Gli studiosi sostengono che una dieta del genere porti numerosi benefici
A seguire una dieta del genere, pare siano sempre più persone. Ma dimagrire digiunando per un giorno fa davvero bene all’organismo?
Avevamo già approfondito la questione del digiuno terapeutico nell'articolo del dott. Valdo Vaccaro: “Il DIGIUNO TERAPEUTICO è la tavola operatoria della natura”.
- Platone, Socrate, Plinio Il Vecchio e Plutarco (solo per citarne alcuni) lo praticavano perché ritenevano che migliorasse le loro prestazioni fisiche e mentali. In realtà il DIGIUNO TERAPEUTICO fu molto praticato nell’età classica, durante il medioevo e al ‘600.
- Nel XIX secolo il DIGIUNO TERAPEUTICO fu riscoperto e diffuso nel mondo dagli igienisti americani e dai naturopati europei.
- Da un PUNTO di VISTA BIOLOGICO il DIGIUNO PUÒ ESSERE CONSIDERATO un BIORITMO FONDAMENTALE per la SALUTE e l’EQUILIBRIO VITALE in NUMEROSE SPECIE, COMPRESO l’UOMO.
- IL DIGIUNO è un metodo molto utile per l’auto guarigione, la prevenzione, e la ricerca interiore; questa tecnica è parte integrante della Medicina Naturale
- IL DIGIUNO è anche presente in molte pratiche igieniche e terapeutiche dei vari popoli della terra e questa tecnica si perde nella notte dei tempi del passato dell’uomo. E’ presente in numerosi RITUALI di numerose tradizioni.
Il DIGIUNO nell’ANTICHITÀ’
Il digiuno come mezzo rituale di purificazione, di espiazione, di contatto col divino entra a far parte della terapia in ogni concezione religiosa o soprannaturale della malattia, quando cioè essa è vista come conseguenza di colpe, peccati, come castigo divino, o come determinata da entità spirituali ostili. Si può ricorrere al digiuno come mezzo d'elezione per ripristinare l’integrità spirituale e il favore divino; per rafforzare le virtù ed eliminare gli ostacoli e le forze avverse all'integrità dell’individuo.
Ma anche in una concezione naturalistica della malattia, intesa come squilibrio delle forze vitali, la medicina antica ha intravisto nel digiuno uno strumento straordinario per riequilibrare le conseguenze di ogni eccesso: alimentare, sessuale, emotivo ecc.
E questo è probabilmente un retaggio che mostra come la medicina empirica abbia preso origine da quella teurgica. Le radici religiose, spirituali, magiche, della medicina sono ampiamente rintracciabili nella medicina sumerica, assiro- babilonese, ebraica, iranica, egiziana, indiana.
Il DIGIUNO OGGI
Al giorno d'oggi, anche gli studiosi sostengono che mangiare poco faccia bene. A beneficiarne – tra gli altri – sarebbe chi ha problemi di cuore, ma non solo: resistere alla fame, evitando alimenti per 24 ore circa, sembra che aiuti il cervello a produrre persino nuovi neuroni. Gli studiosi affermano che c’è un aumento circa del 40% della longevità, le infiammazioni si riducano ed il sistema immunitario si rafforzi, liberandosi delle cellule inutili o anomale – prevenendo, di fatto, la nascita di eventuali cellule cancerogene – e rigenerandone altre.Astenersi totalmente o parzialmente dal cibo, anche per un solo giorno alla settimana produce enormi vantaggi per il corpo. In passato, gli uomini mangiavano quando si riusciva a procurare il cibo e, cioè, poche volte a settimana, quando si era fortunati. Mangiare era, dunque, difficile ed occorrevano capacità, furbizia e bravura per riuscire a sopravvivere. Lo stile di vita di allora, poi, non contemplava certamente la colazione, lo spuntino, il pranzo, la merenda e la cena: si mangiava, infatti, soltanto di giorno e, poi, una volta calato il sole, non se ne parlava almeno fino al giorno dopo.
A cambiare le carte in tavola, è stata la scoperta della luce artificiale ed altri numerosi fattori che ci hanno portato allo stile di vita ed alle diete spesso errate che seguiamo oggi. La nostra alimentazione così spesso ricca di cibi artificiali pieni di sostanze chimiche che si accumulano nel corpo, le errate combinazioni dei cibi che producono fermentazioni e putrefazioni, rende necessario un periodo di purificazione: in natura, infatti, l’uomo non mangiava di certo cinque volte al giorno ed i nostri geni sono gli stessi di allora. A dimostrarlo sono organi come il fegato che, ad esempio, è capace di conservare energia per rilasciarla quando necessario: lo zucchero si accumula nel fegato come glicogeno e la riserva inizia a terminare dopo circa 12 ore di digiuno.
Alcuni studi dimostrano concretamente, come gli uomini ed i topi che digiunano per circa 16 ore si ammalino di meno rispetto agli altri.
Ma astenersi dal cibo quali benefici porta?
Il digiuno pare, quindi, che rallenti davvero la crescita dei tumori e che il nostro organismo impari ad attuare delle precauzioni – per via del digiuno – che lo aiutano a proteggere i tessuti anche da minacce peggiori: le cellule sono, infatti, stimolate a produrre nuovi globuli bianchi, in grado di rafforzare il sistema immunitario e combattere infezioni e malattie.
Il digiuno pare, poi, faccia bene a chi soffre di diabete e a chi ha problemi di cuore. La ricerca in merito continua, ma ciò che è certo è che una dieta di questo tipo andrebbe intrapresa regolarmente, ma senza improvvisazione e sotto il consiglio medico, sperando in ulteriori conferme future che ci permettano di allungare la vita e migliorare il nostro benessere.
Il Dr. Edward Howell, pioniere dell’enzimologia alimentare, già negli anni ‘20 osservava che una dieta terapeutica basata su digiuno e cibi crudi, produceva effetti curativi ed un potenziamento generale della salute a causa della significativa diminuzione della richiesta di enzimi digestivi propri del corpo umano. In questo modo, gli enzimi del sistema immunitario erano in grado di aumentare l’attività di disintossicazione. I cibi crudi, quindi, erano in grado di alleviare il carico del processo digestivo dall’organismo in virtù della loro ricchezza enzimatica, con conseguente potenziamento del livello generale di salute.
Purtroppo, i cibi di oggi sono assolutamente carenti di enzimi a causa dei metodi di coltivazione su larga scala e dell’impoverimento dei terreni agricoli, per non parlare dei processi di trasformazione e lavorazione degli alimenti, o del semplice procedimento di cottura, che non preservano le proprietà enzimatiche dei cibi. Peraltro, un cibo crudo fornisce solo gli enzimi necessari alla digestione di quel particolare cibo crudo, e non è quindi in grado di assicurare extra-enzimi in grado di digerire cibi cotti o trattati.
Il Dr. Paul Jaminet riguardo il digiuno afferma: “Il digiuno intermittente quotidiano aiuta ad “uccidere” molti patogeni (autofagia) e probabilmente aumenta la longevità e migliora la salute. Il digiuno è un modo efficace di migliorare l’immunità contro i patogeni intracellulari.L'autofagia cellulare o autofagocitosi è un meccanismo cellulare di rimozione selettiva di componenti citoplasmatici danneggiati.
L'autofagia permette la degradazione e il riciclo dei componenti cellulari.
Durante questo processo, i costituenti citoplasmatici danneggiati, sono isolati dal resto della cellula all'interno di una vescicola a doppia membrana nota come autofagosoma. La membrana dell'autofagosoma fonde poi con quella di un lisosoma ed il contenuto viene degradato e riciclato.
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