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domenica 31 luglio 2016

Elenco Film che aprono la MENTE e il CUORE per il Risveglio della Coscienza


In questo articolo riporto un elenco di film importanti, ispiranti, con spunti utili a livello di consapevolezza personale. I generi sono tutti riconducibili alla crescita spirituale e personale. Vi troverete sia grandi classici, sia film ben poco noti in quanto nemmeno usciti in Italia!
Il risveglio è l’unica possibilità che abbiamo per riscoprire il nostro potenziale innato ed accedere alla sorgente di energia dell’universo che ci appartiene oltre che la riscoperta della connessione con tutto ciò che ci circonda. Questi film possono davvero farci aprire gli occhi sulla realtà che abbiamo davanti e che è stata velata dal condizionamento e dal sistema di credenze, dal lavaggio del cervello della televisione e dei media.
Ecco a voi, e sentitevi liberi di suggerire a vostra volta (nei commenti in basso) un film che ritenete adatto alla lista (controllando prima che non sia stato già suggerito).

Buona Visione, 
Buone Riflessioni,
Buone Intuizioni,
Buona Coscienza!

Filmatrix Virginio De Maio Filmatrix
Cambia la tua vita grazie al potere nascosto nei film
Virginio De Maio

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  • 500 giorni insieme

"500 giorni insieme" è uno di quei piccoli-grandi film che conosci per caso e di cui ti innamori da subito. Il film racconta di Tom (Joseph Gordon-Levitt) che si innamora di un'ammiccante collega di ufficio (Zooey Deschanel) e incomincia una fragile storia d'amore, per lui è una cosa seria, ma lei la prende alla leggera. Un racconto di formazione dove Tom aiutato dagli amici e compagni di ufficio e dalla sorellina (più saggia di lui), scoprirà la differenza tra aspettative e realtà. Una commedia romantica così originale non la si vedeva dai lontani anni '80, l'era di "Harry ti presento Sally"

  • 6 giorni sulla Terra

Film Stupendo, emozionante, sincero, vero. Varo Venturi racconta in una sapiente sintesi - mista alla capacità di narrare una storia capace di affascinare lo spettatore - gli elementi essenziali della pluridecennale ricerca del dr. Corrado Malanga, biochimicho dell'Università di Pisa e massimo esperto mondiale di interferenza aliena. Si parla di Anima e libertà dell'Essere in contrapposizione alle millenarie modalità schiavizzanti occultate dalla socializzazione. Il mondo non è come sembra e la gran parte dell'umanità non se ne accorge. Una piccola percentuale del genere umano sente pulsare nel petto un ancestrale anelito di libertà, è il palpito dell'Anima, l'energia crearice della vita che non si possiede ma si è. La componente animica è così irretita dalle occulte forze di controllo e manipolazione da necessitare di una presa di consapevolezza intorno a ciò che in essenza E', prima che sia troppo tardi, prima che tali forze occulte sferrino il loro colpo di grazia. Gli argomenti sono molto scottanti ed in effetti deve aver dato fastidio a qualcuno, visto la totale assenza di locandine nei cinema, proiezioni dove salta la corrente elettrica, possono essere coincidenze ma quando accadono spesso lasciano da pensare... basta fare una panoramica su internet per vedere i commenti di gente a cui è capitato.

  • A beautiful mind

Bellissimo film, nulla da dire o da eccepire. Un film che guida magistralmente lo spettatore attraverso la vita, le paure e i tormenti di questo grande uomo, genio della matematica ed economia. Nonostante la matematica sia uno dei perni della trama, non risulta mai un film noioso o pesante. Forte è il senso di oppressione che si ha osservando il protagonista che lotta contro la sua malattia, una lotta impari che non può vincere. Merita di essere visto più e più volte. Una storia commovente ma non smielata, drammatica ma non triste, che lascia dentro una gran voglia di vivere ogni singolo giorno e lottare sempre.

  • A scanner darkly – Un oscuro scrutare

Certo l'operazione cinematografica più fedele allo spirito dickiano. Fedele e rispettosa dell'opera e dell'autore, opera già di per se complessa nel suo vasto panorama lettereario, prodotto in soli 30 anni. Per quanto discutibile la scelta della versione a cartoon, una volta visto "A Scanner Darkly" e colta finalmente la vena creativa e profondamente critica di Philip K. Dick non si può continuare di concedere attenzioni a idolatri di film quali "Blade Runner" o "Minority Report" ed interpretare tali distorsioni cinematografiche se non come vere profanazioni della complessa eredità di uno dei più grandi geni letterari del XX secolo. Chi critica la sceneggiatura e la struttura narrativa di "Scanner darkly" non può che far altro che continuare apprezzare film tarati per l'alto consumo americano, ma è meglio che trascuri completamente qualsiasi opera letteraria a cui questo continuamente si ispira.
  • Accadde in Paradiso
Poiché solo il nostro corpo è mortale mentre la nostra anima è immortale, io amo questo film ed ogni volta lascia un'emozione pazzesca dentro di me.... ! La mia anima ha riconosciuto in questa vita l'anima che ho amato in quelle precedenti... ci siamo riconosciuti alle prime parole... al primo sguardo e sappiamo l'uno dell'altra cose che solo le nostre anime possono aver vissuto.... ci amiamo di un amore che và oltre lo spaziotempo... e di questo non finiremo mai di ringraziare il CREATORE.

  • Adam’s apples – Le mele di Adamo
Adam, neonazista appena uscito di prigione, deve trascorrere un periodo di recupero in un vicariato di campagna, sotto la tutela di Padre Ivan, curioso e inquieto parroco protestante. Dovendo indicare un obiettivo finale della sua permanenza, Adam dichiara di voler realizzare una torta di mele con i frutti di un albero che cresce vicino alla chiesa. Commedia nera e grottesca di stampo danese, Le mele di Adamo è un piccolo film che, sulla base di una storia gracile quanto assurda, utilizza i personaggi di contorno (con Adam ci sono un terrorista islamico, un cleptomane ex campione di tennis, una donna incinta) per suscitare divertimento e riflessioni. Semplicemente una storia diversa per chi si è stufato di vedere remake, ripercorrendo le regole dei dieci comandamenti con rispetto e ironia.
  • After Earth
La trama del film è molto semplice e lineare, come lineare è tutto il suo svolgimento, cosa che peraltro non fa che accentuare i contenuti interiori… lasciando quelli spettacolaristico-esteriori a chi ha occhi per vedere solo quelli.
In sintesi: in un lontano e tecnologico futuro, l’umanità ha da tempo abbandonato la Terra, a causa di grandi cataclismi, e si è insediata su un nuovo pianeta, Nova Prime, il quale però era abitato da una razza aliena piuttosto mostruosa e con due caratteristiche peculiari: è cieca, ma può percepire l’uomo se sente la sua paura, cosa che ha spinto alcuni uomini ad addestrarsi per non provare paura, diventando così ranger inattaccabili dagli "ursa", gli alieni in questione (mostruosi e fortissimi ovviamente). Cypher è il ranger più famoso di tutti, e Kitai è suo figlio. I due sono insieme su una nave spaziale, quando un problema tecnico li spinge ad atterrare su un pianeta classificato come da evitare per via dei numerosi pericoli. Chi ha cultura in campo esistenzial-esoterico-spirituale non faticherà a riconoscere in esse certi insegnamenti; quanto agli altri, temo che per essi After Earth rimarrà un film di fantascienza senza particolari attrattive, e forse anche un po' deludente.
  • Al di là dei sogni
E’ un film commovente che vede come protagonista Robin Williams. Il potere dell’amore è il più forte che ci sia e può cambiare anche il destino. Se a volte capitasse che creiamo ciò che appare come un aldilà in base a ciò che crediamo mentre viviamo? 
E cosa succederebbe se rimanessimo sospesi in quest’aldilà finché non scopriamo come muoverci e reincarnarci di nuovo?

  • American beauty
Una perla che rimarrà nel firmamento dei capolavori. Un film che ti riempie e ti fa apprezzare quanto di bello può esistere nel mondo. In sostanza, infatti, il film rappresenta una sorta di manifesto (critico) della società americana, tanto linda fuori quanto devastata al suo interno da problemi di varia natura, tanto da apparire ipocrita nel suo ottuso perbenismo. Una interpretazione magnifica di Kevin Spacey esalta un film già splendido. La colonna sonora, bellissima, fa da contorno allo scorrere di una storia che avvolge e che ti porta verso un finale tutto da gustare, con la reale convinzione di aver assistito a qualcosa di straordinario.
  • Angel-A
Luc Besson e la sua amata Parigi, vista con uno splendido bianco/nero e spogliata delle troppe auto che circolano attualmente. Il film è tutto imperniato sullo stridente contrasto tra i due protagonisti, che si scrutano e si sopportano a volte, visto che Angel-A non può lasciare solo il suo ultimo "impegno", dal momento che lo deve aiutare a uscire dal suo granitico pessimismo (in parte giustificato...) e portarlo a vivere una vita più allegra e senza i troppi guai in cui è solito cacciarsi. 
La prima volta può lasciare sconcertati, bisogna entrare nel mondo dei protagonisti e accettare i loro dialoghi bizzarri, ma vedendolo una seconda volta lo si apprezza pienamente, a parte di non farsi troppe domande e "guardare" semplicemente questa favola parigina che, davvero, solo Luc Besson poteva architettare in maniera così piacevole. L'amore del regista verso la sua città è il vero senso del film, persino Angel-A sembra in disparte a volte in certe inquadrature, a dimostrare che Parigi è grande e unica. Un film controverso, piace o lo si detesta, non ci sono mezze misure. 

  • Apri gli occhi


Di sottile psicologia il film non concede facile comprensione soprattutto per l' alternarsi indistinguibile tra ciò che il protagonista sogna e ciò che egli vede realmente, fino ad arrivare al colpo di scena che mette tutto sullo stesso piano con una risposta "sensata". Non capisco come questo capolavoro sia stato relegato in un angolo in confronto a Vanilla Sky di cui possiamo mantenere ovviamente la trama e l' interpretazione della Cruz.

Il protagonista inizialmente facile da capire, il suo inconscio sembra essere un libro aperto diventa sempre più tenebroso proprio perché neanche lui è in grado di spiegare cosa stia accadendo, tra menzogne e verità un film che lascia con il solito dubbio esistenziale, se la nostra vita sia qualcosa di reale o qualcosa che noi creiamo, che la nostra mente crea per sopravvivere.
  • Avatar
Un film che coinvolge la coscienza e mostra come siamo tutti connessi gli uni agli altri, al pianeta ed al regno animale. Quello che fa contrasto nel film è che diventa chiaro come gli esseri umani hanno perso completamente ogni connessione e sentimento positivo e transpersonale, mentre invece i Na'vi, gli abitanti indigeni di questo pianeta sono come i nostri indigeni, in armonia con tutto l’universo. Nel film gli umani creano corpi ibridi per ingannare e manipolare i Na’vi, molto similmente a quanto avviene sulla Terra.

  • Avatar – La leggenda di Aang
Questo cartoon tutto statunitense racconta le avventure del giovane Aang, impegnato nel tentativo di fermare una sanguinosa guerra centenaria. L’equilibrio è il tema esistenziale centrale di Avatar - La leggenda di Aang, e il tutto devo dire che è davvero molto bello, sia per gli occhi, che per lo spirito.
Culturalmente, si divide tra taoismo, induismo, buddhismo e principi dello yoga, col tutto che è molto variegato, e che non si presta a nessuna rigida classificazione.
Anche lo stile dell’animazione è un meticcio, misto tra animazione orientale-anime e animazione occidentale. Alla fine, si dica che è una serie animata di genere fantasy-avventuroso. Tralasciando alcuni difetti marginali nella realizzazione tecnica - comunque di alto livello - ci si troverà di fronte una produzione appagante e coinvolgente, con un background culturale coerente e ben costruito, ed una narrazione - sebbene rivolta ad un pubblico giovane - che non mancherà di appassionare anche lo zoccolo duro dei fruitori di anime giapponesi.
  • Azur e Asmar
Poetico delicato bellissimi i disegni anche se scelgono una forma grafica "antica", scarna ed onirica. Bella anche la scelta di dialoghi con parti in lingua araba. Ad alcune scene ridondanti di colore come in un suk se ne contrappongono altre in bianco e nero, in cui i protagonisti sono come ombre, eppure queste seconde non perdono in liricità; anzi, memorabile è la scena in cui la principessa bambina, che già nella sua reggia può vedere le stelle da un osservatorio, fuggendo da casa desidera arrampicarsi su un albero e ancora guardare le stelle. Perché la libertà non è fare ciò che solitamente non si può fare, ma seguire ciò che veramente riempie il cuore. Consigliatissimo per i mille spunti di riflessione che offre.
  • Bab’Aziz – Il principe che contemplava la sua anima
Bab'Aziz è un vecchio derviscio ormai cieco, il quale viaggia con la nipote Ishtar, una bambina sveglia e premurosa. I due sono diretti a un misterioso raduno di dervisci (sorta di monaci-mistici che utilizzano il canto e la danza come metodo di consapevolezza e di illuminazione spirituale) che si tiene ogni trent’anni.. ma in un luogo sconosciuto, da cui il motivo del loro peregrinare alla sua ricerca. Durante il loro viaggio, essi incontrano vari personaggi, tra cui Osman e Zaid, e inoltre Bab'Aziz racconta alla nipote, a puntate, la storia del principe che contempla la sua anima in una pozza d’acqua, racconto nel racconto.
A sottolineare il valore del film, mi sono segnato alcune frasi, tutte dette da Bab’Aziz, che ci parlano di fiducia nell’esistenza, di cammino personale, di talenti personali, di reincarnazione, ancora di fiducia e di cambiamento e abbandono-resa.
  • Balla coi lupi

Un capolavoro vincitore di 7 premi Oscar, diretto ed interpretato da Kevin Costner, mostra come l’uomo moderno è dominato dall’avidità, dall’odio e dalla paura dell’altro. Il film mette in contrapposizione infatti lo stile di vita degli indiani d’america connessi con la natura e dalle forte relazioni che li rendono gli uni legati agli altri. Le scene fanno emozionare ed invitano ad aprire il cuore e riscoprire la connessione con la nostra vera natura.

