Chiudi gli occhi ed immagina che la tua
mente sia una stazione ferroviaria, una di quelle stazioni molto, molto
trafficate e piene di treni che vanno e vengono in continuazione....
I treni sono i tuoi pensieri e se impari
ad osservare la tua mente, vedrai che essa è molto simile ad una stazione
ferroviaria e i tuoi pensieri sono molto simili ai treni che vanno e vengono,
noterai che arrivano, sostano per un momento poi vanno e lasciano il posto ad
un altro, poi ad un altro ancora e così via senza fermarsi mai.
Osserva con
attenzione e rimani così per quanto tempo vuoi.
Come hai sicuramente potuto constatare
questo continuo lavoro della nostra mente produce uno spreco enorme di energie
sulle quali non abbiamo nessuna gestione. E’ il caos assoluto ed è anche il
modo in cui vivono la stragrande maggioranza delle persone.
Anche quando vogliamo fermare il traffico
dei nostri pensieri e fare silenzio questo diventa impossibile e la mente diventa
la nostra tortura, nessuno è così bravo nel torturarci! Non è vero?
Il pensiero è uno strumento e come tale dovrebbe essere usato
Se noi abbiamo bisogno di un coltello per tagliare il
pane lo usiamo, tagliamo il pane e poi lo riponiamo, giusto? Allora! Perché non
fare altrettanto con i pensieri?
Quando abbiamo bisogno di uno strumento lo
usiamo e poi lo riponiamo al suo posto, non continuiamo ad usarlo quando non ci
serve più!
Questo è quello che dovremmo fare anche con i pensieri e la mente,
usarli quando servono e poi basta!
Gli illuminati, altro non sono che
persone che hanno imparato ad usare il proprio pensiero solo quando gli
necessita e poi, per il resto del tempo semplicemente non pensano. Essi sono
persone pacifiche e serene, ma questa serenità e radiosità gli è data dal fatto
che non pensando vivono in uno stato di pace continuo, senza nessun tipo di
conflitto.
Pensaci bene, se non pensi puoi dire di soffrire?
Se non vai con i pensieri al tuo passato
puoi dire di sentirti infelice per quello che non hai avuto o che hai subito?
Quindi le sofferenze che noi ci
propiniamo continuamente sono solo pensieri, non è vero?
Soffriamo perché ci identifichiamo con i
nostri pensieri, quell’identificarci è il problema.
Faccio un esempio: quando
guardiamo un film e ci identifichiamo con uno degli attori, cosa succede?
Succede che siamo coinvolti in quello che il personaggio del film sta vivendo e
quindi piangiamo o ridiamo per quello che gli accade, allo stesso modo se noi
ci identifichiamo in un pensiero che rappresenta sofferenza, soffriamo.
Per fare un altro esempio, quando
rinvanghiamo il nostro passato risentiamo esattamente lo stesso dolore di quel
preciso momento, a dimostrazione che non è passato come pensavamo ma
continuiamo a tenerlo vivo dentro di noi con il ricordo.
Staccarci dal passato è molto difficile
perché è proprio dal passato che proviene il nostro modo di essere oggi, ma
come possiamo pretendere di essere diversi se viaggiamo pieni di preconcetti,
di frasi già dette, di esperienze già fatte?
Il nostro vivere la vita in questo
modo è semplicemente una ripetizione e questo è il male, se non abbandoniamo il
passato i nostri passi saranno sempre pesanti e non arriveremo mai ad
assaggiare la leggerezza dell’essere vivi e svegli ad ogni istante della nostra
vita.
Viviamo in un oceano di felicità e ci ostiniamo a vivere in un mare di
infelicità, di scontentezze, di prigionie
Quello che è passato è stato importante,
ma ora, oggi non lo è più, ora abbiamo bisogno di vivere nel presente! Qui e Ora!
Noi rimaniamo sempre sulla porta del
presente senza però entrarci mai, perché?
