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giovedì 21 maggio 2020

Le origini archetipiche di JOKER: IL MATTO dei TAROCCHI. Simboli e significato



I 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi hanno tutti un profondo significato esoterico e trasmettono nel corso dei secoli l’antica sapienza Ermetica originaria dell’antico Egitto.

Il Matto è l’ultima carta dei tarocchi, essendo una carta senza numero, che i cartomanti mettono o prima o dopo i 21 arcani maggiori all’atto di mescolare le carte.

Il Matto poi è diventato il Jolly/Joker nella carte da gioco derivanti dagli arcani minori.  Questa carta rappresenta la pura follia che permette di cominciare la vita da zero per ricrearla dal principio. Lo sguardo perso del Matto indica il distacco dalla realtà illusoria.

L’archetipo del folle risveglia nell’individuo ogni tipo di espressione e di libertà, le quali vengono da lui accettate e praticate, in quanto libere espressioni del piacere del vivere l’esperienza della vita.

Il Matto da le spalle al mondo ed ha il coraggio di avanzare verso la conoscenza e la sua figura suscita l’ilarità del popolo ma egli è indifferente alla derisione altrui derivante dalla sua diversità. Egli è l’eterno pellegrino che non è sopraffatto dalle passioni, senza legami, indifferente a ciò che lo circonda, distaccato dalle cose terrene e materiali ed affronta il viaggio verso mete irraggiungibili dagli altri.

Ma quale necessità ha il Jolly all’interno di un mazzo da gioco o divinatorio e quali sono le sue caratteristiche?

Il primo naturalmente è l’Imprevedibilità, e nulla è più imprevedibile di qualcosa che non è numerato, definito, codificato, e la sua presenza determina “deviazione” da quello che è a quello che è destinato a essere, che più non sarà. Ciò determina nuove possibilità come nuove disgrazie, ma sempre non previste e prevedibili dal dato di partenza e questo in parte giustifica l’effetto Jolly, che può modificare gli esiti di una partita in corso per chi lo possiede ma anche per chi può sottrarlo al suo possessore.

Il secondo è il Disordine, in parte diretto effetto del primo ma anche conseguenza immediata degli altri aspetti “archetipici” del Matto stesso: l’atemporalità, l’assenza di valore e significato come espressione del nulla e del vuoto, l’adirezionalità del movimento nello spazio, che nel gioco di carte giustifica la possibilità del Joker di assumere il valore della carta che ad esso si associa.


“Ti sembro un tipo che fa piani? Lo sai cosa sono? Un cane che insegue le macchine, non saprei che farmene se le prendessi. Io agisco e basta.”
- Joker

Il terzo è l’Irregolarità, effetto sommatorio dei due precedenti nella relazione con un contesto: quello che vale per le altre carte/persone non vale per il Joker/Matto, la sua unica regola è l’assenza di regole

Il quarto, ma non meno importante, è l’effetto indiretto dell’Inversione; le caratteristiche del Joker determinano un livellamento e un azzeramento delle differenze precostituite fino ad invertire le stesse, non solo per effetto del disordine e quindi della casualità della distribuzione delle forze, non più soggette a meriti e capacità, ma paradossalmente per affinità favorisce coloro che giocano male (o l’agiscono il male) o non sanno giocare (la fortuna dei principianti). È’ il protettore degli Altri, delle minoranze e delle devianze.


Infine il motivo principale per cui la carta è inserita tra gli arcani maggiori è che paradossalmente è la Matrice da cui si diparte tutto il senso dell’opera e a cui l’opera stessa volge, da cui naturalmente lo si assimila alla Materia Prima ed al Caos.

Questo archetipo si esprime attraverso la spontaneità e la curiosità liberi da ogni giudizio e condizionamento, ecco perché i folli possono dire e fare tutto quello che vogliono.
Mentre il sovrano organizza l’espressione dello spirito attraverso l’io, il folle ne da libera espressione non considerando le regole imposte dal sovrano. Questo rapporto tra sovrano e folle rappresenta la medesima relazione cosmica tra ordine e caos.



“Se introduci un po' di anarchia... se stravolgi l'ordine prestabilito... tutto diventa improvvisamente caos. Io sono un agente del caos. E sai qual è il bello del caos? È equo!”
- Joker
Spesso si afferma che è il tragitto che conta ed in effetti i 21 arcani maggiori sono per l’iniziato istruttivi per il suo cammino ma poi tutto si risolve nel Caos da cui tutto è partito. Infatti il lavoro dell’iniziato si svolge proprio ai margini del Caos, dove il Drago custodisce il suo tesoro, ai confini del Mondo (l’ultima carta dei Tarocchi che precede il Matto).

Il Matto, invece delle maschere sociali, indossa le proprie convinzioni.


Diverso e separato dal mondo profano egli va controcorrente risalendo con intelligenza il mondo del comune pensare.
È l’anticonformista che non segue il così fan tutti, ma cerca di capire la verità oltre l’apparenza.

Il Matto parla, ma le sue idee sono incomprensibili ai più. Essendo la sua povertà assoluta non può essere condizionato o strumentalizzato da nessuno. Non ha casa né famiglia perché la sua casa è il mondo, di conseguenza non ha legami e ne’ affetti; vive solo con il suo spirito.

Il Matto è l’inizio di ogni cosa, il vivente nella sua primitiva purezza, l’entusiasmo e l’incertezza, la libertà perfetta e spaventosa, al di là di qualsiasi legame, prima di ogni relazione. Questo e’ il suo potere, il coraggio o la follia dell’andare avanti, senza pensieri, lasciandosi alle spalle ciò che non serve più.

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Il Joker, magistralmente interpretato, nel secondo episodio della trilogia del Cavaliere oscuro di Nolan, da Heath Ledger, ben manifesta queste caratteristiche soprattutto l’ultima. Ancora più che la carta rappresentata nei secoli dal matto che vagabonda, morso dal cane e senza meta, il Joker di Heath rivendica con forza la sua funzione principale. Tutto deve ritornare al Caos, perché è nella natura dell’uomo, al di là di ogni principio etico di bene e male. Naturalmente senza compiere la “Grande Opera”, ma l’eroe (Batman) gli si oppone e difende la strada e l’ordine costituito.

Ma il Joker sa aspettare, perché è destinato a rivincere sempre dopo ogni apparente sconfitta.