  • Baraka
Dall'alba al tramonto, una giornata per viaggiare attraverso il mondo e gli uomini che lo abitano. Baraka racconta l'umanità attraverso immagini di qualità e classe straordinarie, accompagnate da un commento musicale non meno esaltante. Apparentemente privo di alcun filo conduttore, il film svela lentamente il suo intento: mostrare la disarmante bellezza intrinseca nella natura così come nell'uomo, quale essere vivente e quale essere sociale. La religione e il rapporto con la natura (due cose che coincidono, sotto certi punti di vista) sono le chiavi di volta nella comprensione dell'evoluzione spirituale delle varie compagini dell'umanità, anche nei momenti più cupi della sua Storia - l'Olocausto, la povertà delle favelas, la cementificazione selvaggia. Un'opera incantevole, emozionata ed emozionante. Come la vita stessa.
  • Big fish
Big fish è un film in qualche modo difficile da commentare, perché in esso tutto è bellezza e ispirazione. Una grande favola da vedere con gli occhi della fantasia, senza bisogno di grandi effetti speciali, con la genialità di questo regista che tocca nel cuore. Il rapporto tra i padri/figli ed i figli/padri, il tempo che passa inesorabile, l'amore, i cosidetti "diversi" sempre presenti nei film di Burton, con l'amore verso il mondo intero. Big Fish è un opera grandiosa, struggente e divertente al tempo stesso. Due ore che passano troppo in fretta, un racconto di una vita comune ed al tempo stesso incredibile. L'eredità della affabulazione e dell'amore verso il mondo. Sogni che proprio perchè sogni sono più veri del vero.

  • Blueberry a.k.a. Renegade


Mike Blueberry (interpretato da Vincent Cassel), sceriffo di Palamito, viene iniziato dai pellerossa e cerca di mantenere il difficile equilibrio tra le due civiltà.

L'arrivo in città del killer Wally Blount, alla ricerca di un misterioso tesoro indiano, porta violenza e brutalità nella contea. Blueberry scopre che Blount era lo stesso individuo incontrato anni prima e che non era riuscito ad uccidere, ferendo a morte invece la prostituta con cui il protagonista aveva una relazione "particolare". Grazie all'aiuto di Runi, il fratello sciamano che lo ha iniziato ai culti misterici dei pellerossa, riuscirà a sconfiggere Blount ma dovrà affrontare anche i suoi demoni interiori (che si materializzeranno nella mente del protagonista dopo un viaggio psichedelico con la ayahuasca).
  • Branded




Una surreale e distopica società scatena un mostruoso complotto globale per entrare dentro le menti delle persone e mantenere così la popolazione disillusa, dipendente e passiva. Un uomo (Ed Stoppard) di Misha cerca la verità dietro il complotto arrivando a combattere una battaglia contro forze nascoste.





  • Brazil
Brazil merita di diritto di entrare nei film più belli di sempre. La storia è ispirata in parte dal romanzo di Orwell 1984 (il film è uscito proprio nel 1984 forse non per caso), è ambientato in una società immaginaria (in nessuna scena del film ci viene detto in che anno si svolge) dove tutto è regolato da uno strano sistema computerizzato. Il film si apre con un errore banale fatto da questo sistema dove il nome di Harry Tuttle viene scambiato con quello di un innocente Harry Buttle (che verrà arrestato e ucciso). Sam (Johnathan Pryce) è un impiegato che lavora in questo archivio ma si capisce da subito che non accetta questo sistema di controllo, nel frattempo la vita quotidiana della città viene sconvolta da attentati che lasciano però la popolazione indifferente mentre la radio diffonde il buon umore sulle note della canzone Brazil (da qui il titolo). Nell'impossibile e silenziosa lotta di Sam contro il potere c'è un idraulico: Harry Tuttle (Robert De Niro), mentre vediamo spesso Sam che sogna di volare nel cielo con una ragazza alata. Il film è un capolavoro, spesso da un senso di angoscia, ma è impossibile non rimanere incollati e va visto almeno due volte per capirlo bene; il suo scopo è quello di denunciare il potere, un potere che se esercitato in maniera folle riesce a rendere le persone ormai incapaci di pensare e di ragionare, indifferenti anche alla morte come vediamo nelle scene degli attentati al ristorante dove tutti continuano come nulla fosse successo...
  • Brian di Nazareth
Ci son voluti la bellezza di 12 anni perché questo film, che può essere considerato il migliore dei Monty Python con Il senso della vita, riuscisse a essere distribuito in Italia, perché era giudicato blasfemo nei confronti della religione cattolica. Ovviamente i tempi sono cambiati, specie dopo l'uscita de L'ultima tentazione di Cristo, e poi non c'è traccia di bestemmia né in questo film né in quello di Scorsese. È la storia di Brian che per una serie di coincidenze è stato partorito nello stesso momento del Redentore e non molto lontano da lui. Perfino i Re Magi, in un primo momento, cadono nella trappola dello scambio di persona. Ma ecco che alla fatidica età di 33 anni, maltrattato dalla madre, diventa involontariamente l'idolo delle folle. Brian di Nazareth va avanti così, tra gag e satira sociale, in un mix irresistibile per chiunque abbia senso dell’umorismo e una mente libera da condizionamenti culturali-religiosi.
  • Carissima me
Margharet è una donna in carriera. Non le manca nulla, ha un collega che la ama, ha eleganza, denaro e potere. Il giorno del suo quarantesimo compleanno, però, un vecchio notaio di provincia le recapita la prima di una serie di lettere che lei stessa si scrisse una volta raggiunta l'età della ragione, vale a dire i sette anni, per assicurarsi un promemoria sulle priorità della vita quando, avanzando con l'età, la ragione si sarebbe persa confusamente per strada. Scopriamo, dunque, che Margaret manca di qualcosa: non ha un passato, poiché l'ha sepolto nella memoria e interrato per bene affinché non potesse riaffiorare mai più. 
Dentro una confezione piuttosto rigida, con un inizio all'insegna dello stereotipo e un finale che purtroppo non evita la retorica, le sorprese sono tante, a tanti livelli.
Abbiamo una storia di riscoperta e di crescita personale, in cui il passato, sotto forma di bambina sì sognante ma anche saggia e profonda, si scontra con il presente, più adulto all'anagrafe ma decisamente meno illuminato. Il motivo di fondo di Carissima me, che poi è anche l’invito che la giovane Marguerite fa all’adulta Margaret, è "diventa chi sei", con il confronto tra le due che diventa per l'adulta fonte di apprendimento e di evoluzione.

  • Cambio vita con un click
Chi di noi non ha mai sognato di, cancellare, accellerare, rallentare momenti della nostra vita? E' vero il film ci insegna che dobbiamo vivere la nostra vita attimo per attimo, non bisogna farci scappare nessuno momento, nessun traguardo, nessuna delusione, perché fa tutto parte della nostra meravigliosa vita! Bellissima la regia, tempi perfetti per il Sadler di sempre e il Sandler "dammatico"..con un cameo fantastico di Christopher Walken, per non parlare di Dadid "mitch" Hasselhoff. 
Meravigliosa miscela di "drama-commedia". 

  • Chitty chitty bang bang
Il soggetto è ricavato da alcuni raccontini per ragazzi scritti da Ian Fleming, l'inventore di 007. Il geniale ma squattrinato inventore Potts (con due figlioletti e vecchio padre a carico) compra i resti di una gloriosa auto da corsa. La rimette in sesto e la inaugura con una gita al mare alla quale partecipa anche Stella, l'avvenente figlia di un fabbricante di dolciumi a cui Potts invano ha cercato di vendere la caramella che fischia da lui ideata. Per lo strano rumore che produce quando è in moto, la nuova auto viene battezzata Citty Citty, Bang Bang. Sulle ali della fantasia, Citty Citty porta gli allegri gitanti attraverso avventure incredibili, in terra e in cielo.
  • Chronicle
La storia è quella di tre liceali, uno dei quali vive in famiglia una situazione di profondo disagio a causa della madre ammalata e del padre alcolizzato, che, durante un rave party, trovano, nel sottosuolo, un materiale particolare, che conferisce loro poteri da supereroi: possono spostare gli oggetti e le persone, ed, ovviamente, loro stessi possono andare dovunque. Questi superpoteri, nelle loro mani, però, vengono usati non certo per salvare o aiutare il prossimo, ma con altri scopi. Ed Andrew, il più fragile di loro, finirà per soccombere ai superpoteri, nel tentativo di risolvere la sua angoscia interiore. A parer mio la storia è davvero straordinaria, perchè, per una volta, il protagonista principale è un personaggio estremamente negativo, interpretato da un attore sconosciuto, ma molto bravo nel calarsi nella parte; le riprese, poi, trasmettono questo pesante senso di angoscia, che culmina nella scena finale, un vero capolavoro cinematorgrafico e di effetti speciali. 
Chronicle, si sarà capito, non affronta i superpoteri di petto, all’americana per l’appunto, ma in modo psicologico-introspettivo, e in effetti più che un film sui superpoteri sembra un film su ego, serenità interiore, rabbia, senso di rivalsa; 
Inoltre, al termine, lo spettatore si pone tante domande e riflessioni
  • Città di ossa

  • Cloud Atlas
Cloud Atlas è tratto dall’omonimo libro di David Mitchell, e rappresenta il film tedesco più costoso di tutti i tempi. Il film e' leggermente differente dal libro ma se la cava comunque egregiamente in confronto. Un film che non lascia mai da solo lo spettatore e ci convince a seguirlo per vedere come va a finire. Ambizioso, più che nei temi, nella tecnica. Non si può parlare solo di montaggio, perchè è una tecnica di narrazione che nasce a livello di sceneggiatura e condiziona pesantemente la regia. Racconta una sola grande storia, che si dipana attraverso 6 epoche. I Wachowski e Tykwer ci mostrano solo l'essenziale di ogni situazione, demandando la comprensione del resto a fatti avvenuti in altre epoche. Ciò che non vediamo esplicito, ci viene comunque raccontato attraverso gli stessi attori, in ruoli uguali o contrari, che compiono azioni uguali o contrarie, in altri mondi narrativi. Ci viene richiesto un grande sforzo, ma attraverso piccoli espedienti i narratori sono sempre lì con noi, per mostrarci che nel nuovo cinema non conta il significante, non contano i ruoli o i protagonisti, non conta l'ambientazione o il macguffin. Conta ciò che lo spettatore proietta su ogni scena, su ogni inquadratura, su ogni "ruolo", il significato che gli dà. Possiamo affezionarci a questo o quel personaggio, a questo o quell'attore, a una particolare situazione. Ma il senso del nuovo cinema sta in poche, decisive, inevitabili scelte a cui i protagonisti sono chiamati e che ci appagano in pieno! 
Non perchè siamo immedesimati nel personaggio (come avviene da sempre, dal cinema più classico al postmoderno più spinto), ma perchè rispecchiano una condizione umana consapevole dei propri limiti e delle proprie possibilità . Quelle che apprezziamo e sentiamo nostre in Cloud Atlas, non sono le scelte che ognuno di noi avrebbe fatto, ma sono quelle che a sappiamo necessarie per salvare la nostra natura di esseri umani.

  • Contact

E' la storia di chi ha la forza morale di sognare per sondare l'imprescrutabile.. Gli occhi blu della Foster si perdono nel tentativo di "sentire" il  contatto con quello che cercava da sempre quello di una vita aliena intelligente nell'universo.