La ragione per cui quasi nessuno vive
nel presente è perché la mente vive nel passato o nel futuro, ma né l’uno né
l’altro sono il presente. Vivere nel presente significa essere liberi da
preconcetti e da progetti per il futuro, significa non avere aspettative e
gustare così la freschezza di ogni attimo.
Immergersi nel presente equivale ad
immergersi nella realtà, l’unica realtà che veramente esista.
Quando si è immersi nel presente non
esiste spazio e tempo, tutto è semplicemente eterno adesso. Quello è il vero
paradiso, quello è vivere da imperatori, non ci credi? Bene, prova e poi mi
racconterai!
Vuoi sapere come entrare nel presente?
Intanto ricordati che ci sei già e quello
che devi fare è semplicemente capire, tutto quello che troverai ce l’avevi già,
è solo che non lo sapevi!
Sbarazzarsi del passato e del futuro, non
dovrebbe essere difficile se consideri che non ti ha portato nulla di buono
essere ancorato a ricordi o progetti, comprendere che questo modo di pensare
non ti ha portato serenità o tranquillità, ma bensì ti ha portato ansia e
preoccupazione.
Quando capisci che una cosa ti fa male
perché vuoi continuare a portartela a presso, sarebbe come sapere di ingerire pillole
velenose e ciononostante continuare a prenderle, ma questo è quello che
facciamo continuamente.
In effetti sembriamo un po’ “scemi”, non
riesco a trovare una definizione migliore per tutto quello che ci ostiniamo a
subire.
Nel subire la vita ci ancoriamo a false
speranze, pensiamo che ora è così, ma poi il paradiso ci attende, ma non vi
siete mai chiesti se, allora questo sia l’inferno?
Per che cavolo veniamo qui, se la ragione
è solo quella di soffrire?
La maggior parte delle persone che
conosco, non sono soddisfatte di niente, ne di quello che fanno, ne di quello
che hanno, ma sperano sempre in qualcosa di più, vivono tormentati dai sensi di
colpa per tutto quello che fanno, se hanno fatto, perché hanno fatto? Se non
hanno fatto, perché non hanno fatto? E così via per tutto quello che fanno o
dicono! Ma vi pare vita questa? Hanno ragione di sentirsi scontenti, in effetti
la loro vita è un caos fatta di sofferenze e basta, è la così detta valle di
lacrime!
E pensare che una grande parte di questa gente
crede in una sola vita, e la sprecano così?
È piuttosto incomprensibile, se penso di
vivere una sola unica vita e non me la godo, non mi permetto nemmeno di viverla
appieno, mi sento veramente cretino! Non è vero?
È come andare in vacanza in un posto
meraviglioso e rimanere chiusa in camera, sarei scemo! Ma è quello che fanno in
molti, vengono qui nascendo liberi per imprigionarsi e passare l’esistenza
chiusi in gabbia attendendo di morire.
Vivendo una vita da accattoni,
accontentandosi di minestre riscaldate piuttosto che impegnarsi nel cucinarne
di proprie. E’ triste vedere queste realtà, è triste vedere come rischiamo di
buttare via questo prezioso dono che è la vita.
Cosa significa vivere una vita da
accattoni?
Significa sciupare il nostro prezioso tempo restando nell’infelicità
piuttosto che nella gioia, vivere di angosce costruite su false ideologie che
nulla hanno di naturale ed autentico, vivere sommersi da pensieri che non ci
appartengono e che ci sono stati propinati come giusti.
Pensateci un attimo, fin da quando siamo piccoli siamo circondati da persone che ci propinano i loro pensieri, persone che cercano di farci ragionare come loro, di farci agire come loro, con l’unico scopo di controllarci e di manipolarci, per evitare di farci fare qualcosa con la nostra testa, la nostra mente viene riempita di informazioni, regolamenti e di tanti: questo si, questo no, è per questo che sostengo che noi non siamo esseri autentici, ma bensì imitazioni.
Arrivare a questa comprensione è molto
significativo perché è una riflessione molto importante per la nostra
evoluzione!
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