri, ma via via che si formulano altri desideri si diventa sempre più ampi. Ogni volta che vedrai qualcosa ti chiederai :"lo voglio o non lo voglio?", in altre parole centra con me? Farà parte del mio futuro?
Ogni istante della nostra vita ci troviamo di fronte ad un fiume di occasioni che non siamo abituati a vedere, perché guardiamo verso il basso. Ci hanno insegnato così, a guardare basso, ad evitare le cacche di cane ( o gli ostacoli). In questo riusciamo molto bene, ma nel frattempo ci perdiamo le occasioni che erano state fatte per noi, che pensiamo di non meritarci.
Questo metodo permette di vedere le opportunità che ci vengono presentate, e quello che accadrà dopo qualche mese è che il mondo non è più lo stesso. Si va a lavorare sulla propria personalità, desiderando ad esempio caratteristiche per se stessi. Ogni desiderio che noi riusciamo a esprimere e una forma di premonizione: non si tratta cioè di un frutto della nostra fantasia, ma di un improvviso estendersi della nostra percezione, fino a cogliere nel futuro una qualche occasione che sta venendo proprio verso di noi e che può servire al nostro sviluppo interiore.
Ciò che chiamiamo «desiderare» è in realtà il modo in cui questa nostra percezione più estesa, cerca di annunciare alla nostra razionalità quelle occasioni che ha intravisto nell'avvenire, e di convincerla a non opporre resistenza e a non distrarsi quando quelle occasioni arriveranno, bensì a farsi avanti e ad afferrarle.
Questa spiegazione trova conferme tanto più nette quanto più un desiderio è coraggioso: il problema consiste dunque nel precisare il grado di coraggio necessario a far sì che la nostra percezione scorga occasioni, «desideri» sufficientemente importanti per noi indipendentemente da ciò che quei «desideri» potranno sembrare, di primo acchito alla nostra razionalità.
Ogni istante della nostra vita ci troviamo di fronte ad un fiume di occasioni che non siamo abituati a vedere, perché guardiamo verso il basso. Ci hanno insegnato così, a guardare basso, ad evitare le cacche di cane ( o gli ostacoli). In questo riusciamo molto bene, ma nel frattempo ci perdiamo le occasioni che erano state fatte per noi, che pensiamo di non meritarci.
Questo metodo permette di vedere le opportunità che ci vengono presentate, e quello che accadrà dopo qualche mese è che il mondo non è più lo stesso. Si va a lavorare sulla propria personalità, desiderando ad esempio caratteristiche per se stessi. Ogni desiderio che noi riusciamo a esprimere e una forma di premonizione: non si tratta cioè di un frutto della nostra fantasia, ma di un improvviso estendersi della nostra percezione, fino a cogliere nel futuro una qualche occasione che sta venendo proprio verso di noi e che può servire al nostro sviluppo interiore.
Ciò che chiamiamo «desiderare» è in realtà il modo in cui questa nostra percezione più estesa, cerca di annunciare alla nostra razionalità quelle occasioni che ha intravisto nell'avvenire, e di convincerla a non opporre resistenza e a non distrarsi quando quelle occasioni arriveranno, bensì a farsi avanti e ad afferrarle.
Questa spiegazione trova conferme tanto più nette quanto più un desiderio è coraggioso: il problema consiste dunque nel precisare il grado di coraggio necessario a far sì che la nostra percezione scorga occasioni, «desideri» sufficientemente importanti per noi indipendentemente da ciò che quei «desideri» potranno sembrare, di primo acchito alla nostra razionalità.
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In viaggio con i Maestri invisibili
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