La dottoressa Arroway (alias Jodie Foster) riceve probabilmente una tecnologia universale per un grande viaggio, una sorta di caleidoscopio che potrà portare l'uomo verso una profondità oltre lo spazio ed il tempo.
Che siano le stesse tecnologie a suo tempo a disposizione dei Veda, Maya, Sumeri, Egizi?

Non vi è risposta, certo  le immagini della dottoressa Arroway che crede di aver fatto un viaggio infinito e che in realtà non si è levata da terra rappresentano un buon indizio per avvalorare tale tesi. Il regista resta latitante volutamente per dare spazio a noi. Cosa è successo?

Probabilmente  siamo andati oltre il viaggio spaziale e siamo entrati nell'essenza della vita dinamica, senza spazio e senza tempo! Una scienza avanzata non cerca il volo eclatante ma la profondità della conoscenza, quello è il vero viaggio. Tutto resta completamente non rivelato come si conviene in ogni film che vuole avere un suo fascino.

Il film, diretto da Stephen Deutsch, ripercorre proprio la vita dello scrittore, nei suoi alti e bassi, nel momento del povertà e dei cassonetti, e in quella della fama e del successo. Fama e successo derivanti, peraltro, proprio dal suddetto libro.
Libro che probabilmente andrebbe letto prima della visione del film, il quale, in mancanza del suo gemello, avrà plausibilmente un sapore mezzano, se non proprio di incompiutezza.Neale in un lampo perde tutto, lavoro, famiglia e casa, ed è costretto ad arrangiarsi, privo di denaro e di un luogo in cui abitare. La sua vita di barbone, va da sé, gli sta stretta, ed egli, dopo un primo momento di scoramento, lotta per risollevarsi e risalire la china.
Quando sembra avercela fatta, l’evento inimmaginabile: Dio gli parla, e lo fa con chiarezza. Lui prende appunti, e poi pubblica un libro con le parole di Dio.... 

  • Doctor Strange
Mancava fino ad ora nell’universo cinematografico un personaggio particolare come il Doctor Strange, che introduce in questo variegato panorama le arti mistiche, la meditazione, le arti marziali e i concetti di corpo astrale, dominio della mente sul corpo e dimensioni plurime tanto cari a quelle dottrine orientali che proprio negli anni Sessanta diventarono parte integrante della controcultura americana. Il film di Scott Derrickson scherza su queste manie, di fronte alle quali l’uomo di scienza, il brillante e arrogante neurochirurgo Stephen Strange, rimasto privo dell’uso delle sue (magiche mani), è, prima della conversione, completamente scettico.

  • Donnie Darko
Esistono film capaci di ridimensionare – cinematograficamente parlando - tutto quello che fino al momento dell’illuminazione si credeva fosse “bello”; ‘Donnie Darko’ è uno di questi titoli spartiacque, uno strano oggetto da avvicinare con cautela che potrebbe lasciarvi stregati come del tutto indifferenti. Il film di Richard Kelly è un gioiello multiforme colmo di sfaccettature ed interpretabile su innumerevoli piani di lettura, una di quelle rare perle capaci di coinvolgere l’animo, l’intelletto e la curiosità dello spettatore creando un mix che annulla qualsiasi difesa ed è in grado – nella sua originalità – di coglierti alla sprovvista fino a toccarti nel profondo, per mezzo – soprattutto - di una storia ricchissima di spunti per interminabili discussioni. Tutto combacia, nulla è superfluo. Non una parola di troppo né una di meno. Il film è costantemente immerso in un’atmosfera surreale e in una squisita ambiguità, ma la comprensibilità del tutto non viene mai compromessa ed è ottenuta in maniera intelligente e affatto didascalica. Se alla fine del film rimarrete ammutoliti non sarà certo per lo sbigottimento provocato dal solito finale volutamente e forzatamente criptico. Il film solleva dubbi, affronta tematiche importanti e tocca numerose corde dell’animo umano. L’opera di Richard Kelly fa sorridere, inquieta, commuove, avvince e spaventa. Impossibile relegarlo all’interno di una comoda etichetta.
  • Dragon – La vera storia di Bruce Lee
Bruce Lee è stato una persona straordinaria, è riuscito là dove nessun orientale era mai arrivato. E' riuscito nella sua breve vita a farsi conoscere sia in Oriente che in Occidente, ed è riuscito a fare da ponte tra queste due culture molto diverse e molto distanti. Era anche una persona rivoluzionaria, perchè aveva osato dire che i metodi delle arti marziali tradizionali cinesi, erano ormai superate per il mondo moderno, e quindi bisognava modernizzarle. Io lo ammiro molto perchè è riuscito ad imporsi senza farsi scoraggiare, ed a lasciare una traccia di sè e dei suoi insegnamenti, anche dopo la sua prematura morte! Non si è lasciato scoraggiare nè dalla Cina, che non voleva che facesse conoscere le loro arti marziali in Occidente, e nè dall'Occidente che lo classificava solo uno dei tanti cinesi (quando ancora non era famoso). Negli anni '60 c'era molto razzismo in occidente verso gli orientali, e prima di Bruce Lee, i cinesi (ma anche gli orientali in generale) venivano visti male oppure derisi. La sua vita è stata come un film, molto interessante, intensa, e ricca di piccole vittorie che è riuscito a guadagnarsi con sacrificio e determinazione. Questo film sarà sicuramente un pò romanzato, però riesce a raccontare bene, e con trasporto, la vita di Bruce Lee. Purtroppo durando solo 2 ore era difficile approfondire tutta la sua breve vita, però si riesce a toccare ogni sua tappa che ha vissuto raccontandola bene. Ho visto anche qualche documentario sulla vita di Bruce Lee, e posso dire che i documentari approfondiscono molto di più la sua vita, e ho scoperto anche tanti retroscena che questo film non dice.  L'attore che interpreta Bruce l'ho trovato abbastanza convincente nel ruolo, sia esteticamente sia come agilità nei combattimenti. Un buon film, che ricorda la vita di un grande uomo che è diventato una leggenda.
  • Dragonfly – Il segno della libellula
Ottimo film perchè affronta il problema della morte dei propri cari e dell'al di là in modo del tutto razionale e plausibile. Lui, medico, scettico inizialmente sulle possibilità di un contatto con la moglie morta attraverso dei bambini entrati ed usciti dal coma (La luce ed il corridoio che chi entra in coma vede possono spiegarsi come fenomeni ottici). Ma poi comincia a ricredersi e deve anzi vuole credere che in qualche modo la moglie esista ancora. E la fine del tutto inaspettata? E la sua conclusione? se hai fede veramente e cerchi con amore riesci ad innalzarti e a trovare ciò che cerchi. Vero! Non fantascienza come sesto senso per chi non crede, non triste anche se parla di morte e di coma, non sdolcinato, non necessariamente fede come fede nell'al di là ma piuttosto come fiducia in sè stessi, perchè lui non vuole smettere di credere nonostante le critiche degli altri!Vero, reale ed educativo perciò poche critiche favorevoli perchè oramai piace solo ciò che è violento o irreale e non ciò che può farci riflettere ed è alla portata di tutti. Un grande Kevin Costner proprio perchè impegnato in un ruolo "ordinario" in un problema che è veramente un problema per ciascuno di noi

  • Dune

Il film, del 1984, è tratto dal primo capitolo dell'esalogia letteraria di Frank Herbert (anche noto come saga di Dune o ciclo di Dune).  In un futuro lontano 10000 anni, eppure stranamente vicino a noi, l'universo conosciuto è governato dall'Imperatore Padishah Shaddam IV. La struttura politica dell'universo quella di una monarchia del passato in cui alla corte del signore, si raggruppano famiglie di nobili ansiose di ottenere riconoscimenti ed avide di potere (le cosiddette case del Landsraad). Uno degli aspetti più interessanti della pellicola è che, nonostante le case nobiliari lottino fra loro e l'imperatore gode di autorità assoluta, nessuno di loro ha veramente il potere assoluto che tanto desidera, infatti, l'universo è governato dalla gilda (potremmo definirlo un "cartello" di mercanti) capace di decidere e prendere provvedimenti contro lo stesso imperatore se necessario. Interessante, insomma, scoprire che secondo gli autori, l'universo non viene sorretto dal potere temporale, bensì da quello economico che, come dimostrato dalla realtà, è il vero potere terreno sopra ogni cosa. 

Per concludere, il film è senz'altro una perla della fantascienza e delle riflessioni etiche, economiche e politiche, cui ognuno dovrebbe prestare attenzione. Un occhio di riguardo va alla scenografia che troviamo ricca e perfetta che trasmette le immagini di un mondo che si lega al futuro e passato al tempo stesso.

  • El concursante



Martín Circo Martín è un professore di storia dell'economia che ha vinto un quiz in materie economiche e di colpo si ritrova milionario. Inizia una vita di lusso, ma scopre ben presto quali sono i costi reali della ricchezza.

Il film tocca numerosi temi di economia, soprattutto dal punto di vista del signoraggio bancario.



  • Equilibrium
Cosa succederebbe se il governo creasse un farmaco che impedisce di provare sentimenti? Questo film, spaventosamente realistico, si chiede come abbiamo fatto a diventare droni in un sistema prestabilito semplicemente andando al lavoro e svolgendo i nostri compiti in totale assenza di sentimenti verso gli stimoli esterni. Ma cosa succede se qualcuno si libera?



  • Essi vivono
E’ un film del 1988, tratto dal racconto del 1963 Alle otto del mattino, che ha fatto la storia sebbene non ne sia stata limitata notevolmente la diffusione. ‘Essi vivono’ mostra come un gruppo di extraterrestri rettiliani sia al potere e stia bombardando il nostro pianeta con frequenze che ci rendono completamente ciechi di fronte alla verità sulla loro natura, sviscerando i segreti dell’Elite, che controlla le varie strutture governative. Il protagonista trova degli occhiali che una volta che vengono indossati mostrano che il mondo che lo circonda non è quello che sembra: la città è completamente tappezzata da propaganda totalitaria con costanti comandi subliminali sull’obbedire e conformarsi, e senza occhiali appaiono come normali cartelloni pubblicitari e riviste. I ricchi e la polizia sono in realtà alieni.
  • Existenz
In un futuro non troppo lontano, la mutazione colpirà inevitabilmente in nostro mondo. E l'uomo, come suo solito, affronterà questo insolito sviluppo con il perverso desiderio di dominarlo, parassitandolo con uno sfruttamento a senso unico. Tra le innumerevoli applicazioni del fenomeno, ne possiamo trovare una realmente interessante: il Pod. Questo oggetto, in pratica un essere vivente artificiale, viene collegato al sistema nervoso centrale di un essere umano mediante una "bioporta", realizzando uno dei sogni più grandi della modernità: la realtà virtuale. La vera e unica realtà virtuale. Il Pod si comporta come una sorta di "periferica esterna", in cui è possibile creare veri e propri software eseguibili.
eXistenZ è un gioco creato dalla più grande game designer al mondo, Allegra Geller, atto a simulare un mondo parallelo assolutamente realistico. Questo prodotto rivoluzionario viene presentato dalla società informatica Antenna in anteprima a pochi fortunati, alcuni dei quali selezionati per una dimostrazione pratica. Tuttavia, durante la sessione, viene attentata la vita di Allegra. Riuscita a salvarsi, si ritrova costretta ad una fuga precipitosa, inseguita da ignoti nemici che la vogliono morta. Al giovane Ted Pikul, apprendista presso la Antenna trovatosi per caso alla presentazione del gioco, viene assegnato il compito di difendere la game designer. Insieme, i due cominceranno un viaggio che li catapulterà in un mondo parallelo, dal quale pare impossibile destarsi, nel quale il confine sogno - realtà sembra farsi sempre più sottile, quasi impossibile da individuare...
Consiglio la visione di questo ottimo film di Cronenberg.
  • Eyes wide shut
Un capolavoro di Stanley Kubrick, l’ultimo film realizzato prima della sua morte, offre uno sguardo dall’interno di ciò che sono i rituali massonici basandosi su eventi realmente accaduti. Il successo di Kubrick sta nell’essere riuscito ad esporre ciò che accade nell’Elite mondiale ed apparentemente il regista fu ucciso per il rilascio di questo film, poco dopo aver approvato il finale che è uscito nelle sale.


  • Farenheit 451
In un ipotetico paese futuro è assolutamente proibita la lettura dei libri, in quanto questi snaturano i fatti, abbelliscono la realtà, costringono alla riflessione e impediscono alla gente di essere felice. Il capitano dei vigili del fuoco, ai quali è affidato il compito di scovare i libri, bruciarli e castigare i colpevoli, tiene in particolare considerazione Montag, il più solerte dei suoi subalterni. Ma questi, che nella moglie Linda trova un evidente modello della spersonalizzazione prodotta dal sistema del quale egli stesso è un difensore, incomincia a dubitare della validità del suo operato quando incontra casualmente Clarissa, una giovane istitutrice, la quale risveglia in lui il naturale desiderio di sapere e di conoscere. A poco a poco Montag, dopo aver incominciato a nascondere libri ed a leggerli, riconquista il dominio della propria mente: ma, tradito da Linda, viene condannato a distruggere la sua casa ed i suoi libri. Allora si ribella, uccide il suo comandante e si rifugia nei boschi, dove alcuni uomini vivono in comunità imparando a memoria il contenuto dei libri, decisi a tramandare ai posteri queste opere di valore universale. 
  • Faust
Al suo ultimo film tedesco, Murnau (che attinge oltre che dal testo di Goethe anche dal "Doctor Faustus" di Marlowe e al "Volkshbuck" tedesco) gira un altro indimenticabile prodotto di un periodo in cui l'efficienza filmica si basava unicamente sul piano visivo. Sfoderando le sue qualità registiche, Murnau sviluppa l'eterna lotta tra Bene e Male attraverso temi alternativi come il rapporto tra magia e scienza, l'inevitabile caduta che segue l'aspirazione all'onnipotenza, lo sdoppiamento e il valore negativo della soddisfazione dei propri desideri, e con i mezzi più all'avanguardia dell'epoca, raggiunge immensi livelli di splendore visivo: lo spazio viene plasmato a seconda delle esigenze, aldilà delle connotazioni realistiche; luci ed ombre vengono sperimentati in vasta gamma,e le inquadrature acquistano un dinamismo notevole. Gli interpreti donano sfumature profonde ai personaggi,a cominciare dal  mefistofelico Jannings. Il ruolo di Margherita,originariamente sarebbe dovuto andare a Lilian Gish. Indimenticabili l'inizio e il bacio finale tra le fiamme. Mai più nei seguenti adattamenti cinematografici del "Faust" verrà raggiunta un'intensità così vibrante. 

  • Fight club
Un film forte che mette in luce la manipolazione mentale della nostra società. Il finale mostra il totale collasso finanziario, che è necessario per cambiare la coscienza del nostro pianeta; inoltre è fondamentale il ruolo che la mente può giocare, mascherando se stessi dietro una verità e la nostra sola esperienza. Che Fight Club abbia un senso profondo-spirituale-evolutivo si capisce bene anche da certe citazioni, che parlano letteralmente di personalità egoica, di attaccamenti, di evoluzione alchemica, di meditazione.
Tanto che in alcuni punti sembra di leggere Osho o Tolle.

  • Fringe (serie Tv)
Ideata da J.J. Abrams, Alex Kurtzman e Roberto Orci, è una serie di fantascienza che segue le vicende della divisione Fringe dell'FBI di Boston, in Massachusetts, e che opera sotto la supervisione del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti. La squadra si occupa delle indagini legate alla cosiddetta scienza di confine, ovvero la fringe science. Per la trama e i temi trattati, la serie è stata spesso paragonata a X-Files. In tutto il mondo si stanno verificando degli eventi apparentemente inspiegabili, fenomeni soprannaturali, che fanno riferimento a quello che la Sicurezza Nazionale americana ha definito "Lo Schema". Quando il volo internazionale 627, partito da Amburgo, atterra a Boston con tutti i passeggeri e i componenti dell'equipaggio morti, l'agente dell'FBI Olivia Dunham è chiamata per risolvere il caso. Olivia è decisa a chiedere l'aiuto di uno scienziato, il Dr. Walter Bishop, che conduceva esperimenti per il Governo all'interno di un ramo della scienza chiamata "Fringe" (che comprende fenomeni paranormali come il controllo della mente, il teletrasporto, la proiezione astrale, l'invisibilità, la mutazione genetica, la resurrezione) finché, in seguito ad un incidente di laboratorio, fu dichiarato mentalmente instabile e rinchiuso in un istituto psichiatrico. Olivia si dirige quindi in Iraq, dove attualmente vive il figlio dello scienziato, Peter Bishop, che, nonostante abbia un'intelligenza alquanto sopra la norma come il padre, non si è mai laureato e ha vissuto di truffe e inganni, avvantaggiati dal suo spiccato ingegno. Peter è infatti l'unico parente e l'unica persona che può firmare le carte di dimissioni di Walter Bishop. Grazie a lui, tornato apposta negli Stati Uniti, il trio così formatosi inizia ad indagare sui casi dello "Schema", che da piccoli incidenti casuali si trasformano man mano in attacchi di bioterrorismo. Comandata dall'agente della Sicurezza Nazionale Phillip Broyles, che già si era occupato di numerosi casi riguardanti lo "Schema", nasce così la "Divisione Fringe", che usa come quartier generale il vecchio laboratorio di Walter nello scantinato dell'Università di Harvard a Cambridge. Ma lo "Schema" non è che la punta dell'iceberg. La squadra si troverà a combattere contro mutaforma provenienti da un universo alternativo, a combattere contro (prima) e al fianco (poi) dei loro doppi dell'altro universo, faranno esperienza di diverse linee temporali ed, infine, dovranno affrontare l'invasione di "osservatori" provenienti da un lontano futuro.
  • Gattaca – La porta dell’universo
Il tema centrale del film è la determinazione (come, del resto in Truman Show), accanto agli altri aspetti (discrimazione, paura per il futuro, ecc). La messa in scena è originale e perfetta, ma la vera forza del film sono i tanti momenti di pura poesia: il rapporto di Antony con i genitori, la rivalità con il fratello Vincent, il confronto con un "ex valido" abituato ad essere perfetto ma non per questo felice. Raccontata in modo avvincente dall'inizio alla fine, la storia di Antony è l'elogio definitivo della capacità dell'uomo di essere davvero "faber fortunae suae", indipendentemente da qualunque condizionamento esterno. Perchè il destino di ognuno non è scritto nelle stelle, ma dentro di noi.

  • Ghostbusters

Spaventosi fenomeni paranormali e terrorizzanti spiriti mettono in subbuglio New York. Chi salverà la grande mela dalla minaccia ectoplasmica? Saranno tre bizzarri dottori di parapsicologia che decidono di unirsi nel business della Squadra Acchiappafantasmi: Peter Venkman, Ray Stantz e Egon Spengler aiutati dall'amico Winston Zeddemore cominciano a ripulire la città da queste inquetanti creature grazie ad un bizzarro e geniale equipaggiamento: degli acceleratori nucleari "non autorizzati" ed esclusive trappole ectoplasmiche.

  • Gli amanti del Circolo Polare

Alvaro dice a suo figlio Otto che si sta separando da sua madre: succede, perché tutto cambia. Ma Otto non è d'accordo: ci sono cose eterne, come l'amore che lo legherà a Ana da quel giorno in avanti. I due bambini sono uniti indissolubilmente: secondo Otto dalla volontà, secondo Ana dal caso. Poco importa il motivo ai due innamorati, che il destino condurrà al Circolo Polare, dove si erano scambiati il primo bacio.

Medem continua la sua ricerca poetica con un'altra storia che stringe il cuore, commovente ma appassionante fino all'ultimo. Dopo le brulle distese di Tierra, il regista basco si sposta in un paesaggio opposto, la neve, ma non abbandona l'elemento centrale della sua cinematografia, che è lo scontro eterno tra volontà e destino, qui incarnato nei due giovani amanti che gli eventi della vita sembrano ora dividere, ora unire per sempre. Ma, proprio come accade nella vita reale, non sempre il confine tra le due condizioni è netto. Anzi, i due sembrano più vicini proprio quando sono più lontani. Un film che fa riflettere, ricco di momenti di alta classe registica ma mai fini a sé stessi, decisamente al di sopra della media cinematografica contemporanea.
  • Guida galattica per autostoppisti

Geniale sregolatezza. La comicità nella fantascienza è un esercizio per pochi eletti, si contano sulle punte delle dita i tentativi riusciti in tal senso. Guida galattica è uno di questi. Strampalato, grottesco, a tratti demenziale, ma soprattutto spassosissimo, si ride veramente a crepapelle.

Le narrazioni pseudo-scientifiche della voce fuori campo sono geniali. Dopo aver visto il film non si può fare a meno di chiedersi come mai il "motore ad improbabilità" non sia ancora stato inventato. Da tenere nella cineteca.

  • Hanger Games

Panem, 74esima edizione degli "Hunger Games", come ogni anno vengono selezionati 24 adolescenti fra i 12 e i 18 anni per essere offerti come tributo. Katniss per salvare sua sorella, selezionata come tributo, si offre volontaria per partecipare ai giochi. Con un'ambientazione semi Orwelliana e con un cast di soli giovani, il film è molto veloce, sia nella regia, sia nella narrativa. Chi già aveva letto il libro "Hunger Games" di Susanne Collins non rimarrà deluso dalla sua trasposizione cinematografica. Scorrevole, la trama del film si attiene fedelmente alla versione cartacea ma fornendo anche punti di vista differenti e originali. Buona la caratterizzazione psicologica dei personaggi, soprattutto della protagonista. Le scene in rapido movimento, come a rappresentare quello che vede il personaggio stesso, appaiono inizialmente difficili da seguire ma con il proseguire del film danno un effetto anche più espressivo, azzeccato per il tema trattato. Film che sa scavare nel profondo e che lascia il segno.


  • Happy feet
Dietro la facciata innocua di un film per famiglie ricco di gag e canzoni nasconde uno strato profondo ma importante di film di denuncia sociale: è uno di quei film che sensibilizzano la gente sui problemi della natura e sull'ecologia. Consiglio vivamente di vederlo, ci si affeziona subito a questa piccola palletta di pelo e piume...io l'ho trovato bellissimo.... Ho letto chi dice che i bambini piangono....non ne intendo il motivo...o forse si...l'incomprensione cieca degli anziani nei confronti della diversità del protagonista....un comportamento ahimè comune agli uomini... 
  • Harold e Maude
L’idea originale è semplice ma ottima, la sceneggiatura e la realizzazione riescono a mantenere un tono da favola, senza scivolare mai nel semplicistico o nello scontato. La storia d’amore è raccontata con molto garbo, nasce senza quasi che lo spettatore se ne accorga, ma dal momento che esiste non viene celata dietro falsi pudori. Forse lasciandosi andare un pò all’amore perde mordente, oltre che a livello drammatico, anche a livello di ritmo, che invece è efficace per tutto il resto del film. Bella la messa in scena e il suo utilizzo cinematografico, questo film è un piacere per gli occhi e per lo spirito critico, senza dimenticare le piacevolissime risate provocate da gag brillanti che, anche se ripetute, riescono ogni volta nel loro intento. Inno alla libertà e all’amore, tocca tutto ciò che nella società è sconveniente: l’attaccamento alle cose, la sacralità opprimente della morte, il tabù di un amore non convenzionale, l’iconoclastia, e lo fa con garbo e leggerezza, in maniera spiritosa e poetica.  
  • I figli della pioggia
Due popoli vivono in un eterno conflitto. I Pyross fuggono la pioggia e hanno nel sole la loro forza, viceversa fanno gli Hydross. Come novelli Romeo e Giulietta, il guerriero Pyross Skan e Kallisto figlia della pioggia vivono un amore impossibile. L'animazione francese è in netta evoluzione e anche se la lavorazione di base si attua in Corea le idee partono dalla nazione europea. Con l'astuzia di caratterizzare i personaggi dei due popoli anche sul piano fisico e con l'occhio attento al cinema di Miyazaki il regista mostra come sia necessario resistere alle perplessità dei produttori. Che non sempre hanno ragione. I figli della pioggia non tratta tematiche cospirazionistiche, ma la citazione di draghi, divinità primigene, serpenti e degli “Illuminati” lascia intendere che gli autori abbiano qualche interesse o conoscenza in tale direzione.
  • I heart huckabees – Le strane coincidenze della vita
Quando filosofia e cinema s'incontrano: considero questo film una vera e propria rivelazione, un film-messia passato inosservato. Un'idea impossibile trasformata in una realtà quantomai bizzarra, ma così incredibilmente presente nella vita di tutti i giorni che facciamo fatica a riconoscerla. Mentre ci si destreggia tra i soliti film banali e scontati, finalmente troviamo un film nuovo, fresco, dinamico e soprattutto intelligente, una vera opera d'arte bella così com'è e naturalmente complessa, poichè l'arte stessa lo è!
Il film è una vera e propria speculazione filosofica su pellicola e dopotutto è giusto che la maggior parte della critica l'abbia rifiutato, tutte le grandi opere vengono incomprese in un mondo poco aperto alla cultura. Attori straordinari come Lily Tomlin o Dustin Hoffman si alternano ad attori meno famosi, ma non meno talentuosi come Isabelle Huppert e Jason Schwartzman, l'ambientazione in una grande azienda è l'intuizione geniale per stemperare temi così importanti sulla vita e sugli eterni problemi dell'uomo, eternamente fuori posto in un mondo che ha creato.
  • I, robot 


  • I origins

Ian Gray è un biologo che sin dai primi anni dei suoi studi concentra la sua attenzione sul processo evolutivo dell’occhio, tentando allo stesso tempo di dimostrare come questo processo sia esclusivamente scientifico, senza alcun intromissione spirituale. Quando incontra Sofi, rimane affascinato dai suoi occhi, che poi diverranno nel futuro motivo di nuove scoperte questa volta in senso spirituale.

Un film bello ed interessante questo di Mike Cahill che affronta il tema del dualismo scienza spiritualità.  E’ la scienza stessa, sviluppata nelle sue enormi potenzialità che permette incidentalmente di scoprire che l’anima esiste e che si reincarna nelle evoluzioni successive.  Originale nell’esposizione e nella fotografia a tratti I Origins commuove. L’amore è il mezzo per arrivare alla scoperta dell’anima.
  • I racconti di Terramare
I draghi hanno invaso il mondo degli umani e qualcosa o qualcuno ha spezzato l'equilibrio di "terramare". Gli animali muoiono, il raccolto è compromesso, gli uomini impazziscono e i figli uccidono i padri. Arren giovane principe di Enland colpevole di parricidio, fugge dal castello inseguito e tormentato da un'ombra, la sua parte oscura e malvagia. Sulla strada per Hort Town incontra Sparviere, arcimago saggio e potente alla ricerca della causa che ha alterato l'armonia del mondo, Tenar, un'ex sacerdotessa e custode delle Tombe di Atuan e Therru, un'orfana di rara sensibilità che nasconde un segreto. Insieme scopriranno le oscure trame di Aracne, un antico mago che brama la vita eterna. Arren lo affronterà riscattando il proprio peccato, ristabilendo l'equilibrio e riconsegnando le tenebre alla luce. 
Goro Miyazaki, figlio del più celebre Hayao, per il suo debutto animato si è ispirato al terzo volume della saga fantasy di Ursula Le Guin, "Earthsea". Il film si concentra sulla figura di Arren, principe adolescente in un mondo che accumula indizi e presagi oscuri, anticipando la rappresentazione terrificante della morte. La magia di Aracne non aggiusta gli eventi ma li guasta, alimentando nel giovane principe la paura della morte e il desiderio innaturale dell'eternità. Aracne ha il carattere e le caratteristiche di un "signore oscuro": produce un'energia soprannaturale, infligge maledizioni ed è ossessionato dall'immortalità. Arren, sotto l'effetto di un sortilegio che nutre la sua paura di morire e perciò di vivere, combatte l'irriducibilità della morte con la quale alla fine viene ai patti, perché per quanto desiderabile la vita eterna è contro le leggi di natura. Si avvertono numerose somiglianze con le produzioni del genitore: lo spunto ecologista, la predilezione per la materia fantasy, la relazione tra il nome e l'identità della persona, gli elementi della mitologia nipponica fino al character design dei personaggi. I suoi contenuti sono di tipo esistenziale, tra ego e attaccamenti, fiducia e flusso, paura e potere personale.
  • Il castello errante di Howl
Il Maestro ha colpito ancora. Mi astengo dal mettere l'aggettivo "giapponese" ad animazione per il semplice motivo che con un regista del calibro di Miyazaki e con risultati di questa portata, si sconfina dal mero "cartone animato" e si entra nel campo dell'Arte vera e sublime di un genio assoluto. Una storia di colore, vita e condizione umana quella del "Castello errante di Howl" che si impossessa dell'anima dello spettatore e la lascia diversa... più bella. Pochi sono i film che migliorano le persone e dopo aver visto tale opera posso affermare di esserne uscito cambiato almeno un pochino. La raffinatezza dei disegni, il livello di dettaglio dei particolari, i disegni classici magistralmente uniti all'animazione digitale rendono questo film un concentrato di stati d'animo ed astrazioni atemporali che smarriscono il pubblico in una fulgida e vibrante visione onirica che sempre più, con l'avvicinarsi della stupenda conclusione, coinvolge lo spettatore adulto immergendolo nella Vera Fantasia che è ormai appannaggio esclusivo dei soli bambini. Dalla grande Animazione direttamente all'Arte: ormai il passo è stato fatto!

  • Il curioso caso di Benjamin Button


Storia originale, c'e il ricco triste, la donna di colore generosa, il marinaio artista, l'amante che ti fa scoprire dei piaceri della vita etc... ruoli e valori che ti aspetti almeno di vedere al cinema, se nella realtà non sempre è cosi facile trovarle o almeno comprenderle. E per quasi 3 ore sei catturato da questa storia che non è per niente scontata. E' un ottimo film, e vi farà riflettere sui parecchie cose, come il tempo che passa, e come dice il film, al momento della morte, è meglio lasciarsi andare con tranquillità.

  • Il dormiglione
Nell'anno 2173, dopo duecento anni di ibernazione Miles Monroe viene scongelato,e si ritrova in un mondo dove vi sono robot maggiordomi, dittatori che dominano il mondo, e leader rivoluzionari che vogliono opporsi a questo assurdo e severo regime. Miles tenterà di aiutare i rivoluzionari grazie anche alla bella Luna (Daine Keaton), che rimane da fare se non fermare la clonazione del dittatore ucciso dal regime a partire dal suo naso? Non mancano situazioni estremamente divertenti, oppure le trovate geniali come la macchina orgasmo, ma i modelli a cui Allen si inspira sono ancora quelli del cinema muto come Buster Keaton, i fratelli Marx, e non può non far almeno sorridere. La società futuristica del  dormiglione Miles e' quella che in un certo senso ci immaginiamo, ovvero quel controllo eccessivo che lo stato inteso come macchina di oppressione esercita su di noi. In realtà tutto ciò è un chiaro segno di desiderio anarchico o quantomeno antirivoluzionario, un messaggio criptato inteso come non dovrebbe esistere la politica. Un Allen veramanete unico che diverte e fà riflettere, un capolavoro della comicità come non se ne vedono più dai tempi di Buster Keaton. BEN RISVEGLIATO ALLEN!
  • Il dottor Stranamore

Il film in questione, realizzato da Stanley Kubrick nel 1964 è da considerarsi, a mio giudizio, una delle migliori opere del regista e uno dei capolavori assoluti della storia del cinema americano. La storia si svolge durante il periodo della guerra fredda e dove un generale americano impazzito ordina un bombardamento atomico sul territorio dei russi dove però rischia anche di scatenare la fine del mondo. Questa pellicola è stata girata proprio durante il periodo conflittuale tra USA e URSS (durato oltre un trentennio) e si può respirare, ad ogni inquadratura, il "profumo" di quel periodo lontano.

Quest'opera è, innanzitutto, una satira (e anche particolarmente spietata) nei confronti non soltanto delle due superpotenze (che si trovano in uno stato di "guerra di tensione") ma, in generale, diretta contro l'intera umanità e contro il suo folle desiderio di una scienza senza freni e confini e che rischia soltanto di far sprofondare il genere umano nel baratro. Il film può vantare numerose sequenze memorabili, comiche ma anche raccapriccianti e gli attori sono tutti perfetti e strepitosi.

Questo capolavoro possiede almeno un tema in comune con un altra sua grande "opera" cinematografica (2001 odissea nello spazio) che è, appunto, il tema della tecnologia che si rivolta contro gli esseri umani ed è un "incubo" che Kubrick esorcizza, lungo tutta questa pellicola, attraverso l'arma dell'umorismo nero.
  • Il favoloso mondo di Amelié
Il film è narrato proprio come una favola, a cominciare dalla bellissima fotografia dai caldi color pastello. Il bravissimo Jean-Pierre Jeunet realizza il tutto con uno stile moderno. Ci troviamo di fronte ad un film che è stato capace di costruire un perfetto schema puntellato da personaggi che restano impressi nella memoria. 
Amelie è un personaggio mitico! E' da notare come in fondo la psicologia di ogni personaggio è ben delineata e descritta. E' un film più romantico e poetico di quel che si può pensare. La poesia nasce dai piccoli gesti quotidiani della protagonista, che prendono forme surreali e fantastiche. Bisogna spendere due parole sulla straordinaria Audrey Tautou: l'attrice si è immedesimata a tal punto col personaggio che sembra non ci sia alcuna differenza tra Audrey e Amelie. 
  • Il filo del rasoio

  • Il gabbiano Jonathan Livingston
Il regista è riuscito in un’impresa che ritenevo impossibile: trasferire in immagini e riprese superlative ciò che era riuscito a descrivere, soltanto a parole, Richard Bach nell’omonimo libro. Ha realizzato un documentario a cui spetta decisamente l’espressione “un ottimo film” ed è questo film che inviterei chiunque ad andare a vedere, per potersi sollevare almeno un po’ dalla terra e vedere nuovi orizzonti. Il gabbiano, così caro a tutti, è, tra gli uccelli, il meno dotato nel volo e si ciba dei rifiuti; ecco l’UOMO nelle sue miserie, nella sua gretta ignoranza, nel rigetto, nella sua pigrizia, nella sua critica denigratoria.. L’individuo che, violando le leggi e l’opinione altrui, riesce a distinguersi, ad emergere, sino ad eccellere, rimane povero se si isola nel suo orgoglio e compiacimento. Il quisque de populo che, attraverso il sacrificio, l’impegno ed il rischio, è riuscito a diventare prima Qualcuno, poi il Primo, ha il dovere di tornare tra la sua gente per indurre anche gli altri, che lo hanno deriso e reietto, a seguire il suo esempio nel tentativo di prendere il volo, per andare in alto sempre più in alto verso il sole, verso Dio. Il ritorno, dell’individuo che si è affermato, alla proprie origini, tra la propria gente è un dovere imprescindibile non già per raccogliere consensi e gratificazione, ma per incoraggiare ed incentivare gli altri a seguire il proprio esempio. Se uno solo ascolterà la voce nel deserto dell’indifferenza, allora il Gabbiano avrà ottenuto il vero e più grande successo. Se ciascuno avesse in sé soltanto qualcosa di Jonathan Livingston, il coraggio, anche quello di sopportare la solitudine, lo spirito di sacrificio, la sopportazione al dolore ed ancor più della incomprensione e del giudizio del suo popolo, della sua gente e, peggio che mai, l’abbandono della sua stessa famiglia ( dallo Stormo), allora chiunque potrebbe sollevarsi da terra e spiccare il volo; il volo verso terre sconosciute, verso la conoscenza, il sapere, l’altruismo, la libertà, l’onestà interiore. Ecco cosa lascia la lettura del libro e la visione del film che, per la spettacolarità, sovrasta il magnifico testo accompagnato da molte belle fotografie di Russell Munson.
  • Il grande Lebowski


Los Angeles inizio anni '90. Un pigro hippie dedito ai white russian e alle sfide a bowling con gli amici rimane coinvolto in un caso di rapimento a causa di uno scambio di persona dovuto ad omonimia. Da quel momento si verificheranno una serie di eventi tragicomici. In breve la trama è quella riassunta sopra ma un film come questo non viaggia al pari della trama ma a un livello superiore. Questo perché più dello svolgimento dei fatti a rendere interessante il film ci sono i personaggi che lo popolano e le situazioni che si vengono a creare. Troviamo un hippie che vive pacificamente la propria esistenza lontano da qualsiasi pensiero o preoccupazione (o lavoro). Poi abbiamo un ex reduce del Vietnam (notare la parodia di tanti film con questo genere di protagonista) che oltre a non perdere mai occasione per ribadire il suo passato militare funge da "cervello" svitato del gruppo e vera anima della squadra del bowling. Troviamo poi il terzo amico che si limita a fare da spalla ai restanti due con la tipica espressione stralunata. Insieme questi personaggi vivranno una serie di avventure e viaggi veri e propri ma anche fantastici. Insomma un vero inno alla controcultura e a personaggi decisamente alternativi che per una volta si prendono tutto il palcoscenico.
  • Il labirinto del fauno

  • Il ladro di orchidee

  • Il lato positivo
Il film è tratto dal libro di Matthew Quick. Pat Peoples è convinto che la sua vita sia un film prodotto da Dio. La sua missione: diventare fisicamente tonico ed emotivamente stabile. L’inevitabile happy end: il ricongiungimento con la moglie Nikki. Questo ha elaborato Pat durante il periodo nel ‘postaccio’, la clinica psichiatrica dove ha trascorso un tempo che non ricorda, ma che deve essere stato piuttosto lungo… Infatti, ora che è tornato a casa, molte cose sembrano cambiate: i suoi vecchi amici sono tutti sposati, gli Eagles di Philadelphia hanno un nuovo stadio ma, soprattutto, nessuno gli parla più di Nikki, e anche le foto del loro matrimonio sono scomparse dal salotto.
Dov’è finita Nikki? Come poterla contattare, chiedere scusa per le cose terribili che le ha detto l’ultima volta che l’ha vista? E come riempire quel buco nero tra la litigata con lei e il ricovero nel postaccio? E, in particolare, qual è la verità? Quella che ti fa soffrire fino a diventare pazzo, o quella di un adorabile ex depresso affetto da amnesie ma colmo di coraggiosa positività?
Pat guarda il suo mondo con sguardo incantato, cogliendone solo il bello, e anche se tutto è confuso, trabocca di squinternato ottimismo, fino all’imprevedibile finale.
  • Il mago di Oz


Mostra uno dei sistemi di controllo più largamente utilizzati, cioè quello di portare il controllo ed il potere a livelli incredibilmente alti, facendo sembrare persone normali follemente importanti e potenti rispetto a ciò che sono davvero (il piccolo mago dietro la tenda).


  • Il monaco

  • Il mio vicino Totoro

  • Il pianeta delle scimmie

  • Il pianeta verde

Davvero un film che tutti dovremmo vedere. Mostra la follia della nostra società attuale, di come siamo totalmente sconnessi da ciò che ci circonda: dalla natura, dalle altre persone, da ciò che mangiamo, ecc. Il pianeta verde mette in luce il paradosso dello stile di vita moderno cercando di risvegliare l’interconnessione tra gli esseri umani e quanto l’esperienza umana si sia allontanata da questa connessione. Si concentra sulla semplicità e sulla pace che intrinsecamente provengono da un pianeta basato sull’amore e sull’unicità.
  • Il settimo sigillo

  • Il signore degli anelli – 1 – La compagnia dell’anello

  • Il signore degli anelli – 2 – Le due torri

  • Il signore degli anelli – 3 – Il ritorno del re

  • Il tredicesimo piano
Anni '30. A causa di un'amara scoperta Hannon Fuller sà che la sua vita d'ora in poi sarà in grave pericolo. Per questo motivo scrive una lettera a Douglas Hall, suo fedele amico, nella quale gli spiega tutta la verità. Torna a casa si mette a letto e si ritrova in un altro mondo, nel mondo reale. Qui tenta nuovamente di mettersi in contatto con Hall, ma viene massacrato prima di riuscirci. Douglas Hall viene svegliato dalla polizia e invitato a fare il riconoscimento del corpo, da questo punto tanti punti interrogativi costelleranno la sua vita. Tra questi la comparsa della misteriosa figlia di Fuller, di cui lui non aveva mai sentito parlare.
Il tredicesimo piano è arrivato in Italia nello stesso anno di Matrix, ma non ha riscosso il medesimo successo. Anche se è da prediligere il meno noto. Il perché è semplice: questo film è complesso come il primo ma non ha bisogno di una trilogia per offrire una spiegazione razionale e credibile. 
È un ottimo thriller fantascientifico, senza tempi morti e con una trama complessa ma che appare del tutto chiara quando i fili della matassa (o quelli dei circuiti) si sbrogliano. Da un lato racconta una storia di fantascienza, ma dall'altro ci parla anche di realtà e di non realtà, anche se sarebbe meglio dire di livelli di realtà, e per analogia di veglia e di addormentamento, con il protagonista che a riguardo mostra qualche sbandamento (quello per l'appunto di chi sta accedendo a un superiore livello di consapevolezza).
  • Immortal ad Vitam


A New York nel 2095 una misteriosa piramide appare nel cielo di Manhattan. La città è abitata da una comunità multiforme in cui convivono umani, mutanti e divinità extraterrestri. Horus, divinità egizia dalla testa di falco, sta perdendo l'immortalità e ha solo sette giorni per trovare e sedurre una splendida donna predestinata e continuare la sua stirpe divina. Per fare tutto ciò deve incarnarsi nel corpo di un uomo. Sarà Nicopol, un prigioniero politico fuggito dal carcere dopo trent'anni di ibernazione, a ospitare Horus e permettergli di portare a termine la sua missione. 

  • In Bruges – La coscienza dell’assassino

  • In time
  • Inception

  • Incontro con uomini straordinari

  • Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo
  • Indigo

  • Interstate 60
ll film all’inizio sembra scorrere nel solito filone della finta fantascienza, ma dopo le prime battute ci si avvia in “campo” nient’affatto prevedibile.  Purtroppo la traduzione del titolo in italiano non è proprio azzeccata. Infatti ''Interstate'' potrebbe essere tradotto con molta approssimazione: strada fra due “stati” o strada che è simultaneamente in due “stati”, ma la parola “state” ha anche il significato di “stato di coscienza”! Quindi, trovandoci ad essere nell’INTERSTATE 60 siamo in uno spazio-tempo, descritto dalla Fisica Quantistica, come “indeterminato”, in cui tutto può succedere. Il film si sviluppa come attraverso una serie di episodi apparentemente a sé stanti, ognuno dei quali dà spunto a parecchie e profonde riflessioni su come sia compatibile l’esistenza di quello che viene descritto nel film e la nostra, a volte assurda, esistenza quotidiana.  Emergono piano piano le incongruenze del nostro vivere, ma anche la necessità che si avverte di una ricerca come di una “dimensione” di vita che sia più appagante, veramente appagante, e alimenti profondamente le nostre esigenze di benessere inteso non come benessere materiale ma come benesseri spirituale dato dalla vera ricchezza, quella  interiore! Che esprima interamente il nostro Essere... L’attore protagonista è non solo “driver” di se stesso ma anche di altri attori che entrano a vario titolo nella trama, diventandone importanti variabili. Viene continuamente sottoposto ad una serie di scelte, più o meno obbligatorie, che determinano i successivi eventi, e questo è Karma nel senso più vero del termine.  Punto nodale del percorso sono le scelte che implicano il distacco, il lasciarsi dietro di sé tutto ciò che è superfluo e oltremodo fonte di ostacolo. Questi continui e ripetuti abbandoni cominciano a fornire un quadro non prevedibile del protagonista: egli sceglie non secondo logica, ma con il suo “sentire”, e le sue sono quindi non scelte frutto della mente ma piuttosto di una morale trascendente, non solo umana . Quasi alla fine del film il protagonista vive una profonda crisi di identità che lo porta a dubitare perfino di sé stesso: ultimo passo prima di raggiungere e realizzare l’aspetto più profondo e reale di SE’. Concludo dicendo che ci troviamo di fronte a un film dalla ricchezza spirituale enorme..
Punto nodale del percorso sono le scelte che implicano il distacco, il lasciarsi dietro di sé tutto ciò che è superfluo e oltremodo fonte di ostacolo.
  • Into the wild
  • Ink 
La trama si muove su due livelli paralleli. La realtà come la conosciamo noi e un'altra dimensione metafisica, che si sovrappone alla prima, nella quale interagiscono personalità che, oserei dire di natura spirituale, agiscono per influire sulla vita degli uomini. Quando è notte e la civiltà va a dormire, due forze emergono in questa seconda dimensioni. Sono invisibili a noi, ma ci influenzano in qualche modo condizionando il nostro sonno. Questi due gruppi si combattono le nostre anime e operano sulle nostre azioni attraverso l'influenza nei nostri sogni. Una forza sostiene le nostre speranze e ci dà la forza attraverso sogni positivi e piacevoli. Sono chiamati i 'Cantastorie' (gli 'Storyteller'). L'altra forza ci conduce verso la disperazione attraverso gli incubi. Quest'altro gruppo sono gli 'Incubus'. I due gruppi si combattono anche tra loro, per guadagnarsi l'influenza nella nostra esistenza. Affascinante la trama, ... vero? 
  • K-Pax – Da un altro mondo
  • Kiki – Consegne a domicilio
  • Kirikù e la strega Karabà
  • Kung fu Panda

  • Kung fu Panda 2
  • L’albero della vita (The Fountain)

Lo scienziato moderno, Tommy è alle prese con la mortalità, alla disperata ricerca per la scoperta medica che salverà la vita di sua moglie malata di cancro. Tre storie, un personaggio e un solo amore per tre periodi temporali che confluiranno davanti all’Albero della Vita, una pianta leggendaria la cui linfa dona a chi la beve la vita eterna. La ricerca dell’immortalità diventa una corsa contro il tempo per salvare il proprio amore.

  • L’arte della felicità

  • L'attimo fuggente
  • L’esercito delle dodici scimmie

  • L’incredibile vita di Timothy Green
  • L’ultimo dominatore dell’aria
  • L’uomo che fissa le capre
Il film di Heslov è basato sulla storia di Jon Ronson. Il libro presenta un rapporto inchiesta su una realtà quanto mai grottesca dell'inteligence americana: creare un reparto militare (o quasi) specializzato nella guerra psichica. I Protagonisti sono soldati figli del Vietnam, pronti a servire il proprio Paese a suon di legnate mentali. Il cast è ottimo: Clooney nella parte dell'agente psych n°1, tormentato dalla tragica scomparsa di una capra innocente, McGREGOR giornalista alla ricerca di una rivelazione-svolta della propria vita, Bridges santone hippie che professa la non violenza e la forza della mente come uniche armi non letali e l'invidioso Spacey, prototipo dell'arrivismo militare arrogante ed ignorante. Il film sottolinea come a volte la guerra e la continua necessità di ricerca dell'arma perfetta e pietosa propugni realtà assurde, contraddittorie... L'unica vera arma è quella che non va mai usata! La storia purtroppo ci dimostra il contrario e l'America dopo-Vietnam sta pagando un nuovo conto salato di questo mancato insegnamento. Le battute, i dialoghi, la musica anni '60 fanno di questo film un piccolo vademecum che qualcuno dei Grandi dovrebbe tenere a mente.
  • L’uomo che fuggì dal futuro
  • L’uomo che venne dalla Terra
  • L’uomo dei sogni
  • La città incantata
  • La crisi!


Realizzato dalla stessa regista de “Il pianeta verde”, Coline Serreau, svela le assurdità sulla nostra società, sulla medicina ufficiale e qual è davvero la radice dei nostri problemi. La prima parte del film è un susseguirsi rapido di avvenimenti che mettono il protagonista “in crisi” ma nella seconda parte comincerà la sua crescita personale alla riscoperta dei veri valori della vita.

  • La febbre
  • La fine è il mio inizio
  • La fuga di Logan
  • La leggenda di Bagger Vance
  • La nona porta
  • La profezia delle ranocchie

  • La profezia di Celestino
E’ basato sul romanzo di James Redfield e davvero lo consiglio a tutti. Il protagonista, sulle tracce di un antico manoscritto trovato in Perù che custodisce le nove chiavi per comprendere il senso dell’esistenza, riesce a risvegliare i suoi poteri e ad accedere alla bellezza e alla totalità di ciò che abbiamo davanti in ogni istante. L’essere umano ha come un velo che gli impedisce di vedere “il paradiso che è già in mezzo a noi”. Tutto è energia, e le coincidenze non sono un caso. Dobbiamo sempre dare la nostra energia attraverso il cuore, solo così essa può accrescere e permetterci di accedere a livelli di coscienza più elevati.
  • La ragazza delle balene
  • La storia fantastica
  • La storia infinita
Tratto dal best-seller di Michael Ende, la storia del piccolo Bastian che, dopo la morte della mamma, non va a scuola e preferisce leggere libri fantastici. Pochi film sanno trasmetterti emozioni sul conto della fantasia che spesso incontra la realtà, veramente pochi. E questo film affronta ogni tipo di emozioni che anche nella realtà troviamo soffocanti e tragici: la morte, quando ci perdiamo per strada, quando rischiamo di non sapere più dove andare, o quando affrontiamo viaggi con mille ostacoli. Trovo "La Storia Infinita" un capolavoro per questo, in cui la storia in un libro diventa una storia che Bastian vivrà per davvero come fosse uno spettatore al cinema, e sarà catapultato completamente nel mondo di Fantàsia, incontrando personaggi buffi, divertenti e talvolta anche inquietanti: dal buon gigante di pietra, il coraggioso Atreyu, il vero protagonista del libro, Morla la vecchia testuggine, fino al Fortuna Drago volante. Effetti speciali veramente grandiosi, un film adatto a tutta la famiglia, una storia fantastica che lancia un messaggio anche agli adulti del tipo "non smettere mai di sognare". Grandiosa anche la colonna sonora. 
  • La tela di Carlotta
  • Labyrinth – Dove tutto è possibile
  • Laputa – Castello nel cielo
  • Le 5 leggende – Rise of the guardians
  • Le avventure del Barone di Munchausen
  • Le nebbie di Avalon
  • Lei

  • Limitless
Eddie Morra è quasi alla frutta. Scrittore semi-fallito, è in bolletta ed è appena stato lasciato dalla fidanzata Lindy, che viceversa è una donna in carriera. Un giorno egli incontra per caso Vernon, il fratello poco raccomandabile della sua ex moglie Melissa. Il tipo, per tirarlo su di morale, gli offre una pasticca di NZT-48, sorta di droga psicotropa capace di espandere enormemente il campo di coscienza e consapevolezza della persona, facendola accedere al potenziale cerebrale inutilizzato.
Diventa così facilissimo cogliere e interpretare i dettagli, imparare nuove lingue, padroneggiare argomenti complessi, e ovviamente far colpo sulla gente. Colpito dagli effetti straordinari della pastiglia, Eddie va a cercare Vernon per averne dell’altra, ma lo trova ucciso nel suo appartamento, messo a soqquadro da chi cercava evidentemente qualcosa… senza averlo trovato, però, cosa in cui invece riesce Eddie, che se ne va via con tante nuove pastigliette, e con un programma ambizioso in mente.Tuttavia, il giovane uomo non è l’unico che sta cercando l’ NZT-48… 
Limitless si fa seguire che è un piacere, ed è interessante in tutte le sue componenti: quella “visionaria”, quella relazionale, quella affaristica, risultando sempre ben bilanciato.
Il film inoltre sembra avere anche qualche contenuto di tipo esistenziale (stato di presenza, espansione e consapevolezza), cosa che certamente è apprezzabile, anche se alla fine a farla da padrone è l’elemento action-thriller, col sentimentale che è viceversa il contorno.

  • Lost (serie TV)

Il 22 settembre 2004 l'aereo di linea 815 della compagnia australiana Oceanic Airlines, in volo da Sydney a Los Angeles, si schianta presso un'isola apparentemente disabitata. I 48 sopravvissuti si accampano sulla spiaggia e si organizzano per resistere fino all'arrivo dei soccorsi, che però tardano ad arrivare. Ben presto, però, scoprono che il loro aereo è uscito dalla rotta prevista di circa mille miglia e che l'isola è teatro di una serie di eventi apparentemente inspiegabili. Nel tentativo di trovare un modo per fuggire, si renderanno conto che altre persone, prima di loro, sono naufragate su quell'isola e probabilmente sono ancora lì. Nel frattempo, iniziano a nascere amicizie e tensioni tra i vari superstiti, le cui storie personali celano molti segreti, con cui saranno costretti a confrontarsi. Ricco di mitologia, nella serie televisiva Lost si trovano tutta una serie di misteriosi fenomeni soprannaturali o fantascientifici, che includono coincidenze, déjà vù, anomalie spazio-temporali e paradossi
  • Lucy
Besson torna a cercare una sintesi fra divertimento e riflessione, spettacolo e filosofia. L'esito è migliore, ed era difficile far peggio; aleggia spesso il senso d'ambiziosa e pretenziosa incompiutezza; d'altronde si tratta d'un fallimento generalizzabile all'intera progenie umana, pertanto simili esperimenti sono sempre benvenuti, l'insuccesso è preventivabile anzi che no, ma vale la pena provarci e chi lo fa merita un plauso a priori. L'approdo finale della protagonista echeggia d'un'espansione olistica dell'identità ancora singola e individuale. Avere un'opera che induce a meditare su tematiche di tale livello ormai è una rarità preziosissima, e ciò basta per tenere alte la tensione e l'attenzione sino al termine. La telefonata alla madre sigla il momento più basso del film, un eccesso di zelo verso la spiritualità orientale della cum-passio che scivola nel buonismo ricattatorio, mentre inseguimenti e sparatorie da action sono il logico contraltare d'una conoscenza che, appunto globalmente, s'accresce e muta insieme alle caratteristiche fisiche, organiche, corporee, somatiche. Se il quasi analogo "Videodrome" (1983) difettava col fermarsi al proclama d'una "lunga vita alla nuova carne", ripudiato dal Cronenberg successivo dedito solo allo psichico, Besson mantiene e conserva entrambi gl'aspetti. L'olismo fagocita anche l'aspetto espressivo-formale: rallenti e accelerazioni all'interno dello stesso piano-sequenza e ogni categoria cronologico-narrativa vagliata e sfruttata, dal funzionale allo storico, dal documentaristico al futuribile. 
  • Man in black

  • Man of tai chi

  • Man on the moon
  • Mangia, prega, ama
  • Mary Poppins
  • Matrix
Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare, come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà? Rende perfettamente l’idea di ciò che siamo agli occhi dell’Elite mondiale: batterie. Alimentiamo l’intera sistema, lavorando tutto il giorno, senza dedicare tempo a ciò che davvero ci rende felici, e nutriamo con le emozioni negative la matrice. Forse anche più interessante è come questo film mostri cosa vuol dire prendere coscienza ed emergere da questa matrice verso il mondo reale: solo la tua mente e il tuo ego ti possono limitare.

  • Memento
Macchinoso, contorto e coinvolgente. Ci si trova subito dentro una storia difficile da cogliere e comprendere. Poche informazioni date una alla volta, lentemente e con precisione. Leonard (Guy Pearce), a causa di un incidente è affetto da un disturbo della memoria: dimentica tutto quello che gli accade a breve termine, anche se ricorda tutto ciò che è successo prima del trauma. Ha un solo scopo: vendicare la moglie, violentata è uccisa da un fantomatico John G. Per adempiere questo voto usa un metodo molto particolare: scatta Polaroid dei posti e delle persone, annota nomi, caratteristiche e consigli, ma soprattutto, si tatua le cose davvero importanti, come delle informazioni su John G. Ad esempio sul petto si è tatuato la frase "John G raped and killed my wife", scritta però al rovescio, in modo da poterla leggere allo specchio, ogni volta che ci si guarda. Non è solo però; due personaggi interagiscono con lui e con il suo disturbo, Teddy (Joe Pantoliano) e Natalie (Carry-Ann Moss), ma tra offerte di aiuto e mal celati sfuttamenti della situazione è davvero difficile capire chi sia davvero sincero. Tutto questo groviglio narrativo è complicato dal fatto che il film è montato al contrario, perciò ci accingiamo a guardare ogni scena con lo stesso smarrimento di Leonard, dato che non abbiamo idea di cosa sia successo prima. La trovo una cosa davvero geniale. La regia mi è sembrata buona anche se il finale è un pò affrettato. Interessante. 
  • Metropolis
  • Midnight in Paris
  • Mind game
  • Mirrormask
  • Mr. Nobody

Come si può rappresentare la mente umana se nemmeno noi siamo in grado di dare un'immagine del nostro io interiore?

Jaco Van Dormael ci è riuscito. Grazie ad un viaggio incredibile e ad un Jared Leto impressionante e meraviglioso in questo film ci si trova nel caos più totale dovuto ad una scelta impossibile e all'infinità di possibilità che essa può portare nel nostro futuro ed ai castelli d'aria che continuiamo a crearci nella nostra testa per arrivare a prendere una decisione, per giungere ad una conclusione ed ad una certezza. Incredibili sono le scene, le circostanze che si vengono a creare, il modo in cui con una maglietta uguale alla carta da parati e la conseguente mimetizzazione del protagonista con la sua casa si viene a rappresentare la monotonia, la noia del quotidiano; il modo in cui degli elicotteri "smontano" il mare raccontando del crollo di una mente umana, sono metafore a dir poco geniali, totalmente irreali nella vita ma vere e concrete in una mente così come le percepiamo.


  • Musica per vecchi animali


Un anziano professore, una ragazzina e un giovane meccanico sono compagni di strada in un viaggio attraverso una città allucinata e allucinante situata in un imprecisato futuro. Dopo una serie di incontri emblematici (sull'orrido futuro che ci attende) i tre arrivano a destinazione. Film ottimo, magnifici interpreti, poco capito dai mass media. 




  • Nausicaa della Valle del vento



  • Nessuna notizia da Dio
  • Nirvana
  • Nosso Lar
  • Ogni cosa è illuminata
  • Oltre il giardino
  • Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo
Terry Gilliam ha portato sullo schermo, per la prima volta nella storia del cinema, uno specchio. Ma qui non si tratta di quello che contende la scena agli attori sul palco improvvisato del dottor Parnassus. E’ lo schermo stesso ad assumere le sembianze di uno specchio: su di esso si riflette l’atrofizzata facoltà immaginativa di un pubblico disorientato al cospetto del costante divenire. E’ un viaggio iniziatico in cui lo spettatore si scopre, a seconda dei casi, logico intransigente o terreno fertile per la poesia. L’iniziazione consiste essenzialmente nel lasciarsi ingannare dalle continue sostituzioni che avvengono sulla scena, lasciando da parte ogni pretesa di rigore logico-narrativo. Oggi lo spettatore, ma più in generale l’uomo, è talmente cinico, smaliziato, compiuto, verrebbe da dire finito, che nel timore di rimanere ingannato dimentica la natura illusoria delle proprie certezze. Qui protagonista è l’irrazionalità della coscienza umana. Il “dottor Parnassus” non è un deus ex machina. Egli è piuttosto un medium, un tramite che realizza i pensieri di quanti entrano nella sua mente, a cui si accede attraverso lo specchio al centro dei suoi spettacoli itineranti. Desideri, timori e passioni avranno modo di liberarsi nello spazio fantastico e concreto di un teatrino ambulante. Nel mondo del dottor Parnassus (Christopher Plummer) non c’è trascendenza, ma immanenza: siamo tutti irrimediabilmente spaesati. Solo, è più comodo far finta di nulla. Heath Ledger, maestro del Caso/Caos, prima di andarsene ci aiuta a passare attraverso lo specchio, lasciandoci in compagnia di tre suoi amici: Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell. 

  • Peaceful warrior – La forza del campione


Basato sulla storia vera di Dan Millman mette in luce i meccanismi limitanti della mente basati sulla competizione, sull’odio e sulla paura e mostra l’importanza energetica e spirituale di vivere il momento presente. Il film mette in luce il modo in cui la mente può annebbiare la nostra guida interiore e di come invece abbiamo dentro di noi un potenziale limitato ponendo l’accento sul fatto che c’è molto di più nella vita di ciò che abbiamo e rincorriamo per avere potere e successo.
  • Piramide di paura
  • Pioggia di ricordi (Only yesterday)

Conosciuto con il titolo internazionale Only Yesterday, Omohide poro poro è un lungometraggio prodotto dallo Studio Ghiblie diretto da Isao Takahata, basato sull'omonimo manga di Hotaru Okamoto e Yuko Tone.

Nel 1982, a Tokyo, Okajima Taeko è un'impiegata ventisettenne, nubile e senza progetti di matrimonio. In un Giappone in corsa verso l'ammodernamento sociale, Taeko è strangolata tra gli stili di vita moderni e il peso delle convenzioni del pur recente passato, e così decide di concedersi una breve vacanza per tornare alla campagna natia, a Yamagata. Qui la giovane donna trascorrerà un soggiorno di lavoro presso l'azienda agricola del cognato e i ricordi dell' infanzia la porteranno a rimettere in discussione la scelte della sua vita adulta.
  • Pleasantville
  • Pom Poko
  • Ponyo sulla scogliera
  • Porco Rosso

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    Cambia la tua vita grazie al potere nascosto nei film
    Virginio De Maio

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  • Powder – Un incontro straordinario con un altro essere
Lo sceriffo Barnum affida alla psicologa Jessie Caldwell un ragazzo albino, Jeremy, cresciuto dai nonni in uno stato di semi-segregazione dopo la morte della madre avvenuta durante il parto. La dottoressa tenta di inserire il ragazzo in una scuola, ma i suoi compagni lo respingono e lo deridono facendogli pesare la sua diversità. Jeremy, leale e generoso, mostra nello studio e nel comportamento un'intelligenza ed una maturità superiori e, quasi in possesso di una misteriosa forza magnetica, influenza positivamente tutti coloro che vengono in contatto con lui. Jeremy è energia pura rivestita di corpo fisico: alla sua nascita ha assorbito la forza di una portentosa tempesta (e del fulmine che aveva investito la madre) e la sua sorte è tornare libera energia in coincidenza di un furioso temporale.
Sostenuto dall'intenzione di denunciare gli effetti dell'ignoranza e dalla intolleranza nella vita quotidiana, il film si risolve una parabola buonista a sfondo fantascientifico cadendo, talora, nella trappola di un pesante sentimentalismo. Uno spunto simile in parte a quello raccontato con più sensibilità da Losey nel Ragazzo dai capelli verdi, che sposta le ragioni della fratellanza e della pace in una visione immanentistica nella quale uomo e natura condividono la stessa universale identità. Sean Patrick Flanery si rivela molto convincente nei panni di Jeremy, assecondato egregiamente da Lance Henriksen nel ruolo dello sceriffo Barnum che riscopre tramite lui, nel dolore per la moglie in coma, una nuova superiore ragione di vita.
  • Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera

  • Principessa Mononoke
  • Qualcosa di sinistro sta per accadere
  • Revolver
Un fantastico film che contiene una buona dose di verità. Mette a nudo ciò che davvero è l’ego e quale ruolo gioca nel renderci schiavi, di quanto sia importante nella nostra esperienza; tutto ciò si rivela tramite una storia che appassionerebbe chiunque. 1984 Mostra come sia facile per il governo riscrivere la storia a proprio piacimento e di come possa controllare tutto ciò che diciamo, pensiamo e proviamo; usa una versione rovesciata delle parole sull’amore e sulla libertà per controllare completamente la realtà, mentre il potere permane nelle mani di pochi. Inoltre fa riflettere sul fatto che la paura della solitudine sia sufficiente a convincere le persone non solo a supportare, ma anche a promuovere il sistema che li rende schiavi.
  • Ricomincio da capo

Un film che ci fa capire l’importanza del momento presente. Nella nostra vita diamo troppo valore al futuro, alla felicità che crediamo un giorno ci pioverà addosso ma trascuriamo il fatto che in realtà l’unico momento in cui potremo mai essere felici è proprio questo istante.Il protagonista interpretato da Bill Murray rimane intrappolato in una lezione della vita da cui ne potrà uscire solo quando avrà imparato l’importanza di usare al 100% ogni secondo della propria vita.

  • Sette Anime

Ben Thomas è un giovane uomo che ha commesso un tragico errore. Ossessionato dalla sua colpa è deciso a redimersi risanando la vita di sette persone meritevoli. Osservate e individuate le sette anime, Ben si prende amorevolmente cura di loro, donandogli una parte di sé e una seconda possibilità. Sarà però la bella Emily Posa, colpita al cuore da Ben e da (gravi) scompensi cardiaci, a innamorarlo e a distrarlo dal suo disegno originale. A Ben non resterà che decidere se tornare a vivere o lasciare vivere.
Il titolo italiano, al solito, non "traduce" il senso del secondo film americano di Gabriele Muccino, sostituendo sette pounds (sette libbre) con sette anime e spostando in questo modo l'attenzione dello spettatore dal debitore ai creditori. Di carne, o meglio di libbre di carne, parla invece il titolo originale e aderente alla storia raccontata, riferendosi al pound of flesh (una libbra di carne umana) che "il mercante di Venezia" shakespeariano chiedeva ad Antonio per estinguere il suo debito. 

  • Sliding Doors




Una ragazza prende la metropolitana. Subito dopo la stessa ragazza non riesce per una frazione di secondo a prendere la stessa metropolitana. Partono così due destini della stessa persona. Se avesse preso quel treno cosa le sarebbe successo? Così sono due le storie. Una finisce bene, con un nuovo amore, l'altra finisce male. Un singolare esperimento narrativo, l'emergentissima Paltrow è molto brava, a proprio agio nei due destini e personalità.

  • Shampoo
  • Si alza il vento
  • Sogni
  • Spazio 1999 – Oltre lo spazio tempo
  • Star wars 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6
  • Tempo di viaggio 

  • The Big Kahuna

  • The butterfly effect

  • The dark crystal

  • The event (serie Tv)

  • The new world – Il nuovo mondo

  • The Machine 


Ambientato in un futuro prossimo e in un mondo dilaniato in una nuova guerra fredda, il Ministero della Difesa della Gran Bretagna è sul punto di sviluppare un soldato robotico. Questo soldato, chiamato The Machine (Lotz), sembra un essere umano ma ha la forza, la velocità e la spietatezza che non sono proprie di una persona vivente. Il progetto è prossimo al completamento quando un bug nella programmazione, un effetto collaterale nell'essere troppo vicino alla programmazione umana, spinge il prototipo a distruggere il laboratorio e tutti quelli che si trovano sul suo percorso in un modo spettacolarmente violento. Per nulla scoraggiato da questa battuta d'arresto, lo scienziato Vincent McCarthy (Stephens) continua ossessivamente il suo lavoro in segreto su The Machine, lontano dagli occhi indiscreti di coloro che cercano di distruggerlo. 

  • The Shift - Il Cambiamento 
Questo film è basato sul lavoro del Dr. Wayne Dyer, psicoterapeuta molto famoso in America per aver puntato l’attenzione sul potenziale insito in ogni essere umano insegnando in modo chiaro e semplice, come diventare veramente padroni di se stessi e come sfuggire al ruolo di vittima che sempre qualcuno ci vuole imporre. È una rivisitazione di tre storie diverse che si intersecano in una sola e si focalizza sulla diffusione della convinzione che sia necessario sprigionare tutte le energie, i talenti, i desideri che risiedono in noi e che normalmente non siamo consci di possedere.
  • The Truman show

Un film che ha fatto la storia e che ha come protagonista un giovanissimo Jim Carrey. E se fossi in un reality show in cui tutti attorno a te, dai tuoi familiari ai tuoi colleghi fossero semplicemente degli attori? Se il mondo che crediamo essere reale non fosse altro che un’illusione? C’è qualcos’altro là fuori più grande che merita di essere scoperto e per cui dobbiamo superare la paura di abbandonare le nostre sicurezze?

  • The wicker man
  • The Zero Theorem
"The Zero Theorem" è un film che nasce all'insegna della continuità. Anche se sono passati 30 anni da "Brazil", Gilliam continua a sviluppare la stessa ricerca stilistica e di contenuto, una ricerca in cui la presentazione di una società disumanizzata si salda con le tematiche del senso della vita, dell' identità, del conformismo e della rivolta individuale. Un regista che ci propone un'estetica visionaria, sovrabbondante, dai colori saturi e le forme tondeggianti, dagli ambienti immensi e fortemente caratterizzati, quasi un videogioco che rappresenta il futuro con gli strumenti del passato, una sorta di "Blade runner" ambientato nel 2039 e non nel 2019 e girato a inizio di secolo. Una società in cui il dominio sulle coscienze individuali è già consolidato e i singoli competono tra di loro per interpretarne le logiche di sottomissione. Una società in cui tutto è apparenza, pubblicità, connessione, upload di dati, come se ci trovassimo dentro la promozione di uno smartphone. Qohen è un programmatore della Mancom, un gigante del web intermedio tra Apple e Facebook, vive in una chiesa piena di vetrate, statue, arredi antichi, in cui il volto di Gesù è sostituito a una telecamera che lo mette in contatto con la compagnia. E' una persona asociale, parla di sè in prima perona plurale, non sopporta di essere toccato, ha un'avversione per gli spazi esterni al limite dell'agorafobia, non mangia e non beve nulla, tranne ciò che si prepara a casa. Aspetta da anni una "chiamata", una voce al telefono che gli riveli il senso della sua vita, la missione a cui è destinato. A lui viene affidata la risoluzione dello "Zero Theorem", il postulato che l'universo è destinato a collassare in un gigantesco buco nero che annullerà tempo,spazio, materia, fino a ridurre il cosmo intero a zero... 
  • Tra cielo e terra

  • Un ponte per Terabithia
  • Un sogno per domani

  • Una lunga domenica di passioni
  • Una vita quasi perfetta
  • V – Visitors (serie Tv)

Gigantesche astronavi si posizionano sopra 29 delle città più importanti della Terra. Pochi minuti dopo dalle astronavi viene trasmesso un messaggio di Anna, leader degli alieni Visitors, che afferma di venire in pace. I Visitors necessitano di acqua e minerali molto comuni sulla terra, offrendo in cambio le loro conoscenze in campo medico e tecnologico. Anna invita il giornalista televisivo Chad Decker per un'intervista e lo fa diventare ben presto un vero e proprio addetto stampa, con il compito di diffondere un'immagine positiva dei Visitors. Non tutti però credono alle promesse fatte e nel corso del primo episodio diventa evidente che i Visitors sono presenti in segreto sul pianeta da diversi anni e sono infiltrati nella vita quotidiana anche nel ruolo dell'FBI.

Alcuni umani vengono reclutati nel Programma Ambasciatori di Pace, nato per diffondere il messaggio di pace dei Visitors, mentre altri (tra cui Jack Landry, un prete cattolico, e l'agente dell'FBI Erica Evans) danno vita ad un movimento di resistenza. Dopo aver assistito a una riunione di questa nuova forza di opposizione, una cellula dormiente di alieni disertori, la cosiddetta Quinta Colonna, decide di unirsi al gruppo.
  • V per vendetta

Tratto dall’omonimo romanzo e realizzato dai fratelli Wachowski, gli autori di Matrix, mostra la corruzione a vari livelli governativi e il modo in cui la verità viene occultata. Inoltre ci offre una visione delle intenzioni che giacciono dietro all’Ordine del Nuovo Mondo e del fatto che la sola cosa necessaria per porre fine al loro potere ed al loro controllo sia una presa di coscienza collettiva e il rifiuto di obbedire.


  • Vanilla sky

Nel carcere dove è detenuto per omicidio, il volto coperto da una maschera di gomma, David Aames - fino a ieri invidiatissimo giovane rampante del jet-set newyorkese - confida allo psicanalista McCabe il dramma iniziato con l'incidente automobilistico in cui la sua amica Julie, gelosa di Sofia, trovò la morte e lui stesso rimase orribilmente sfigurato. Preda di allucinazioni, da quel giorno David non ha più saputo distinguere l'incubo dalla realtà al punto da scambiare l'enigmatica Sofia per la rediviva Julie e ucciderla: la scoperta di una clinica - la Life Extension Corp. - nella quale si conducono esperimenti di criogenesi, lo ha convinto di essere vittima di un diabolico complotto teso a strappargli corpo e personalità. Il colore del cielo in un quadro di Monet, posto nell'abitazione del protagonista, dà titolo al rifacimento del sottovalutato Apri gli occhi del 1997. Il confronto con l'originale penalizza inevitabilmente Vanilla Sky e l'intento commerciale dell'operazione di remake lo rende fastidiosamente sospetto. Cameron Crowe non aggiunge molto di suo alla traccia del precedente film: la abbellisce di alcuni momenti figurativamente ben costruiti; ne enfatizza altri oltre misura; banalizza pericolosamente il dialogo snocciolando battute pseudoesistenziali come aforismi di profonda filosofia; sente il bisogno di spiegare descrittivamente l'avventura del suo personaggio impoverendo i contenuti allusivi della storia nel rigido schema dello psycho-thriller. Nonostante questi difetti (o forse, anche per questi), il film si riconosce come una confezione di lusso, studiata e realizzata con professionalità e accuratezza di stile tipicamente hollywoodiane, gradevole e a tratti molto coinvolgente. L'atmosfera onirica e la tensione del viaggio nell'inconscio del protagonista sono abilmente scandite dal serrato montaggio, dai flash back, dall'uso della steadicam e dalla suggestiva colonna sonora che riunisce, tra le altre, interpretazioni di Peter Gabriel, Paul Mc Cartney, Jeff Buckley e Bob Dylan. 
  • Videodrome
  • Vip, mio fratello superuomo

  • Westworld (serie Tv)
A Westworld, un immenso parco a tema ambientato nel vecchio West e popolato da androidi detti residenti, i ricchi visitatori possono sfogare i propri istinti più brutali tra sparatorie e prostitute, provando l'ebbrezza di un'esperienza unica e avvincente senza rischiare mai la propria incolumità. Le cose iniziano a cambiare quando il capo creativo e fondatore della società proprietaria (A.Hopkins) ed il suo vice (Jeffrey Wright) introduco nel codice mnemonico delle creature dei finti vissuti detti ricordanze, generando in loro un grado di consapevolezza che li rende più umani e reali di quanto già non siano. Il raggiungimento di un elevato stato di coscienza dell'intelligenza artificiale però, oltre a far gola ai vertici della corporation che possiede il parco, sembra avere uno scopo ed una finalità tanto oscure quanto minacciose.
  • Waking life – Risvegliare la vita

Un capolavoro di creatività sotto tutti i livelli dall’animazione alle tematiche affrontate. Il film è la storia di un’esperienza fuori dal corpo (OBE) in cui il protagonista vive una sorta di viaggio iniziatico alla scoperta del significato dell’esistenza. E’ un ottimo spunto di riflessione e ci autorizza a sollevare parecchie questioni sulla vita, l’universo e di come sia tutto connesso.


  • Whisper of the heart

  • Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato

  • Yaji and Kita – The midnight pilgrims

  • Yes man
Yes Man èun film divertente per due motivi: primo, per la comicità semplice e diretta, che non scade quasi mai nella banalità come altre produzioni hollywoodiane e anche per la morale del film, che diventa un vero inno alla vita, quando esci dal film vuoi davvero gridare: Yes! 
Gli altri attori sono ad un livello decisamente inferiore rispetto a Jim Carrey, che già sapevamo sopra tutti, ma anche a Norman, vera rivelazione del film, ma che comunque si tengono sulla sufficenza. Simpatica la colorata fotografia, che inquadra perfettamente lo spirito del film. Adatta la colonna sonora in base rock, pop anni '90.
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Hai altri film che ti hanno toccato nel profondo e cambiato il tuo modo di vedere la realtà? 
Vuoi dire la tua esperienza riguardo ai film qui elencati che hai già visto? 
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Fonte: 1 - 2 


Filmatrix Virginio De Maio Filmatrix
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Virginio De Maio

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